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Salve,
avrei bisogno di un paio di consigli, se possibile:
1-da qualche parte ho letto che nella coltivazione delle melanzane bisogna togliere i primi frutti per rafforzare la pianta e farla produrre maggiormente, è vero?
Se è vero, quanti frutti devo togliere? Li devo togliere appena vedo che hanno allegato?
2-per la prima volta ho deciso di pacciamare il mio orticello. Ho usato degli sfalci tipo paglia recuperati in campagna. Nel momento in cui devo concimare con stallatico pellet o concime granulare devo togliere la paglia o posso applicarlo anche sopra di essa?
Grazie in anticipo, questo è il mio secondo anno che coltivo l’orto e di esperienza ne ho pochissima.
Ciao.
(Paolo – Fermo – Marche)

Risposta

Ciao Paolo,
molto volentieri ti diamo risposta.
Per quanto riguarda le melanzane, è la prima volta che sento parlare di questa pratica, che comunque potrebbe avere dei fondamenti validi, in quanto la perdita dei primi fiori o frutti nelle giovani piante è una cosa che naturalmente accade…non solo nelle melanzane. Io personalmente però non ci metterei mano e lascierei fare alle natura, cioè sarà la pianta che in base alle sue forze deciderà se abbandonare qualche frutto o meno, l’importante è che di base la pianta vegeti al meglio delle sue forze.
Se hai pacciamato bene e ordinato il tuo orto ti sconsiglio di non stare a togliere la paglia – concimare – per poi rimetterla nuovamente…tutto tempo perso, a mio giudizio. Per concimare potresti farlo semplicemente mettendo a bagno in acqua lo stallatico o pollina pellettata e, dopo una settimana di stagionatura, puoi concimare fornendo l’acqua con lo stallatico in soluzione – fertlilirrigazione.
Salute e buon orto.

Salve,
sono una donna di 45 anni e da poco tempo ho cominciato a coltivare l’orto con vari ortaggi: pomodori, zucchine, peperoni, melanzane, insalate varie erbe aromatiche e peperoncini.
Circa dieci giorni fa ho acquistato semi di vari tipi di peperoncini e li ho messi in piccoli vasetti, con circa un cm di terra sopra per potere attendere la fermogliazione e poi metterle in campo aperto… la mia domanda è: bisogna annaffiare e quanto perchè i semi possano germogliare senza marcire? Grazie mille!
(Cristiana)

Risposta

Ciao Cristiana,
hai iniziato la tua semina in maniera corretta, disponendo come dici i semi nei vasetti con il terriccio sopra a fargli da copertina, infatti, le condizioni che stimolano il seme a germogliare sono proprio il buio, la temperatura e l’umidità.
Quindi, diciamo che la quantità d’acqua necessaria a far germogliare i semi è quella che ti permette di mantenere sempre il terriccio umido ma senza che si formino nel vasetto ristagni idrici, questo fino a che non vedi spuntare i primi germogli, poi devi continuare a fornire acqua in base ai consumi della pianta, che lei stessa ti dirà in base a come e quanto cresce.
I giovani semensali che marciscono è perchè sono presenti, nella terra o anche nel seme stesso dei patogeni fungini che certo si sviluppano in condizioni di elevata umidità, quindi irrigare si ma con giudizio.
Salute e buon orto.

Salve,
ho iniziato a coltivare l’orto per caso e adesso mi cimento con le piante rare e allora eccomi qua a riscrivervi per avere dei consigli!
Ho acquistato i seguenti semi di piante rare:
1 – Fagiolo degli Indiani Arikara (rischio estinzione)
2 – Pomodoro Precolombiano dei Sioux (Degli Indios del Messico)
3 – Lattuga dei Minatori (Spinacio degli Indiani D’America)
4 – Pomodoro Cherokee Viola
5 – Pomodoro Great White
6 – Cetriolino dei maya – anguria del topolino- seme precolombiano.
Ho deciso di seminarli nei dischetti di torba, ora però mi è venuto un dubbio, ma devo bagnare i dischetti anche dopo la messa a dimora dei semi o soltanto prima per farli gonfiare un po’?
Grazie della risposta.
(Dario)

Risposta

Ciao Dario,
lo sai che la tua collezione di semi rari è proprio golosa per chi coltiva e ama le piante, grazie per arricchirci di tutte codeste varietà!
Riguardo all’utilizzo corretto dei dischetti di torba – guarda l’articolo nel link – ti suggerisco di bagnarli prima per fare arrivare il vasetto alla dimensione giusta e poi dopo la semina continuare a tenere umido – senza ristagnio d’acqua – per favorire sia la germinazione che la la crescita del semensale. Tienici aggiornati sulle tue piante rare e preziose.
Salute e buon orto!

