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Ciao,
abbiamo ereditato un terreno, di circa un ettaro, a Padova – Sant’Angelo -, distante da casa nostra circa mezz ora…
avendo due bimbi piccoli, ultimamente cerco sempre più prodotti Bio, e cerco di fare il più possibile in casa, come marmellate conserve e vari succhi…per questo mi piacerebbe in qualche modo coltivare questo terreno ma, essendo distante, mi diventa impossibile poter andare per bagnare e fare altri lavori.
Vorrei trovare una soluzione per sfruttare questa terra ma non saprei cosa e come piantare.
Premetto che lavoro a tempo pieno quindi il tempo disponibile resta solo il fine settimana, cosa mi consiglieresti a riguardo?
Pensavo anche qualche albero o magari qualche impianto di irrigazione..tu cosa dici?
Io pianterei per i soli fini della famiglia :-).
Grazieeee.
(Iulia – Sant Angelo di Piove di Sacco – Veneto)

Ciao Iulia,
la tua eredità cade proprio a “fagiolo” con le tue esigenze di alimentazione Bio.
E’ vero che la situazione ottimale sarebbe avere il terreno a distanza ravvicinata dalla propria abitazione, nel senso che averlo sottocchio aiuta molto. Mezzora di macchina però non è neanche tanto e comunque le soluzioni adottabili per coltivare comunque qualcosa per la tua famiglia potrebbero essere:
1 – Coltivare specie perenni sia piante erbacee come: Carciofi, asparagi ecc oppure arbustive come tutte le aromatiche: Salvia, rosmarino, lavanda ecc come anche arboree e cioè tutte le piante da frutto: Susini, meli, peri, ecc ecc.
2 – Un’ altra soluzione, che non esclude la prima, sarebbe condividere l’impegno di coltivare la terra con persone che abitando nei pressi del tuo campo – bello grande – che magari cercano un pezzo di terra da coltivare biologicamente, in quel caso potresti fare una sorta di scambio verdure biologiche e affitto della terra.
Di soluzioni ce ne sono tante, basta cercare!

Buonasera,
sono un artigiano edile in pensione, abito nell’Oltrepo’ Pavese.
Sono venuto in possesso di 2000 mq. di terra boschiva ad un altitudine di quasi 500 mt.
Cosa potrei coltivare per realizzare una modesta entrata mensile?
Grazie.
(Genioalpino – Oltrepo’Pavese – Lombardia)

Risposta

Ciao,
se il terreno è classificato bosco non si può, per legge, cambiarne la destinazione d’uso, cioè non puoi eliminare la copertura arborea per trasformare il terreno ad uso agricolo, e quindi l’unica cosa che puoi fare è mantenere il bosco, magari inserendo alcune piante da frutto come noci, ciliegi, castagni, più adatte alla vita silvana, ma senza pensare a rendite mensili di rilievo. Altrimenti se le coniszioni sono differenti scrivici ancora per descrivercele che almeno ti diamo una dritta più precisa.
Salute e buon orto.

Salve,
sono nato in Belgio da genitori italiani (papà viterbese, mamma calabrese) poi alla tenera età di 11 mesi ci siamo trasferiti a Parigi dove ho vissuto i miei primi 20 anni. Poi ci siamo trasferitesi tutti a Roma.
Attualmente sono dipendente pubblico.
Mio padre ci ha lasciato un terreno collinare di 1 ettaro in provincia di Viterbo, con vari ulivi esistenti da credo una 50ina d’anni, c’è anche un casale abitabile con acqua di pozzo, corrente, ecc. Siccome il tutto è abbandonato in parte (andiamo 3/4 volte l’anno a fare una visitina), mi chiedevo se uno volesse trasferirsi ad abitarci, cosa si potrebbe coltivare o altro, per “camparci” serenamente; il terreno sta a 50 km da Roma nord.
Grazie.
(Aldo – Viterbo – Lazio)

Risposta

Ciao Aldo,
grazie per il racconto che fai della tua vita, è una bella fortuna avera una sistemazione in campagna come scrivi e fai bene a pensare di sfruttarla.
Le possibili colture che puoi mettere in atto sono molteplici, quasi tutte diciamo per il clima e la terra immagino favorevoli che hai a dispsizione. Per questo mi sento di suggerirti di allestire oltre all’oliveto esistente – per la produzione di olio d’oliva biologico – un bel frutteto familiare e orto, affinchè non vi manchi mai frutta e verdura in quantità per la vostra famiglia, per la progettazione di un orto, consulta pure l’erticolo che trovi nel link, ma comunque ti suggerisco sempre la consulenza diretta in campo di un tecnico agronomo specializzato, poi una volta ben avviato allora potrai anche condurlo da solo.

