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Salve,
ho appena seminato in campo le zucche, Moscate di Provenza, ma mi hanno detto che bisogna difendersi dalle formiche.
Vorrei sapere che prodotto utilizzare e quando; e’ vero poi che bisogna aspettare che nasca la piantina?
Attendo una risposta.
Grazie.
(Giovanni Cosentino – Catania)

Risposta

Salve Giovanni,
il metodo più sicuro e biologico per impedire che le formiche ti portano via il seme dalla terra è quello di accelerare i tempi di germinazione del seme stesso che, una volta diventato piantina non potrà essere più asportato dalla terra.
La cosa migliore da fare quindi è quella di far germinare il seme in serra – nei vasetti di torba per esempio – e poi mettere a terra la piantina già nata.
Non ti consiglio per questo di utilizzare alcun tipo di veleno o antiparassitario per scoraggiare le formiche… importanti per l’ecosistema!
Salute e buon orto.

Salve,
sono un pensionato amante di orto, piante da frutto e di mia moglie!
Gentilmente; tempo addietro avevo letto sul vostro sito, cosa aggiungere alla terra per avere le rape belle rosse, le mie, alcune, hanno le striature bianche all’interno e sono più dure, come mai?
Grazie del vostro bel sito.
(Luigi Paris)

Risposta

Ciao Luigi,
ci piacciono le tue dichiarazioni d’amore verso l’orto e anche la tua compagna di vita!
Coltivare rape rosse è una bella cosa ma, certe volte può essere che alcune presentino dei problemi come tu ci descrivi: striate di bianco e dure; i motivo possono essere principalmente due: uno dovuto ad uno squilibrio idrico, ovvero le rape necessitano di irrigazioni regolari, altrimenti la radice può risultare indurita e spaccarsi; le alterazioni di tipo fisiologico – striature bianche – derivano da una carenza nel terreno di elmenti nutritivi, e quindi mancanza di concime, specialmente di micro elementi quali: magnesio, manganese ecc, ecc. Quindi stai attento alle irrigazioni e per i microelementi potresti effettuare delle concimazioni con prodotti specifici che trovi in commercio e cioè fertilizzanti a bese di microelementi, facci sapere se riesci a recuperare la situazione.
Salute e buon orto!

Salve,
sono un pensionato romagnolo e coltivo un grande orto con anche 30 olivi,
adesso ho il terreno infestato da arvicole che, dopo avermi mangiato 39 piante di carciofi su 40, hanno cominciato a distruggermi l’insalata e anche qualche pianta di pomodoro.
Per favore datemi un consiglio.
Grazie
(Dante – Romagna)

Risposta

Salve Dante,
la questione delle talpe nell’orto è un vero e proprio problema, e tu ce lo dimostri, ma tutto si può risolvere o almeno contenere, nella maniera meno invasiva possibile per l’uomo e l’animale
Intanto per conoscere meglio la biologia delle talpe e alcuni rimedi di lotta biologica – che non prevedono cioè l’uccisione degli animali – ti suggerisco di leggere l’articolo che trovi nel link. Inoltre ti invito anche a guardare questo video amatoriale che spiega bene come allontanare le talpe-arvicole dall’orto. In generale quindi, sapendo che l’habitat naturale delle talpe è sotterraneo il metodo di lotta più efficace è quello di distruggerlo con delle lavorazioni al terreno che interrompono le gallerie, fatto questo nei dintorni dell’orto io delimiterei tutte le tue aiuole di coltivazione con delle trincee – fossetti – aperte, sapendo che la talpa interrompe la sua galleria quando trova una soluzione di continuità, cioè la trincea; potresti anche pensare di delimitare tutto l’orto o ogni singola aiuola con una rete a maglia fitta – non oltrepassabile dall’animale sotterraneo – interrandola per almeno 35 -50 cm. Ci tieni aggiornato sugli sviluppi successivi?
Salute e buon orto..senza talpe!

