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Ciao,
ho letto un po’ di domande e risposte interessanti ed ho deciso di scrivere per chiedere consiglio.
Mia moglie ha ereditato due terreni pianeggianti in Romania, uno di due ettari ed un altro di 4000 mq Zona Moldova.
I terreni venivano dati, dal cujus, con un contratto poi scaduto per avvenuto decesso, ad un associazione che provvedeva a lavorare la terra che produceva cereali e patate (immagino a ciclo), in cambio riceveva ogni anno prodotti agricoli oppure un prezzo di 150 euro !
Io sono un imprenditore edile e non ho esperienza in agraria ma mia moglie mi chiede consiglio per come rendere piu’ redditizio il terreno.
Il terreno e’ in mezzo a tanti altri terreni coltivati, confina con una strada ma non esiste elettricita’ e acqua corrente.
Non si tratta di aprire un azienda perche’ non c’e’ nessuno in famiglia che puo’ dedicarsi ma di rendere il terreno piu’ redditizio.
Forse mi potete consigliare al meglio ?
Ringrazio anticipatamente
(Mauro – Roma)

Risposta



Ciao Mauro,
grazie per esserti rivolto a in-orto.
Ricevere in eredità dei terreni è immagino sempre una bella notizia; renderlo redditizio per voi che abitate in Italia, e non avete esperienza nel campo agricolo, non è cosa semplice però, ma niente è impossibile.
A me vengono in mente due opzioni: 1 – Affittare il terreno a prezzi di mercato attuali – previo allacciamento utenza elettrica e idrica – a terzi, in Romania, per avviare un’attività agricola, esempio per la produzione di frutta e verdura da vendere al dettaglio, magari biologica, la produzione e vendità diretta degli ortaggi da sempre buone rendite.
2 – Avviare una coltivazione a distanza di specie vegetali da importare anche in Italia, ma che comunque richiedono un’assistenza minima che deve essere fatta però da personale del luogo, a tal proposito mi viene in mente la coltivazione di es Abete bianco e Abete rosso per la produzione di alberi di Natale – con zolla di terra – da importare in Italia nel periodo giusto. Ti do queste spunti da prendere con le dovute precauzioni e da valutare, ovviamente, dopo aver studiato il tutto sia dal punto di vista agronomico ed economico.
Salute e buon orto!

Buongiorno mi chiamo Vittoria, ho sempre avuto il pollice poco verde ma questa primavera ho iniziato a coltivare basilico.
Sono golosa di pesto e volevo avere basilico fresco per farmi la salsa ligure. Ho messo i semi nel vaso, aggiunto terra e terriccio e giorno dopo giorno ho visto nascere e crescere le piantine. L’ho tenuto sul balcone tutta l’estate con enorme soddisfazione. Adesso però alcune foglie iniziano ad avere macchie grigiaste/nere. I gambi stanno diventando lignei. L’ho riparato portandolo in casa…un amico mi dice che difficilmente sopravviverà  all’inverno perché è una pianta stagionale…devo rinunciare alla mia “creatura”?
Grazie.
(Vittoria – Milano)

Risposta

Ciao Vittoria,
io credo che le attitudini di “pollice verde” come “l’intonazione al canto” non siano doti solamente innate…basta coltivarle; tu e il tuo basilico siete un chiaro esempio, brava!
Il basilico è una pianta a mio parere preziosa – uno dei suoi nomi gergali è l’erba del re infatti – che si può coltivare ovunque, specialmente nei vasi su terrazzi e balconi ed è una pianta naturalmente stagionale, cioè nell’autunno inverno non cresce in pieno campo, per questioni di basse temperature atmosferiche che la pianta non riesce a sopportare.
Riguardo al fatto che le tue piante adesso mostrino fusti lignificati è perché sono ormai invecchiate, è una cosa normale, le foglie invece grigio-nerastre possono essere dovute o a danni da basse temperature dell’aria – magari la notte – oppure ad un eccesso di irrigazione e umidità del terreno che vede la formazione di funghi patogeni che attaccano le foglie; tieni conto che in questa stagione autunnale la pianta, anche se viva, consuma meno acqua rispetto all’estate piena…fai attenzione ad irrigare di meno!
Il tuo amico quindi ha ragione a dirti che è stagionale ma non del tutto però perchè, se vuoi provare a coltivare basilico anche in inverno prova a riseminarlo adesso – novembre – in un nuovo vaso che dovrai tenere sempre in casa, ma ben esposto alla luce naturale del sole che il basilico ne ha bisogno!
Salute e buon orto.

