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Sono un impiegato e per divertimento coltivo un pezzo di giardino, ma ho un dubbio: è possibile coltivare tra una pianta e l’altra di melanzane delle piante di sedano?

(Lino)

Risposta

Sedano e melanzane? Bella domanda. In verità non mi è mai successo di metterli insieme, forse perché non è  tra le associazioni più consigliate. Non appartenendo alla stessa famiglia (il sedano è un’apiacea e la melanzana una solanacea) dovrebbero essere compatibili, ma è pur vero che ambedue consumano un’elevata quantità di azoto e quindi potrebbero litigarselo.

Sicuramente il sedano ama la compagnia di pomodori, fagiolini, cavoli, porri e cetrioli, mentre la melanzana quella di fagioli, fagiolini e piselli, proprio perché le leguminose arricchiscono la terra di azoto. Tra i nemici il pomodoro odia la melanzana e le insalate e le carote non apprezzano la vicinanza del sedano.

Adesso Lino a te la scelta se andare sul sicuro o sperimenatre. Le sperimentazioni hanno grande fascino, ma comportano dei rischi.

Ciao e buon orto!

“Mi sembra che sia quasi una necessità di guardare le cose vere, ma quelle più umili. Tutti possono godere di un bel panorama aperto, ma non sono molti quelli che sanno guardare per terra […] perché noi non sappiamo più vedere le bellezze piccole e umili della natura”. Questo scriveva Luciana Bora a commento della sua prima personale nell’ottobre del 1954. Allieva di Carpi, Funi e Carrà all’accademia di Brera, in tutta la sua vita di pittrice, Luciana Bora (Treviso 1926 – Milano 2007), ha sempre avuto tra i suoi soggetti prediletti gli orti.

I primi orti raccontati sono quelli dell’infanzia, passata tra Treviso e la sua provincia, orti di campagna, addossati a case coloniche, orti governati da mani esperte di contadini.

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La dorifora (Leptinotarsa decemlineata)  è il nemico numero uno della patata. La sua piccola corazza a strisce gialle e marroni la rende quasi simpatica, ma i suoi effetti sono devastanti. L’insetto adulto (lungo circa 1 cm) dopo avere riposato tutto l’inverno nella terra esce a primavera e se nelle vicinanze ci sono delle Solanaceae non le molla più. Predilige le patate, ma anche le melanzane, un po’ meno pomodori e peperoni.

Questo coleottero depone delle uova a grappolo color arancio sulla pagina inferiore delle foglie, da cui nascono tante larve rossicce fameliche e micidiali, capaci di divorare foglie, fiori e l’intera pianta.

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Maggio: la primavera è esplosa ed io passerei le giornate a guardare le fioriture con le api e i bombi che si rimpinzano. Il mio consiglio è fatelo, ma buttate un occhio anche all’orto e guardate che sia tutto a posto che non vi siano attacchi di afidi, cocciniglie, lumache e dorifora (attacca le patate, ma non disdegna neanche le melanzane), in tal caso occorre intervenire quanto prima. L’osservazione è la migliore prevenzione!

Tra i lavori da non dimenticare c’è la pacciamatura delle fragole, per evitare che crescano le infestanti a soffocarle, il rincalzo non solo delle delle patate, ma di tutte le piante che superano i 20 cm  e che hanno una fossetta al colletto della pianta, per dare una maggiore copertura ai tuberi e alle radici. Continua a leggere

L’orto sarà protagonista di Euroflora 2011. La kermesse florovivaistica più importante d’Italia inizia domani e si concluderà il 1° maggio. Una parte dei suoi spazi espositivi,  in questa decima edizione, saranno dedicati proprio all’orto-giardino, ce ne saranno cinquanta tutti disseminati sul viale che si estende tra il nuovo padiglione Blu e il padiglione C. I progetti che potremo ammirare si sviluppano su una superficie di 35 mq e sono stati realizzati da giovani provenienti da Italia, Spagna, Cina, Germania, Svizzera.

La biodiversità, il rispetto dell’ambiente e la capacità dell’uomo di mantenere un rapporto equilibrato con la natura nella vita di tutti i giorni, sono i temi centrali affrontati quest’anno da Euroflora, del tutto inerenti alla filosofia del microcosmo orto.