Salve,
ho delle piante di nespolo del Giappone di media grandezza nella zona meridionale della Puglia, ogni anno puntualmente i primi frutti vengono attaccaie da questa malattia detta PERONOSPORA, come potrei risolvere una volta per tutte questo problema?
Grazie
(Nicolas – Puglia)

Risposta

Ciao Nicolas,
che bontà le nespole giapponesi, per me uno di frutti più dissetanti e rinfrescanti che ci sono!
Contro le patologie fungine, peronospora compresa, l’unico rimedio – ovviamente non “una volta per tutte” – è sempre la prevenzione che si fa sia tramite trattamenti con sostanze che fanno la lotta diretta, sia tramite necessarie cure colturali alla pianta per scongiurare la proliferazione del fungo. Come cure colturali preventive alla pianta – oltre alle concimazioni e lavorazioni del terreno – ti consiglio di fare regolari potature che permettono di ottenere una chioma più arieggiata, considerato che la pianta è sempre verde e che produce tanta vegetazione; la potatura si effettua a fine estate dopo la raccolta dei frutti, in quanto il nespolo fiorisce all’inizio dell’inverno; condizioni di chioma più arieggiata scongiurano maggiormente lo sviluppo di funghi patogeni in generale. Riguardo i trattamenti con sostanze chimiche – consentite in agricoltura biologica – ti suggerisco di trattare la pianta con prodotti a base di rame per esempio la poltiglia bordolese – vedi il video nel link – da dare alla pianta nei periodi dopo la potatura, prima della fioritura e poi in presenza dei frutti allegati.
Salute e buone nespole!

Salve,
abito in campagna provincia di Lecco, di professione sono commerciante, con la passione dell’orto.
Come posso contrastare gli insetti , senza usare pesticidi?
Grazie.
(Andrea – Lecco)

Ciao Andrea,
la tua è una bella intenzione, quella di preservare gli equilibri naturali.
Per contrastare gli insetti concorrenti le tue colture esistono in commercio dei rimedi biologici di diversa natura e che sceglierai in base al tipo di insetto che dovrai affrontare, per esempio per le larve di lepidottero – farfalle – esiste il Bacillus thuringiensis, un prodotto costituito da un bacillo che ha origini naturali e agisce solo sulle larve dei lepidotteri; quindi dipende dal tipo d’insetto che vuoi contenere, sappi però che per ogni insetto esiste sempre un rimedio biologico!
Salute e buon orto

Salve,
abito a Taranto, sono dipendente uffici pubblici, ho un piccolo giardino con alberi di limoni, aranci, mandarini, e nespole.
Tutti gli alberi sono ricoperti di “mosche bianche”, vorrei sapere come liberarmi da questi parassiti.
Grazie
(Katia – Taranto)

Ciao Katia,
l’insetto che infesta le tue piante è – molto probabilmente – L’Aleirode degli agrumi, chiamato anche la mosca bianca degli agrumi. Questo insetto fa parte della famiglia dei fitomizi, cioè i “pidocchi” delle piante, che succhiano la linfa nella pagina inferiore delle foglie delle piante. Causando forte infestazioni come puoi ben vedere sui tuoi agrumi l’unico rimedio è l’utilizzo d’insetticidi biologici – uno di questi è quello che trovi nel link.
Dopo aver trattato le tue piante, ci fai sapere il risultato?
Salute e buon orto!

Salve,
sono luigi di Villongo, Lago d’Iseo, non sono un anti animalista ma mi trovo a combattere tutti i giorni con parecchi merli e passeri. mi spiego.
Io semino e loro mi graffiano il terreno seminato alla ricerca di lombrichi e insetti, pianto le fragole e sono più quelle che mangiano loro che io, a questo punto non so più cosa fare per salvare i miei prodotti! Avete qualche soluzione? Vi ringrazio e vi saluto.
(Luigi – Lago d’Iseo)

Risposta

Ciao Luigi,
ti capiamo si…è una lotta dura quella con la natura avversa alle nostre colture, ma troveremo un rimedio!
Per quanto riguarda le semine potresti ovviare il raschiamento del terreno tramite il posizionamento di tessuto non tessuto alla base del terreno, che ti aiuterà a ridurre il problema, poi una volta cresciute le piantine potrai toglierlo e gli uccelli non potranno portarti via il seme.
Per quanto riguarda invece la questione delle fragole esistono in commercio delle specifiche reti da mettere a protezione delle piantine d fragola, anche queste le potrai togliere nel momento in cui i frutti non ci sono più.
Vediamo se si riesce a far convivere flora e fauna nel tuo orto!
Salute e buon orto.

