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Se è vero che per un’alimentazione sana dobbiamo mangiare tutti i colori, la barbabietola sta al primo posto per il rosso magenta! La barbabietola o rapa rossa o barba rossa (Beta vulgaris  var. esculenta) quanto a rosso non la batte nessuno! Ma non sarà che proprio quel colore eccessivo crea diffidenza? Perché è ingiustamente poco […]

Noc 4Le nocciole da me si raccolgono verso la fine di agosto. Da un piccolo, ma vigoroso nocciolo, che ormai da anni (quanti non ricordo) si sporge verso valle da un terrazzamento dell’orto. Si sporge così tanto che è molto più facile raccogliere le nocciole dalla terrazza sottostante. Per molto tempo i bambini si sono divertiti intorno a lui, instaurando gare a chi raccoglieva più nocciole nel minor tempo possibile o a chi riusciva a schiacciarle  senza ferirne il contenuto. Il gioco iniziava con le nocciole ancora verdi e appena commestibili, ma comunque buone per gli appetiti irrequieti dei ragazzini.

Ma bando alla nostalgia! Il nocciolo (Corylus avellana) è ancora là e anche se i ragazzi sono cresciuti, ogni anno metto in tavola le sue nocciole.

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Lev. foto 1Il levistico  (levisticum officinale) è stata per me una scoperta recente, quando un’amica ungherese mi ha detto di fare gran uso delle sue foglie perché sono ottime sia per il bollito che per il sugo, nel minestrone, nelle frittate e in molte altre pietanze, come formaggi e pesce. Si possono poi utilizzare a crudo in insalata, i germogli e le cimette tenere, mentre i semi arricchiscono pane e focacce.

Forse lo avevo ‘snobbato’ per la sua eccessiva somiglianza con il sedano e allora avevo erroneamente pensato si trattasse di un duplicato di poca importanza. In verità anche se il sapore del levistico assomiglia a quello del sedano, tanto è vero che viene chiamato anche sedano di montagna, il suo profumo è più intenso, il suo sapore più pungente e forse anche più gradevole.

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Il corbezzolo (Arbutus unedo) è una pianta di grande fascino e interesse. Non tanto per la bontà dei suoi frutti, che pur avendo molti estimatori, risultano ai più troppo aciduli, ma per la bellezza di tali frutti, del fogliame sempreverde e della corteccia rossiccia, che è sempre di grande effetto all’interno di un orto-giardino.

Abito a Trento e da un paio d’anni mi dedico al mio piccolo orto (sono autodidatta) e sempre alla ricerca di notizie e consigli per migliorarmi.

Trovo il Vs sito molto interessante. Avrei piacere di avere notizie riguardo la coltivazione del rabarbao,quando si semina, o si piantano delle piantine e il periodo ideale.

Quando e come si usa l’humus di lombrico?

Un cordiale saluto

(Norbert – Trento)

Risposta

Ciao Norbert sul rabarbaro avevo già scritto un post tempo tempo fa, per questo ti consiglio quindi di leggere attentamente il link. Posso aggiungere tuttavia qualche piccolo suggerimento supplementare:

– per la riproduzione più che i semi utilizza i pezzi di radice, perché rispettano maggiormente l’identità varietale;

– prepara bene il terreno con composto o letame maturo;

– non dimenticare mai una bella pacciamatura intorno alla pianta con foglie o compost;

– il rabarbaro sta benissimo insieme agli spinaci.

Quanto all’humus di lombrico è un ottimo fertilizzante e non crea mai problemi: si può usare in qualsiasi momento senza rischiare di bruciare le radici, è inodore (importante se hai problemi di animali) e migliora molto il terreno. Anche in questo caso leggi il link sull’humus di lombrico e il suo impiego.

Ciao e buon orto! E soprattutto grazie per i complimenti!

Calice viola, cuore giallo e tre preziosissimi filamenti rossi che fuoriescono. Sto parlando dello zafferano (Crocus sativus). Ottobre e novembre sono i mesi della fioritura e quindi della raccolta.

