E’ arrivato il momento. Non vedevo l’ora di inaugurare la mia piccola serra e mettere nella terra un po’ di semi. Fino ad ora, quella piccola costruzione che domina il giardino dall’alto, si era dovuta accontentare di tenere all’asciutto solo qualche talea, ma di semi neppure l’ombra. In verità c’erano, ma all’interno di buste ben nascoste in una scatola di legno.
Per le semine non occorre avere fretta, iniziare presto è rischioso: le gelate tardive sono sempre in agguato. Non solo per le semine in piena terra, ma anche per quelle in serra se, come nel mio caso, non è riscaldata. Conviene pazientare e nel frattempo, se le giornate sono buone, stare in giardino a ripulire le aiuole e preparare il terreno per le semine e i trapianti futuri.

L’Italia è piena di associazioni, gruppi, singole persone a cui sta a cuore la terra, i suoi frutti e un certo tipo di agricoltura, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e della cultura che da questa scaturisce. Tante volte mi sono chiesta perché tutte queste voci sparse non si unissero in un coro unico per meglio fare sentire le proprie parole. Mi struggevo perché non vedevo qualcuno e qualcosa che potesse raggrupparne le finalità, per aver più peso e trasmetterne con più incisività gli intenti.
In inverno si sta meno nell’orto e più tempo davanti al fuoco. E pensiamo e riflettiamo a cosa semineremo, magari facciamo già qualche acquisto on-line di ortaggi che avevamo in mente di coltivare la prossima stagione.
Adesso che abbiamo capito
Perché fare la fatica di produrre semi in proprio se è così semplice acquistare una bustina già pronta e confezionata?
Produrre da soli i propri semi sta diventando un’attitudine sempre più diffusa tra gli orticoltori più virtuosi. E’ un’operazione che richiede pazienza, dedizione e sapienza, ma fa la differenza!
Non abbiamo ancora finito di mangiare le zucche che abbiamo raccolto lo scorso anno, che già dobbiamo pensare a seminarne di nuove. Perché la zucca si mantiene davvero a lungo! Se raccolta al giusto momento, quando è ancora in buono stato,
Produrre in proprio i semi permette di avere piante adatte al terreno, al clima e alle caratteristiche ambientali della propria zona. Con il passare degli anni, selezione dopo sezione, si possono ottenere dei semi ad hoc, fatti su misura per il nostro orto. Le piante si ammaleranno meno, avranno meno bisogno di acqua se viviamo in zone siccitose o sopporteranno meglio le piogge se viviamo in zone umide, e diventeranno via via più resistenti agli insetti o ai funghi spesso presenti su quel territorio. Assisteremo ad una sorta di adattamento progressivo all’ambiente in cui normalmente vivono.
Donare un seme è un atto rivoluzionario, un atto di gentilezza estrema attraverso il quale regalare la vita stessa. E di questi tempi un atto così è merce rara. Scambiare i semi va ancora oltre, perché la reciprocità del gesto include anche amicizia, solidarietà, umanità.
