Articoli

Cosa sia il sovescio e quanto sia importante nella cura dell’orto ne abbiamo già parlato a lungo. Tuttavia ci sono alcune buone regole che potremmo sperimentare per migliorare maggiormente la nostra concimazione verde.

– Mixare numerose specie botaniche – Tanto più diversi saranno gli apparati radicali delle piante utilizzate per il sovescio migliore sarà il risultato che otterremo. Scegliamo e mixiamo quindi piante appartenenti a   famiglie botaniche differenti, in modo che abbiano qualità terapeutiche e comportamenti diversificati.

Continua a leggere

Quale è la procedura giusta per la coltivazione del pomodoro, fagiolini, melanzane, peperoni e zucchine?

(Antonio-Civitanova-RC)

Risposta

Caro Antonio, per rispondere alla tua domanda occorrerebbe molto tempo,  per fortuna su InOrto sono già presenti molti post che parlano di quello che tu chiedi.

Quindi ti invio qui di seguito i link che ti servono per sapere come si coltiva il pomodoro, come si coltiva la melanzana, come si coltiva la zucchina, come si coltiva il fagiolinocome si coltiva il peperoncino, purtroppo al momento non ho ancora scritto un articolo su come si coltiva il peperone, ma lo farò quanto prima e se continuerai ogni tanto a leggere InOrto potrai trovarlo a breve.

Ti consiglio infine di leggere tutta la sezione ortaggi che appare sulla sinistra delle home-page di InOrto, dove potrai trovare le schede di coltivazione di molti altri ortaggi.

Un saluto e Buon Orto!

Ciao Nara, scrivo per due motivi: il primo è che da molto tempo non ricevo piu’ le newletter (ora mi sono iscritto nuovamente ), il secondo è questo: ho messo in quasi tutte le aiole dei pomodori, in alcune quasi sicuramente sovrapponendo la coltura gia’ fatta l’anno passato, e quindi al 90% si ripetera’ anche per il prossimo anno; poiché non mi sono appuntato le varie colture, la giusta rotazione non ci sarà. Non mi va di far riposare magari un quarto di orto; secondo te se io effettuassi la semina di un giusto sovescio (magari alternando una filetta di ortaggi ad una di sovescio) pensi che possa ovviare al problema? Grazie se mi risponderai. Ciao

(Renzo Rosa)

Risposta

Caro Renzo, come potrei non risponderti: sei stato tra i primi a seguire InOrto e a fare i primi positivi apprezzamenti! Ma veniamo alla tua domanda, ovvero se un buon sovescio può sostituire una buona rotazione…. e la mia risposta è sì e no. Vale a dire che una buona rotazione non significa per forza tenere fermo un pezzo di terra , ma significa seminare delle leguminose (fagiolo, fave, piselli, ecc…) dove l’anno prima hai seminato i tuoi ‘amatissimi pomodori’. Basta un minimo di organizzazione e il gioco è fatto! Ma se proprio per te è un’impresa segnarti su un un pezzo di carta dove hai seminato i vari ortaggi, allora un buon sovescio può esserti di aiuto, perché sicuramente rivitalizza la terra delle tue aiuole e, in pratica, svolge anche la funzione della rotazione. Il sovescio e la rotazione sono due tecniche basilari per l’orto, e in genere l’una completa l’altra e non la sostituisce, ma io sostengo che ciascuno debba fare il proprio orto su misura in base alle proprie necessità ed esigenze, sperimentare e divertirsi…

A questo proposito ti invio il link di una risposta che ho appena formulato per Beatrice, in cui spiegavo come utilizzare la veccia sativa come sovescio dopo la coltivazione dei pomodori. A mio avviso tu puoi seminare la veccia sativa anche in autunno, perché se mi ricordo bene tu abiti al sud, dove le temperature ti consentono di effettuare la coltivazione della veccia in autunno, quando le prime piogge potranno aiutare la semina.

Un caro saluto Renzo  e se hai ancora bisogno sono qui!

Come sappiamo gli ortaggi sono vegetali vagabondi e non amano mettere radici  a lungo nello stesso posto. La tecnica della rotazione ci ha fatto scoprire quanto questo sia salutare per l’orto. E proprio per accompagnare e per aiutare i vari ortaggi in questo loro peregrinare da una parcella all’altra, abbiamo stilato un elenco delle specie più usate con il relativo numero di anni che dovremmo attendere prima di ripiantarli nello stesso posto. Ma non facciamoci intimorire dai numeri! Bisogna conoscere le regole per poi saperle interpretare!

aglio – attendere 4-5 anni

asparago – l’asparagiaia resta sul terreno per molti anni, ma una volta che avrà esaurito la sua produttività, dovremo attendere 7-8 anni prima di riposizionarla sullo stesso terreno.