Salve,
semplicemente volevo sapere se da il fiore del cavolfiore posso produrre del seme?
Grazie.
(Luca)

Ciao Luca,
certo che si può produrre il seme dalla pianta di cavolfiore. Il primo passo è quello di rinunciare a mangiarsi la tipica palla che altro non è che la gemma a fiore; quindi, lasciandola sviluppare in campo essa produrrà delle belle inforescenze color giallo, dalle quali si svilupperanno dei frutticini – silque, simili a baccellini – inizialmente verdi e che poi matureranno seccandosi, a quel punto, al loro interno, saranno pronti i sospirati semi, tondi e neri, che potrai raccogliere e seminare, per ricominciare il ciclo.
Salute e buon orto!

Salve,
quando si effettua il rinvaso degli agrumi bisogna sempre prendere un vaso più
grande? O possiamo lasciare lo stesso vaso…lasciando quindi che la pianta rimanga
di medie dimensioni?
Grazie, ciao.
(Paolo)

Risposta

Ciao Paolo,
ottima osservazione la tua! Se non hai necessità di aumentare ne le dimensioni del vaso ne della pianta, anzi magari non hai spazio abbastanza, la soluzione che proponi tu è quella corretta e funzionante almeno per un pò di anni; dipende anche da quanta voglia ha la tua pianta di svilupparsi, ovviamente.
Per fare quello che proponi però devi ridimensionare – potare cioè – sia la chioma che le radici del tuo agrume, cambiando la terra anche se le dimensioni del vaso rimangono le stesse. Le radici in particolar modo bisogna che tu le liberi dalla terra vecchia, pettinandole con un apposito mini rastrello, e una volta che sono tutte districate le potrai ridimensionare potandole leggermente, prima di rimettere la pianta nel vaso; dove avrai ricostituito nuovo un buon drenaggio. queste le fasi operative che ti suggeriamo. In questo modo la pianta tenderà a rifare nuove radici e chioma, rinnovandosi, stando però sempre nello stesso vaso.
Per la coltivazione degli agrumi in vaso, ti suggerisco la lettura di questo articolo che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Salve,
ho cinque alberelli di limone sul terrazzo in vaso;
vorrei conoscere la giusta quantita’ di acqua da erogare e con che frequenza, considerando che abito a Bari.
Saluti.
(Arianna – Bari)

Risposta

Ciao Arianna,
la coltivazione di agrumi in vaso – leggi pure l’articolo che ti invio – è una passione contagiosa, tante persone come te coltivano agrumi di ogni tipo in vaso e non.
Nella stagione invernale le piante devono essere irrigate al minimo – la terra e la vegetazione cioè devono rimanere asciutte, anche per limitare i danni da gelate atmosferiche. Un minimo di acqua ogni 15 giorni per non farle seccare può bastare.

Nella stagione Primaverile – Estiva invece la quantità di acqua deve essere abbondante – tale da fuoriuscire dal sotto al vaso ad ogni intervento d’irrigazione. La frequenza di irrigazione però deve essere tale che fra un intervento e il successivo la pianta abbia modo di consumare totalmente l’acqua a disposizione, sapendo che gli agrumi soffrono molto del ristagno idrico.

Se gli agrumi sono la tua passione ti suggerisco la visita al giardino Mediceo di Villa Reale a Castello – Firenze – dove c’è la più grande collezione mondiale di agrumi.
Salute e buon orto!

Salve,
coltivo un piccolo orto sociale e vorrei impiantare un allevamento di lombrichi;
come posso avviare un allevamento per produrre un buon compost?
Grazie.
(Luca)

Ciao Luca,
la tua idea è bellissima, oltre che molto intelligente!
Per allevare lombrichi devi creare un ambiente adatto alla vita di essi, una sorta di compostiera dove ci sia il cibo – sostanza vegetale morta, tipo foglie secche – e l’habitat dei lombrichi -vterra di origine minerale – ti serve inoltre lo starter per iniziare, cioè una quantità minima di lombrichi che dovrai acquistare da chi li produce e vende. Per avere tutte le informazioni utili su come avviare la produzione di compost tramite allevamento di lombrichi, leggi con attenzione l’articolo che trovi nel link, e visita i siti consigliati in esso.
Ti suggerisco anche la visione di questo mini documentario sui lombrichi!
Sarebbe bello tu proponessi l’allestimento dell’allevamento dei lombrichi comune, per tutto l’orto sociale, una mia idea che ti propongo!
Salute e buon orto.