Salve,
sono un privato cittadino che nel suo giardino ha diversi alberi da frutto, uno di questi è precisamente un albicocco molto vecchio, di circa 43 anni, da tre anni però non fa frutti ma cadono tutti e le foglie, sono tutte arrotolate e cadono. Cosa devo fare? E’ ora di abbatterlo o tentare ancora?
Ringrazio anticipatamente
(Napoleone Salvetti)

Risposta

Salve Napoleone,
effettivamente 43 anni per un albicocco sono una bella età, ma se ancora lui vegeta e fa frutti non mi sembra il caso di abbatterlo bensì mi occuperei di riservargli delle cure particolari.
Per quanto riguarda le foglie arrotolate è probabile che esse siano attaccate da degli afidi – i famosi pidocchi, controlla dentro la foglia vedrai che saranno annidati li – che attaccandosi nella pagina inferiore delle foglie succhiano la linfa e la fanno arrotolare, per questo problema ci sono dei trattamenti biologici contro gli afidi – come vedi nel link- che ti possono aiutare a risolvere la questione.
La caduta dei frutti invece può essere causata da due differenti cause: 1 – nutrizionale, cioè la pianta ha necessità di essere concimata con particolari tipi di nutrienti – chiamati microelementi – che determinano l’allegagione dei frutti e loro ingrossamento e maturazione; 2 – patologica, cioè la presenza di un patogeno fungino sulla pianta che induce la caduta dei frutti che presenteranno su di essi delle marcescenze. Adesso che la pianta è in vegetazione ti suggerisco di fare i trattamenti per le foglie arrotolate, gli afidi, contenendo così il problema. Per la caduta dei frutti ti consiglio invece di fare dei trattamenti, sempre alla chioma, con dei concimi fogliari che hanno i famosi microelelementi – in commercio trovi facilmente questi prodotti.
Salute e buon orto.

Salve,
sono di Barletta e faccio il salumiere…mi piacerebbe coltivare un’orto.
Ho un piccolo terreno che si affaccia sul mare e negli ultimi anni la marea mi ha inondato diverse volte il terreno del mio giardino, oltre questo lo spazio, essendo libero lo usavamo come parcheggio per le nostre auto e quindi ne deduco che si sia compattato, presumo che il probema più grave però sia il sale che il mare ha lasciato nel terreno; la mia domanda quindi è: posso recuperare questo terreno per coltivarlo e se si, come? Dimenticavo di dirvi che il mio terreno non è sabbioso come potrebbe, essendo vicino al mare, mio padre ci mise sopra terra di riporto.
Grazie tante.
(Luciano)

Risposta

Ciao Luciano,
la situazione che ci descrivi è molto chiara come anche la tua passione per la coltivazione dell’orto.
La questione del compattamento del terreno, fatto ad opera delle auto, è risolvibile facilmente dissodandolo con delle lavorazioni specifiche quali, la vangatura e la fresatura poi. La questione delle mareggiate invece è il limite più grande per le colture, anche perché ne basta solo una per rovinare sia le colture in atto e anche limitare quelle future per il deposito di sale che rimane a terra. A mio giudizio la cosa migliore sarebbe quella di allestire l’orto in una zona esclusa dall’arrivo delle mareggiate, almeno quelle di entità più frequenti; per elevare le colture dal contatto diretto con la terra influenzata dalla falda acquifera salata una soluzione anche esteticamente valida potrebbe essere quella di coltivare l’orto in cassoni, come puoi vedere nell’articolo che hai nel link…siamo sicuri che riuscirai a coltivare l’orto anche in faccia al mare!
Salute e buon orto!

Salve,
sono un pensionato di 80 anni, Fiorentino , laureato in economia e, 20 anni orsono ho piantato in giardino una pianda di giuggiolo, che però, da 5/6 anni non mi fa mangiare i frutti che mi piacciono molto, in quanto ogni frutto ha un baco!
Che cosa potrà essere e che rimedi attuare?
Grazie
(Piero – Firenze)

Risposta

Salve Piero,
bellissima la pianta del giuggiolo: l’architettura della chioma, le sue foglie gialle d’autunno e i frutti dolci!
Riguardo a quanto ci racconti è molto probabile che il responsabile del danno provocato alle tue giuggiole sia una mosca della frutta, in particolare quella specifica sulla pianta del giuggiolo si chiama – Crapomia vesuviana costa.
L’adulto di questa mosca depone – in estate – le uova nella polpa fresca del frutto all’interno dalla quale si sviluppa la larva, dalla quale poi esce – in autunno – l’adulto lasciando il tipico forellino circolare sulla superficie del frutto. Per contrastare questo insetto in maniera biologica potresti allestire sulla pianta delle trappole a feromoni – (un attrattivo sessuale della mosca) che riesce a prendere l’adulto in fase di volo prima che deponga il suo uovo.Le trappole per la cattura le puoi acquistare direttamente nei consorzi agrari della tua zona, per sicurezza di riconoscimento dell’insetto spiega anche direttamente al tecnico incaricato dal consorzio che ti consiglierà come e quando predisporre la trappola sulla pianta.
Salute e buona caccia alla mosca!

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