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Quando mi ritrovo a scrivere i lavori del mese è quasi imbarazzante: in cinque minuti li scrivo tutti. Quando sono nell’orto in cinque minuti ho rincalzato al massimo dieci patate. Strappo le infestanti e domani sono di nuovo lì. Zappetto a destra e a sinistra, ma il grosso sembra ancora da fare. Anche se l’ora, diventata legale, è venuta in mio aiuto, il tempo sembra non bastare mai. Ma è sufficiente fermarsi un attimo, magari sedersi su di un ciglio, annusare la terra smossa e ritorna la calma. Bene ora sono pronta per vedere cosa mi resta ancora da fare…

Rincalziamo le patate e tutte le piante che dopo ripetute annaffiature hanno un avvallamento alla base.

Mettiamo i tutori al pisello rampicante.

Zappiamo la terra intorno alle piante e tra le file per fare arieggiare la terra, ma attenzione alle radici!

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Ebbene sì la primavera è finalmente alle porte. Basta fare una piccola passeggiata per rendersene conto: le gemme gonfiano fino a scoppiare, l’erba ogni giorno sembra più verde e le piante più impavide mostrano già i loro fiori: mandorli, mimose, forsizie, narcisi, gelsomini di San Giuseppe, etc. Avete mai fatto caso che moltissime fioriture precoci sono di colore giallo?

La contemplazione però non fa crescere niente nell’orto, quindi verifichiamo che tutti gli attrezzi siano in ordine perché d’ora in poi non gli daremo tregua.

Terreno – Via alle concimazioni a base di azoto, fosforo e potassio, anche se per la crescita  delle piantine piccole occorre soprattutto l’azoto. Ottimo è anche il compost perché contiene tutti i nutrienti necessari.

Semine all’aperto – Bietola, cicoria, pisello, prezzemolo, ravanello, rucola, spinacio, carota. Per chi ha un orto  sul balcone ricordo che queste semine sono tutte praticabili anche in vaso. Naturalmente non vi dimenticate di preparare i tutori per gli ortaggi che li richiedono.

Impianti – Aglio, cipolla, patata, topinambur. Se aglio e cipolla non li avevate in semenzaio, andate ad acquistare le piantine.

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Se l’appezzamento di terra che vogliamo destinare a orto è incolto occorrerà ripulirlo dalle pietre e dagli arbusti lasciando tuttavia eventuali siepi naturali nelle vicinanze rifugio di insetti utili all’ecosistema.

Dopo di che si passa alla vangatura fino ad una profondità di 25-35 centimetri per rimuovere le erbe infestanti le cui parti verdi potranno essere interrate magari insieme ad un po’ di letame maturo e minerali come fosforo e potassio.

Dopo aver rotto le zolle con la zappa distribuitele bene con il rastrello. Un terreno ben lavorato contiene un maggior numero di micro-organismi utili alla fertilità del suolo.

(foto di OakleyOriginals da Flickr)

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