Salve sono un pensionato di 60 anni e residente a Siracusa.
Sono proprietario di un terreno di circa 30 ettari sito nel territorio Melilli-Sortino (prov. Sr),
in una zona collinare, privo attualmente di luce elettrica e un impianto idrico autonomo.
Al presente il fondo è stato concesso per uso a terzi che lo coltivano a frumento e, in parte, a foraggio per animali da stalla.
Per il futuro ho intenzione di gestire il suddetto terreno in maniera autonoma.
Oggi sarebbe conveniente per me continuare nella medesima coltivazione a grano o, considerati i costi, dovrei orientarmi su altre tipologie di colture?
Voglio precisare che non ho esperienze in tale settore e ignoro i costi di produzione per la coltivazione e la raccolta.
Grazie in anticipo per la risposta.
(Sebastiano – Melilli/Sortino – Siracusa)

Risposta

Salve Sebastiano,
la locazione geografica del tuo terreno, compresa la notevole estensione, ti permette di poter differnziare ampiamente diversi tipi di colture fra le quali: cereali, legumi, vite, olivo, fruttiferi, foraggi ecc ecc. Magari, visto la mancanza di acqua, eviterei di pensare alla coltivazione di ortaggi, che richiede comunque irrigazioni regolari.
Visto che attualmente il terreno ha per te – credo e spero – una rendita agraria data dalla riscossione dei canoni d’affitto da parte dei coltivatori terzisti potresti pensare di iniziare progressivamente a coltivare porzioni di terra, dedicandoci una coltura che potrebbe essere anche quella di un legume, adatta anche al rinnovo/rotazione della terra, sfruttata dalla presenza dei cereali; per avere un’idea riguardo alla coltivazione dei legumi in Sicilia, ti suggerisco di visitare il sito che trovi nel link. Inoltre considerata l’entità degli investimenti che farai ti suggeriamo prima di fare qualsiasi passo di rivolgerti sempre prima alla associazioni di categoria della tua regione per es: C.I.A. e Coldiretti, per avere consigli a riguardo. Tienici aggiornati sugli sviluppi futuri!
Salute e buon orto.

Salve,
sono un neo pensionato della Pubblica amministrazione con la passione per l’agricoltura, sono abruzzese della provincia di Chieti.
Vorrei un consiglio su come utilizzare, circa 6000 mq di terreno leggermente scosceso, lasciato incolto per oltre 50 anni , dove per la verita crescono solo rovi, spinaci selvatici e rosmarino sempre selvatico. il terreno di origine sabbiosa e pietrisco, cosa posso farne? Si ringrazia anticipatamente per la risposta.
(Franco – Chieti – Abruzzo)

Risposta

Ciao Franco,
il terreno che ci descrivi sembra abbastanza rustico e difficile da coltivare; non so quali sono i tuoi scopi e se hai acqua a disposizione per irrigarlo.
Personalmente a me il tuo terreno ispira la coltivazione di specie arboree: Frutteto antico – consulta pure l’articolo nel link, vigneto per la produzione di vino bianco, passito; oppure specie erbacee perenni quali il carciofo, magari associato ad arbustive perenni aromatiche come lavanda, rosmarino – che già viene bene li – salvia ecc ecc. Ti abbiamo stimolato la fantasia?
Salute e buon orto.

Salve sono Antonello,
ed ho un terreno di 1 ettaro situato nell’appenino occidentale abruzzese a 1.100 mt.s.lm. circa, vorrei dei consigli e idee per renderlo un minimo redditizio.
grazie e buon lavoro a tutti
(Antonello – Chieti – Abruzzo)

Risposta

Ciao Antonello,
la descrizione del tuo terreno ci stimola molto la fantasia e per questo potresti pensare di avviare questi tipi di coltivazioni quali:
1 – Piccoli Frutti: Lamponi, mirtilli, ribes, more ecc ecc. Che in montagna vengono bene
2 – Patate, varietà di montagna ovviamente – per ispirarti consulta pure il sito che trovi nel link – Consorzio della Quarantina.
3 – Zafferano – vedi il sito linkato – tipico della tua regione nella Piana di Navelli.
Tutte queste opsioni devono essere valutate bene, prima di essere intraprese, tramite analisi agronomiche e di mercato da svolgersi direttamente nella zona interessata.
Salute e buon orto.

Salve,
sono impiegato e abito a Cecina (LI); mio padre ha un terreno di circa 1 ettaro sulle colline sopra Cecina, precisamente a Riparbella (PI).
Nel terreno oltre ad una abitazione ci sono un centinaio di olivi e c’era fino a qualche anno fa una piccola vigna che abbiamo dismesso visto che mio padre non ce la faceva più a mandarla avanti, a circa 200m di altitudine e 15 km dal mare, ma vorrei un consiglio su come poterlo sfruttare ulteriormente. Grazie.
(Paolo – Riparbella – Pisa)