Continua a leggere

Dopo troppi anni in città io e mio marito ci siamo trasferiti a Momperone un piccolo paese sui colli Tortonesi in provincia di Alessandria. Amo gli animali e la natura e mi diletto a coltivare una minuscola striscia di orto e un giardino. Sono impiegata telelavoratrice e leggo spesso i vostri utilissmi consigli.

Settimana scorsa ho acquistato in un negozietto di agraria un prodotto per la disinfestazione delle larve di zanzara che quest’anno non ci danno tregua. Mi hanno venduto Kothrine Flow 7.5 della Bayer dicendomi che era un prodotto non tossico per le persone e gli animali domestici e che sulla confezione erano riportate le istruzioni per il corretto impiego. Sul flacone è indicato che servono 200 ml di prodotto ogni metro quadro io non ho però idea di quanti millilitri di prodotto devo diluire in un litro di acqua. Poichè ora il negozio è chiuso per ferie chiedo se qualcuno di voi è in grado di dirmi come fare la diluizione. Vi chiedo, inoltre, se il prodotto può essere usato anche nell’orto.

Grazie 1000!

(Giusi – Momperone )

Risposta

Ciao Giusi, personalmente non conosco il prodotto da te acquistato, ma ho trovato questa pagina che è una scheda tecnica del tuo prodotto contro le zanzare (Kothrine Flow 7.5 ), leggila e troverai i dosaggi necessari, che però risultano diversi da quelli da te riportati.

Quanto al suo utilizzo nell’orto te lo sconsiglio: uccide tutti gli insetti compresi quelli utili ed è abbastanza persistente (il suo principio attivo è la deltametrina). Il mio consiglio evita i ristagni di acqua  e cerca di resistere … l’anno prossimo nell’orto piante anti-zanzare!!!

Il bidone è un oggetto di dubbio valore estetico, ma di indubbia utilità. Il bidone non sarà il migliore biglietto da visita dell’orto, visivamente parlando, perché soprattutto quelli vecchiotti hanno sempre un aspetto trasandato e poco ‘elegante’, ma può essere di grande aiuto per la gestione delle annaffiature e come contenitore per la preparazione di ‘intrugli prodigiosi’.

Il primo vantaggio di un bidone è quello di garantirci una riserva di acqua piovana: basterà posizionarlo sotto il tubo di sgrondo di una tettoia e avremo sempre pronta una scorta di acqua poco calcarea e soprattutto priva di cloro, sostanza notoriamente dannosa per gli ortaggi.

Continua a leggere

Non tutti i libri che parlano di orti possono essere letti con piacere sotto l’ombrellone in riva al mare, perché per quanto si possa essere entusiasti di zucche e ravanelli, alla decima lezione di come si coltiva il tale ortaggio o come si raccoglie il tal altro, o ti tuffi in acqua a cercare un diversivo almeno momentaneo o nascondi il libro fra creme solari e costumi e speri di non ritrovarlo più fino alla fine delle vacanze.

Tuttavia c’è un libro, che nonostante l’unico argomento sia l’orto, è avvincente e appassionante. Si tratta di ‘L’orto e l’anima – Dal giardino dell’Eden agli orti urbani’ di Paola Violani, Antonio Vallardi Editore. Un libro dal sapore retrò, dove la grafia è leggera e romantica e dove non ci sono foto ma solo bellissimi disegni.

Continua a leggere

L’acqua è indispensabile e usarla bene è un obbligo. Utilizzare l’acqua correttamente nell’orto significa rispettare le esigenze idriche di ciascuna pianta, evitando loro stress derivanti da cattive annaffiature. Per intendersi è inutile dare acqua a chi sete non ha e viceversa. Ma aldilà di informarsi bene sulle pratiche colturali che ogni ortaggio richiede, ci sono delle regole pratiche da seguire e a cui attenersi per annaffiare l’orto.

Regole piccole e facili, ma preziose sia per fare stare bene le nostre piante, che per evitare lo spreco di questo bene prezioso. Alcune le abbiamo già viste in un precedente articolo dedicato ai tempi e alle modalità di annaffiatura, ora guardiamone altre riguardanti la qualità e la quantità dell’acqua.

Continua a leggere

Oggi vorrei segnalarvi un blog dedicato all’educazione ambientale. E’ nato da poco, ma l’ho seguito da subito con attenzione perché è delicato e determinato, didattico e spontaneo al tempo stesso.

Si chiama ‘Timo il Bruco’ e parla ai bambini. O meglio a chi vorrebbe educare i bambini a crescere nella natura e con la natura, scoprendone i segreti in piena libertà e usandone i doni (materiali, profumi, movimenti, ecc.) per giocare, creare ed imparare.

Continua a leggere

Rapanello o ravanello? Bella domanda! Metà italiani lo chiamano in un modo e metà nell’altro. Attribuiamogli quindi anche il nome latino Raphanus Sativus Parvus (famiglia Crucifere) su cui spero ci troveremo tutti d’accordo.

© 2021 Bonduelle InOrto