Salve,
lavoro in libreria da diversi anni, sono un appassionato di musica jazz e di mondo arabo (lingua, letteratura e musica).
Due estati fa ho iniziato a interessarmi all’orto, affiancando mio cognato nella conduzione di un piccolo orto famigliare (soprattutto estivo).
Avrei grande disponibilità di mele, inutilizzabili ai fini alimentari, perché bacate.
E’ possibile utilizzarle per concimare il terreno in previsione del prossimo orto estivo?
Grazie.
(Stefano)

Risposta

Ciao Stefano,
grazie per raccontarci la tua storia, molto affascinante quando si sentono persone come te interessate a cose molto interessanti come letteratura, musica ecc. – scusa il gioco di parole – e fra queste arrivano all’orto!
Riguardo alle mele non mangiabili ti dico che le puoi utilizzare come concime per la tua terra dell’orto solo dopo averle inserite nel miracoloso ciclo del compostaggio, realizzabile nel tuo orto, dove inserirai oltre alle mele: eraba tagliata, potature ecc.di modo che alla fine otterrai un concime organico completo ed equilibrato come il terriccio/stallatico che compri al consorzio agrario.
Ti do un’altra idea: se trovi vicino al tuo orto un allevatore di animali come: cavalli, maiali, galline, conigli ecc. ecc. potresti barattare le tue mele con del buon concime per l’orto, che ne dici?
Salute e buon orto!

Salve,
mi chiamo Marco ed ho 21 anni. Io e la ragazza con cui convivo da circa 2 anni stavamo facendo dei progetti e tra questi l’idea che ci interessava di più era proprio quella di aprire un’azienda agricola.
Premetto che faccio il pizzaiolo da circa un anno ma avendo sempre vissuto in campagna, sin da piccolo ho avuto a che fare con la terra; difatti la casa in cui vivo domina una vallata di circa 3 ettari di proprietà (con la possibilità  di espandere a 6 totali) con uliveto. La zona in questione è quella di Capena, nella valle del Tevere, in provincia di Roma.
La mia domanda è la seguente:
Sarebbe possibile nella zona in questione coltivare lo zafferano? Altitudine 180 metri s.l.m.
So che l’altitudine migliore sarebbe quella che va dai 500 ai 700 metri ma sarebbe possibile creare una coltivazione lo stesso, oppure la qualità  ne risentirebbe eccessivamente?
Inoltre, quali altre piantagioni/coltivazioni sarebbero indicate per il mio terreno?
Terreno prevalentemente a Lehm con piccoli tratti argillosi. Presenza di acqua (2 pozzi).
In conclusione, cosa mi consigliate?
Grazie
(Marco – Lazio)

Ciao Marco,
grazie tanto di tutta la storia che ci racconti, della tua vita e delle tue passioni, come te anche tante altre persone sentono come la necessità di coltivare la terra, alla quale siamo tutti legati.
Per quanto riguarda la coltivazione dello zafferano – ecco un articolo scritto per gli hobbisti ma che ti permette di conoscere meglio la pianta – a mio parere la zona che descrivi non è proprio quella più adatta; per avere maggiori informazioni a riguardo ti suggerisco di visitare questo sito specializzato sulla coltura dello zafferano, dove potrai trovare informazioni utili e più specifiche all’argomento.
Riguardo alle altre alternative di coltivazione invece mi sembra che ne hai tante, visto il tipo di terreno, la presenza di acqua importantissima per le irrigazioni, e l’estensione stessa della terra che hai a disposizione. Per questo puoi pensare di fare: impianti di viticoltura, frutticoltura, orticoltura ecc ecc. Per fare un punto della situazione più realistico potresti far fare un sopralluogo da un tecnico – Agronomo – per sapere precisamente le colture più adatte alla zona, compresa anche un’attenta indagine di mercato per capire i prodotti meglio vendibili.
Fai le cose lentamente all’inizio per capire bene la direzione da prendere.
Salute e buon orto.

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