Ciao Lorenzo,
conosco la zona di Riparbella e la considero una parte di Toscana vocata alle coltivazioni agricole.
La mia idea riguardo al tuo terreno sarebbe quella di continuarci sopra delle coltivazioni arboree da consociare all’olivo, per esempio gli alberi da frutta – in varietà – proprio per avviare una produzione familiare di frutta e olio E.V.O.
Un’ettaro di terra è proprio una giusta misura per questo tipo di produzioni. Per ispirarti sulla scelta delle varietà di frutti antichi – meno soggetta alle malattie e più buona – ti suggerisco di consultare l’aricolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Salve!
Vivo al centro Sardegna, a circa 500 m sul livello del mare. Sto per dare avvio ad una società agricola: alcuni Ha di terreno sono già coltivati, vorrei sapere cosa poter ancora seminare o piantare (sia frutta che verdura) che mi possa garantire una resa sia economica che quantitativa cercando di rimanere (al meno inizialmente) con costi ridotti grazie!!
(Nicola – Sardegna)

Risposta

Ciao Nicola,
la tua terra deve essere molto bella e fertile; pur non sapendo cosa stai coltivando negli altri ha di terra ne quanti ancora vorrai coltivare mi viene in mente che potresti allestire una coltivazione consociata di due specie vegetali tipiche della Sardegna quali: il Carciofo Spinoso Sardo D.O.P. – consulta pure il sito nel link – e il Fico. Essendo colture poliannuali i costi d’impianto sono ammortizzabili nei futuri anni di coltivazione, le due specie poi sono rustiche e poco inclini a malattie, inoltre la produzione dei fichi come dei carciofi è vendibile sia fresca ma anche come trasformato: carciofi sott’olio e fichi secchi, una bella entrata economica direi. Tienici aggiornati sul futuro della tua azienda.
Salute e buon orto!

Buongiorno, sono Lorenzo dalla provincia di Verona ho una piccola azienda agricola aperta cinque anni fa.
Con enormi sacrifici e debiti abbiamo ristrutturato una vecchia malga per poter iniziare con i nostri due bambini un nuovo percorso di vita. Superando molti ostacoli di natura burocratica siamo giunti fino a qui, il terreno si trova mt 1250 slm, ed di natura carsica.
Siccome c’è poca acqua, cosa poremmo piantare che ci dia reddito, ringraziando per la vs. disponibilità rimaniamo in attesa.
(Lorenzo – Verona)

Ciao Lorenzo,
grazie per raccontarci la storia della tua piccola/grande azienda agricola.
Non sapendo motlo del tuo terreno: esposizione, superficie, tessitura, ecc ecc. I consigli che ti posso dare sono limitati.
Comunque se hai poca acqua a disposizione e sei in montagna una coltura che potrebbe andare bene per integrare le economie della tua azienda potrebbe essere lo zafferano – visita il link a questo sito – che non necessita di grandi irrigazioni, oltre a quelle naturali. Come sempre ricordo, i consigli che si danno devono essere comunque avvalorati da attente analisi di tipo agronomico e economico, fatte direttamente in loco, prima di essere attuati praticamente.
Salute e buon orto.

Salve,
sono studente in fisica, ho 22 anni, questo è il primo anno che sperimento l’orto. Sono residente in provincia di Milano.
Ho piantato circa un mese fa una ventina fra piantine di peperoni e peperoncini di diverse varietà.
Non sono cresciute più di 10 centimetri dal momento del trapianto e sebbene il clima all’inizio fosse forse un pò troppo rigido, ora non dovrebbe creare problemi (min max 15°-27°).
Inoltre le foglie – anche quelle nuove – presentano delle bollosità e in coincidenza delle foglie che presentano i primi fiori il fusto è diventato marrone scuro/ nero. Il terreno è stato concimato con letame e compost a fine gennaio. Non sembrano essere aggrediti da acari ne da insetti.
Ringrazio tutti per le eventuali risposte e la disponibilità e ne approfitto per consigliare di sperimentare la “hugel kultur” a chi ne ha voglia e possibilità. Io la sto usando come tecnica di coltivazione delle zucchine e sto ottenendo risultati sorprendenti!
(Federico – Milano)

Ciao Federico,
grazie per la bella presentazione che fai di te, interessante la tua passione per la fisica e per l’orto anche!
Riguardo alla crescita limitata – alemno fino ad ora – dei tuoi peperoncini sono sicuro che sia dovuta principalmente al fatto che le temperature atmosferiche non siano ancora state sufficentemente alte, ricorda che fra le ortive estive i peperoncini sono quelli più esigenti in temperatura!
Riguardo alle macchie marroni sul fusto invece ti dico che potrebbe essere una patologia fungina – peronospora? – per questo ti suggerisco di prevenire l’espandersi della stessa tramite il trattamento – biologico – con la poltiglia bordolese – guarda il video nel link come aiuto.
Ottima la pratica di concimazione invernale con il compost e grazie per la tua dritta sulla “Hugel Kultur”.
Salute e buon orto.

© 2021 Bonduelle InOrto