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Ciao Nara, già sono un tuo fan in quanto ritengo utilissima questa possibilità di informazione. Ho un orto, che se non curato, diventa pieno di erbacce e spine, per cui,anche se costa fatica, è preferibile tenerlo in ordine. Grazie ai tuoi suggerimenti, divenuto più sicuro, per migliorare il raccolto sono passato alla realizzazione di un impianto a goccia. Una volta sistemato l’impianto, vorrei sapere se è necessario seguire un criterio per la distribuzione degli ortaggi. Ti dico per inciso che ho un motocoltivatore di 10 cavalli, per cui, al fine di tenere il terreno pulito da erbacce, ho lascioto uno spazio tra un tubo e l’altro di oltre un metro. La mia domanda: c’è un criterio da seguire per l’impianto degli ortaggi? Quali ortaggi vanno impiantati di preferenza? C’è qualche altro suggerimento che mi sfugge? In attesa un caro saluto e grazie

(Antonio – Taurasi)

Risposta

Antonio sei instancabile e attivissimo e al tuo orto non potrà che giovare questa tua operosità. Hai fatto benissimo a prevedere l’impianto a goccia, che è il miglior modo per garantire alle tue piante una riserva di acqua sicura anche quando dovrai allontanarti e considerato che per molti ortaggi l’acqua sulle foglie è portatrice di malattie funginee, direi che è perfetto quello che hai fatto. Ottima pure la scelta di lasciare lo spazio utile per il passaggio del tuo motocoltivatore. Questi passaggi devono servirti anche a disegnare il tuo orto a renderlo accessibile in ogni angolo e gradevole anche da vedere. Prova a disegnare il tuo orto su carta! Prevedi tante particelle, non meno di quattro, e metti in pratica da subito le rotazioni colturali (guarda anche rotazioni 2). L’avvicendamento è certamente il criterio principale per l’impianto degli ortaggi.

Quanto a quali piante prediligere per iniziare devi affidarti al tuo gusto: quali ti piace di più avere nel piatto? Un altro suggerimento che do sempre è quello di non farsi prendere la mano e volere seminare tutto, specialmente se si è alle prime armi: meglio concentrarsi bene su pochi vegetali che non affaticarsi a seguirne cento in malo modo.  Inizia con quelli più facili: pomodori, insalate, cipolle, zucchine, magari comprando le piantine in vivaio e trapiantandole nel tuo orto e poi cimentati con un paio di semine.

Per il controllo delle erbacce ricorda la pacciamatura! E’ importantissima. A presto e buon orto.

La borragine (Borago officinalis) era molto diffusa in passato negli orti e nei giardini: se ispezioniamo nei nostri ricordi ritroveremo sicuramente il suo blù da qualche parte. Dopo un momento di declino, adesso sta tornando fortunatamente alla ribalta, grazie all’uso diffuso che se ne fa in cucina: i suoi fiori donano un buon sapore di fresco alle insalate, i germogli più teneri sono ottimi come verdura cotta e tutta la pianta va benissimo per arricchire i minestroni.

Se avete una proda ai lati dell’orto, meglio se rialzata, posizionatela lì. Quel luogo diventerà un palcoscenico perfetto per la borragine, che negli anni lo occuperà tutto con le sue inconfondibili corolle. Lasciate andare a seme qualche fiore e lei si riprodurrà da sola disseminandosi con facilità. La borragine è una pianta “vagabonda”  ed è facile trovarla anche allo stato spontaneo ai bordi delle aree coltivate. E se avete un balcone non rinunciateci: lei saprà adattarsi anche al vaso.

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Antonio Panzone (www. taurasi.org) docente di Lettere in pensione, tra le mie pubblicazioni una riguarda ricette per un anno (titolo: Taurasi, villaggio d’Europa), inserite in tradizioni e cultura del mio paese Taurasi (AV).Il mio paese è famoso per l’aglianico Docg e l’agricoltura di casa.

Come si fa a tenere lontano le formiche dalle piante da frutta?

(Antonio – Taurasi)

Risposta

Ciao Antonio, ho voluto pubblicare per intero il tuo profilo perché fa trasparire le tue passioni e l’amore evidente che hai per la tua bellissima terra e il tuo paese. In più devo dirti che in casa siamo tutti appassionati dell’aglianico.

Ma adesso veniamo alle formiche che assalgono i tuoi alberi da frutto e talvolta (ahimè) anche i miei. Per prima cosa dobbiamo capire che una pianta più è sana e vigorosa e meno viene assalita dalle formiche. Quindi chiediti se il tuo terreno è stato ben concimato e se le tue piante hanno acqua a sufficienza. Inoltre teniamo conto che dove ci sono le formiche spesso ci sono anche gli afidi che producono la melata di cui le nostre nemiche sono ghiotte, in quel caso occorre eliminare ambedue i problemi (per gli afidi guarda il post sul macerato d’ortica).Per prevenire l’insorgere di problemi in genere ai miei frutti non faccio mancare un trattamento con olio bianco e poi un altro successivo a base di rame (poltiglia bordolese) per proteggerli dalle malattie fungine.

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Il cinema inglese sembra aver riscoperto la campagna e l‘orto come set ideale per raccontare le metafore della vita. Dopo Stephen Frears che ne ha illustrato i lati duri e faticosi in “Tamara Drewe”, anche Mike Leigh con il suo nuovo film “Another Year”  ci trasporta nello spazio ideale dell’orto di Tom e Jerry, marito e moglie alle prese con le disavventure di familiari e amici che hanno trovato il segreto della loro felicità nella coltivazione dell’orto fuori città e nel vivere la vita seguendo il ritmo delle stagioni.

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