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Si avvicina il Natale e scatta l’indicazione di InOrto sul libro da regalare e regalarsi…

Consigliare oggi di leggere Stefano Mancuso è un po’ come consigliare Edmondo De Amicis. Mancuso, scienziato di fama mondiale e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, è diventato così noto che raccomandarne la lettura può sembrare davvero scontato. Eppure credo che il suo messaggio sia ancora inascoltato, altrimenti ogni anno non sparirebbero dalla faccia terrestre così tante foreste.

E chi si occupa di orti o di giardini, chi cura e ama le piante, non può non capirne fino in fondo la loro vitale importanza. Conoscere il loro modo di pensare (ebbene sì anche le piante pensano) e il loro comportamento ci apre la mente e lo sguardo verso ciò che non avevamo mai neppure immaginato.

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Fagiolo esperimentoLe piante sono in grado di sentire e percepire il mondo esterno e interagiscono con esso in modo costante, sensibile e intelligente. Questo è quello che sostiene Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale fondatore della neurobiologia vegetale. Se avete avuto la fortuna di leggere un suo libro o di ascoltare uno dei suoi brillanti interventi, sicuramente sarete rimasti sorpresi e affascinati dalle sue parole e avrete iniziato a guardare le piante con occhi diversi.

Già ogni ortolano ha con i propri ortaggi una relazione di reciproco scambio: “io mi prendo cura di te e tu in cambio mi nutrirai” e quindi l’ortolano rispetta la pianta, cerca di capirla, comprenderla e soddisfare le sue esigenze. Ma qui si va oltre: le piante avvertono le emozioni e hanno con noi un rapporto ben più profondo di quanto possiamo immaginare.

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