Salve,
ho un terreno in Trentino.
E’ di circa 4000 mq a circa 1100 m.s.l.m.del totale ne uso già una piccola parte, per la coltivazione di patate per consumo famigliare, ma vorrei sfruttarlo del tutto, solo che non so come commercializzare le patate. Vorrei sapere ,dunque, come commercializzare le patate.
Grazie.
(Gino -Trentino)

Risposta

Salve Gino,
chissà che patate buone che coltivi sul tuo terreno di montagna!
Allora, per commercializzare il tuo prodotto ci possono essere, a nostro parere, due opportunità:
1 – La vendita diretta, diventando tu stesso un coltivatore ufficiale – coltivatore diretto cioè – con partita iva ecc.ecc
2 – Vendere il tuo prodotto ai commercianti al dettaglio di frutta e verdura, gli ortolani della tua città, oppure anche direttamente al mercato generale di frutta e verdura.
Per avere informazioni e dati sicuramente più precisi però, ti suggerisco di contattare le associazioni di categoria della tua citta, Trento, quali: C.I.A. Confederazione italiana agricoltori oppure la Coldiretti – nei link ti ho lasciato gli indirizzi utili. Oppure potresti anche contattare il tuo commercialista di fiducia, che di permessi e burocrazia in generale saprà aiutarti certamente.
Salute e buone patate!

Salve,
ho fatto altre domande a voi, riguardante l’orto, e mi avete risposto con successo.Grazie!
Non so se potete aiutarmi perchè si tratta di alberi da frutta: ho piantato qualche alberello di melo e pero tre anni fa,i rami sono molto cresciuti, adesso però non so come potarli.
Grazie infinite ancora.
(Roberto)

Ciao Roberto,
grazie innanzitutto per il tuo apprezzamento che fai al nostro lavoro..adesso vediamo ancora di poter agervolare il tuo con la potatura della tua pianta di melo!
Spiegare in poche parole come in teoria si può potare una pianta di melo è cosa difficile, ancora di più senza avere una foto del soggetto in questione. In generale l’azione della potatura deve risultare omogenea su tutta la pianta lasciando alla fine una chioma armonica, equilibrata nel suo aspetto.
Per avere ulteriori informazioni sulla potatura dei frutti ti suggerisco la lettura di questo articolo che trovi postato nel link. Un altro consiglio è quello di cercare nelle tua zona dei corsi pratico teorici di potatura dei frutti, con una guida che ti segua praticamente sul campo.
Salute e buon orto.

Buongiorno mi chiamo Vittoria, ho sempre avuto il pollice poco verde ma questa primavera ho iniziato a coltivare basilico.
Sono golosa di pesto e volevo avere basilico fresco per farmi la salsa ligure. Ho messo i semi nel vaso, aggiunto terra e terriccio e giorno dopo giorno ho visto nascere e crescere le piantine. L’ho tenuto sul balcone tutta l’estate con enorme soddisfazione. Adesso però alcune foglie iniziano ad avere macchie grigiaste/nere. I gambi stanno diventando lignei. L’ho riparato portandolo in casa…un amico mi dice che difficilmente sopravviverà  all’inverno perché è una pianta stagionale…devo rinunciare alla mia “creatura”?
Grazie.
(Vittoria – Milano)

Risposta

Ciao Vittoria,
io credo che le attitudini di “pollice verde” come “l’intonazione al canto” non siano doti solamente innate…basta coltivarle; tu e il tuo basilico siete un chiaro esempio, brava!
Il basilico è una pianta a mio parere preziosa – uno dei suoi nomi gergali è l’erba del re infatti – che si può coltivare ovunque, specialmente nei vasi su terrazzi e balconi ed è una pianta naturalmente stagionale, cioè nell’autunno inverno non cresce in pieno campo, per questioni di basse temperature atmosferiche che la pianta non riesce a sopportare.
Riguardo al fatto che le tue piante adesso mostrino fusti lignificati è perché sono ormai invecchiate, è una cosa normale, le foglie invece grigio-nerastre possono essere dovute o a danni da basse temperature dell’aria – magari la notte – oppure ad un eccesso di irrigazione e umidità del terreno che vede la formazione di funghi patogeni che attaccano le foglie; tieni conto che in questa stagione autunnale la pianta, anche se viva, consuma meno acqua rispetto all’estate piena…fai attenzione ad irrigare di meno!
Il tuo amico quindi ha ragione a dirti che è stagionale ma non del tutto però perchè, se vuoi provare a coltivare basilico anche in inverno prova a riseminarlo adesso – novembre – in un nuovo vaso che dovrai tenere sempre in casa, ma ben esposto alla luce naturale del sole che il basilico ne ha bisogno!
Salute e buon orto.

© 2021 Bonduelle InOrto