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Immagine 5Con lampone c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare! Abbiamo già visto come coltivare il lampone in vaso e abbiamo visto come potarlo, eppure ci sono ancora tanti piccoli accorgimenti da conoscere per avere piante sane e un buon raccolto! E tutti rigorosamente adatti alla coltivazione biologica.

Consociazione

Per esempio lo sapevate che i suoi migliori ‘vicini’ sono i fagioli nani e i piselli nani? Queste due leguminose oltre a fissare l’azoto nel terreno, una volta effettuata la raccolta, possono restare sul suolo per essere utilizzati come ottimo materiale pacciamante.

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Uffa! Ancora con questa pacciamatura! E’ vero, ne parliamo in continuazione, però un motivo c’è: è alla base dell’orto biologico! Anche se talvolta può sembrare un controsenso il fatto che prima denudiamo la terra togliendo tutte le erbacce e poi la ricopriamo nuovamente pacciamandola!

Ma dobbiamo tenere conto che il materiale messo in superficie, non possiede radici che vanno in competizione con quelle dei nostri ortaggi e allo stesso tempo, così facendo, restituiamo al terreno (in qualche modo) quello che prima gli abbiamo tolto in termini nutritivi e protettivi.

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Immagine 3“Se sapessi che potrebbe essere d’aiuto, vestirei l’agrifoglio con il mio cappotto e al ginepro infilerei i miei pantaloni….” parla così Karel Capek ai suoi arbusti e ai suoi fiori, nel libro L’anno del giardiniere’ di cui vi ho da poco consigliato la lettura.

Ma come possiamo proteggere i nostri ortaggi dal gelo dell’inverno senza doverci denudare? Siamo sinceri, i metodi sono sempre un po’ gli stessi, ma ogni tanto fare un leggero ripasso anche delle tecniche più semplici può essere utile!

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Immagine 13Ad una prima occhiata superficiale l’inverno sembrerebbe solo portatore di guai nell’orto, ma in verità il riposo forzato, a cui il freddo costringe la terra, è molto utile. E se noi sapremo approfittarne, lavorando leggermente il terreno, concimandolo con del letame maturo e coprendolo con del materiale pacciamante, a primavera avremo a disposizione un terreno fertile e pronto alla semina. Se avete qualche dubbio su come procedere guardate il video sulla preparazione invernale del terreno.

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Sono una signora di 50 anni, ho ereditato da mio padre un pezzo di terra dove ho incominciato a coltivare l’orto, con buoni risultati.

Vivo in provincia di Fermo, nelle Marche, una bellissima regione poco conosciuta, ma che vale la pena visitare.

Vorrei chiedervi un consiglio: vorrei pacciamare i vari ortaggi con la paglia, ma non avendo una irrigazione sotterranea, sono costretta ad irrigare con il tubo, come dovrei irrigare le piante una volta che ho messo la paglia? Vi ringrazio anticipatamente per il vostro prezioso aiuto. Cordialmente.

(Angela Maria-Fermo)

Risposta

Cara Angela Maria, sono d’accordo con te sul fatto che le Marche siano una regione bellissima e poco conosciuta e io quando posso vengo volentieri a visitarla. Quanto al tuo problema è presto risolto: annaffia normalmente, cioè sopra la paglia, magari inizialmente l’acqua tenderà a scivolare, ma poi si infiltrerà arrivando al terreno e bagnando anche la paglia stessa. E proprio questo contribuirà a mantenere il terreno fresco più a lungo. Un caro saluto

Ho utilizzato della paglia per la pacciamatura, ma ho un dubbio: non volerà via? trattandosi di zona montagnosa, attorno agli 800 mt, con una discreta arietta a volte…

ci sono dei trucchi del mestiere?

grazie

(Sara-Pavia)

Risposta

E’ vero, il problema sussiste. Potresti mettere la paglia e poi fermarla, perlomeno fino a quando le piogge e il tempo non l’avranno stabilizzata, con delle reti leggere, oppure ancora meglio con delle canne incrociate messe a griglia (come fa Emile Hazelip, guru dell’agricoltura sinergica di cui puoi vedere dei filmati su you tube) e fermate all’estremità con delle grosse pietre o dei mattoni, oppure legate a picchetti.

Un saluto e Buon Orto!

Disponendo in quantità industriali di aghi di pino, vorrei sapere se li posso usare per la pacciamatura di pomodori, zucchine, ecc. o se innaffiando possono rilasciare sostanze “nocive” alle piante stesse.

Grazie.

(Sara)

Risposta

Ciao Sara, puoi tranquillamente usare gli aghi di pino per pacciamare, ma ricordati che quando si decompongono acidificano il terreno. Tuttavia la decomposizione non avviene in poco tempo, quindi finito il raccolto li toglierei perché molti ortaggi hanno bisogno di calcio e il suolo acido non fa per loro! Molti frutti di bosco (e anche molti fiori), al contrario, prediligono un certa acidità nel terreno! Insomma anche nell’orto e nel giardino ciascuno ha i propri gusti!

Pacciamare, pacciamare e pacciamare. Sia in estate che in inverno può essere di grande aiuto all’orto. Tante volte abbiamo parlato e consigliato la pacciamatura, ma senza spiegare bene i motivi del suo impiego e come eseguirla.

La pacciamatura trattiene l’umidità, evita il formarsi della crosta superficiale, protegge il terreno dall’erosione, modifica la temperatura del suolo, scoraggia la crescita delle malerbe, diminuisce la diffusione di alcune malattie e a seconda del materiale che utilizziamo (certamente non gli orribili teli di plastica nera) è anche bella da vedersi.

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Le foglie che cadono dagli alberi sono una grande risorsa per l’orto e il giardino. Oltre ad illuminare il paesaggio con i loro magnifici colori, possono essere utilizzate per pacciamare e concimare l’orto. Quindi non buttiamole, ne tanto meno bruciamole, ma sfruttiamole per coprire il piede delle piante più delicate come copertura per l’inverno. Mischiate ad un po’ di terra proteggeranno le radici dal gelo e col tempo, decomponendosi, si trasformeranno in humus.

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