ALBERO VERO O FINTO?

Siamo in pieno periodo Natalizio.
Negli ultimi anni ci siamo avvicinati sempre di più verso una concezione di queste festività più ecologica, intelligente e saggia.
Quindi sorgerà sicuramente in noi una domanda: qual è la scelta più saggia riguardo all’albero di Natale? E più ecologico un albero vero o sintetico?

Gli alberi viventi

Dobbiamo subito demolire la voce che con l’albero di natale vero, andiamo a disboscare le foreste. Oramai tutti gli alberi di natale italiani provengono da vivai o da piccole produzioni di montagna.

Quasi tutti i vivai, per garantire la giusta produzione di alberi, seguono una regola ben precisa: per ogni albero estirpato, ne vengono piantati tre. Ciò aumenta notevolmente la qualità della nostra vita e soprattutto contribuisce a sostenere intere aziende italiane. 

Gli alberi di Natale continuano poi,durante tutto l’anno a svolgere il loro compito principale: sequestrare CO2, per produrre ossigeno. Non male no?

Non dimentichiamoci poi che la maggior parte delle produzioni di alberi sono fatte in piena terra e non in vaso. Permettendo così uno scambio tra terra e albero, la produzione di compost e anche rifugio per animali. La piantagione in piena terra riduce anche il pericolo di erosione del suolo.

Alberi veri_InOrto

Ma quali sono le varietà?

L’albero di natale per eccellenza è l’Abies. Ma nel commercio troviamo anche varietà di Picea. Questi due gruppi (Abies e Picea) si distinguono da larici e pini per l’attacco degli aghi.

Infatti, se nei pini e nei larici gli aghi sono raggruppati in mazzetti, negli Abies e Picea, si trovano direttamente sul ramo.

Abete bianco (Abies alba). E il più comune e fa parte delle nostre foreste italiane. Vengono usati solo i soggetti piccoli,molto aromatico e rustico.

Abete del Caucaso (Abies nordmanniana).E ancora più rustico dell’abete bianco. La sua caratteristica distintiva è la pagina inferiore dell’ago di color argento. Ne risulta così un contrasto di colori molto interessante.

Abete nobile (Abies nobilis).E l’abete più pregiato e caro. I suoi aghi sono duri e di un grigio blu caratteristico.

Abete rosso (Picea abies). E il più economico e comune. Ha una forma naturalmente conica e degli aghi piccoli e sottili. Tende però a perderli velocemente.

Abete del Colorado (Picea pungens).Gli aghi tendono al verde blu, e sono molto aromatici. Viene venduto soprattutto per il suo fogliame molto decorativo. A volte vendono solo i rami ed è molto caro.

Abete azzurro (Picea pungens glauca). Anche lui è molto decorativo. Gli aghi sono duri e persistenti ma più corti del picea pungens.

Ovviamente non dimentichiamoci che si tratta di esseri viventi. Una volta posizionato in casa ricordiamoci di annaffiarlo e curarlo. Al momento dell’acquisto non esitiamo a domandare ulteriori informazioni.

Una volta terminato il natale le alternative sono molteplici. Se abbiamo un giardino o un pezzetto di terra , non esitiamo a piantarlo. Ricordiamoci di posizionarlo in pieno sole, al riparo dai venti forti. A seconda della varietà può prediligere un terreno umido e ricco di materia organica. 

Altrimenti l’albero può essere cippato, o posto nell’organico. Diventerà così materia organica decomposta.

L’Albero Sintetico

L’albero finto o sintetico non richiede tante parole. 

Ha un costo maggiore dell’albero vero. Ma la cosa che più ci deve preoccupare è la sua composizione: Polietilene, PVC ed altri elementi derivanti dal petrolio. Piccola parentesi sul PVC. Ricordiamoci che durante la produzione e durante lo smaltimento di questo prodotto, vengono emesse sostanze potenzialmente cancerogene. La produzione di questi alberi finti, purtroppo, avviene quasi sempre in paesi come la Cina, Bangladesh o India. Pensiamo alla loro Carbon FootPrint! 

Ultima considerazione è lo smaltimento. Consideriamo che in media un albero sintetico ha una vita di circa 10 anni (che raramente viene rispettata). Infine, per smaltirlo sono necessarie altre trasformazioni, spesso effettuate in aziende derivate del petrolio.

Albero sintetico_InOrto

Lascio quindi a voi la scelta, anche se come avrete capito, sono un po di parte!

ARTICOLI CORRELATI
ARTICOLI CORRELATI
COMMENTI
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2021 Bonduelle InOrto