Quando guardo un fiore di zafferano non posso fare a meno di chiedermi, chi per la prima volta ha raccolto quei fili e ha pensato di utilizzarli per le loro proprietà mediche e per le loro prestazioni culinarie. Una vera magia!

Fatto sta che anche noi possiamo pensare di coltivare alcuni di questi bulbi, per il piacere dell’occhio e per quello del palato!

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Terreno, posizione e varietà sono gli aspetti di cui  tenere conto prima di acquistare e piantare un albero da frutto.

Di quale terreno ha bisogno un albero da frutto per crescere bene e non ammalarsi? Di un suolo profondo e ben drenato.

I terreni che si seccano molto facilmente, poco profondi con troppi sassi, non sono molto adatti e dovranno obbligatoriamente essere irrigati frequentemente. Per migliorare questi terreni dovremo creare delle terrazze o comunque delle buche molto grandi che dovranno essere arricchite di terreno ricco di humus e fertile, in modo che le radici possano trovare gli elementi nutritivi necessari al loro sviluppo.

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Sono un ragazzo di 15 anni e aiuto mio padre alla coltivazione di varie piante. Viviamo a Vasto una città di mare dove in giro si trovano spesso piante da riprodurre per talea, margotta, propagaggine.
Come si fanno le talee di edera in vaso senza ormone radicante? Come posso potarla

Vivo a Roma e ho una casa con un giardino che la circonda. Io e mio marito lo curiamo con passione. Ho anche una casa in Trentino a 1400 mt di altitudine.

Adoro l’uso del rabarbaro in cucina e in autunno ho acquistato una piccola pinantina pensando di doverla poi trasferire nel giardino in Trentino, convinta che avesse bisogno di quel clima. Aspettando di portarla su l’ho lasciato nel suo vaso appoggiandolo a terra. Credo che abbia radicato alla grande! Ora ha molte foglie di dimensioni gigantesche.

Il mio “rabarbaro” non ha i gambi rossi come quelli che vedo riprodotti nelle foto su questo sito e altrove. Solo nella parte più bassa si intravede un tratto rosso ma il resto del gambo è verde.

Mi è venuto il dubbio che non si tratti di rabarbaro…..

Inoltre, visto che sta crescendo così vigorosamente, vorrei sapere se posso evitare di trasferirlo in montagna. (Nella foto il guanto vi aiuta a capire la dimensione della pianta). Grazie!

(Prisca-Roma)

Cara Prisca, purtroppo non è arrivata la foto, ma potresti provare a rimandarmela! Intanto però posso dirti che il rabarbaro ha veramente delle dimensioni enormi (talvolta anche due metri di larghezza) per questo ha bisogno di molto spazio.

A seconda della varietà le coste sono verdi o rosse. Le varietà con la costa rossa in genere sono quelle più tenere.

Nelle zone a clima temperato (ma dove trova buon terreno e acqua sufficiente) si comporta come una perenne e una volta piantato, ricresce ogni anno come un’erbaccia.

Come avrai visto il rabarbaro è una pianta che tende a diffondersi con facilità, per questo spesso conviene scavare e dividere i ceppi e regalarli agli amici, oppure portarne qualcuno in Trentino che, a meno di non metterlo in una posizione molto riparata o soleggiata, andrà riseminato ogni anno. Sappi che in genere il rabarbaro preferisce i climi più continentali a quelli troppo siccitosi del sud.

Ma in vaso bene annaffiato, non stento a credere che si sia trovato benissimo! Un saluto e scusa per il ritardo nella risposta, ma ogni tanto una vacanzina!

Il mais da pop corn (Zea mays everta) ha destato molta curiosità, ma la sua coltivazione è uguale a quella di un comunissimo mais dolce.

Posizione – Ama le posizioni soleggiate e riparate, ma se da voi il vento non manca provvedete a mettere un sostegno a ciascuna pianta.

Terreno – Anche se si adatta a qualsiasi tipo di terreno, renderà al meglio in uno arricchito con del letame maturo o se in vaso, in del terriccio molto fertile. L’ideale è compiere la concimazione nell’inverno che precede l’impianto, aggiungendo un secchio di letame ben decomposto per ogni metro quadro.

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