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Tra le semine del mese di febbraio possiamo inserire anche il sedano (Apium graveolens var. dulce) se abitiamo in zone temperate. Il sedano soffre il freddo intenso e la temperatura ottimale per la sua coltivazione va dai 18 ai 20°, mentre sopra i 25° rallenta lo sviluppo.

SEMINA E TRAPIANTO

Questo non significa che il sedano non resista a temperature inferiori ai 18°, è che magari si dovrà adattare un poco. Il periodo per la sua semina è molto ampio: si può seminare già in febbraio-marzo per i raccolti precoci (in ambiente protetto se abitiamo al nord o direttamente in pieno campo se viviamo al centro-sud), oppure tra marzo-aprile per raccoglierlo in estate o in giugno se lo vorremo per l’inverno.

Per un ingrediente necessario come il sedano è in indispensabile essere disponibile tutto l’anno!

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Che lo si coltivi come annuale o come perenne, il cardo (Cynara cardunculus) è una pianta spettacolare! Se lo lasceremo crescere nell’orto liberamente e senza restrizioni, avremo una pianta dalle grandi foglie argentate che si aprono a fontana, dal cui centro si svilupperà il fiore, simile a quello del carciofo: un bellissimo pennacchio blu-violetto che talvolta raggiunge quasi i due metri di altezza. Una volta appassito il fiore, la pianta secca, ma lascerà alla base dei nuovi germogli, dai quali si svilupperanno nuove piante.

Se invece vogliamo raccogliere il cardo ogni anno, ci perderemo la sua spettacolare fioritura, ma potremo preparare piatti sani e gustosi, ricchi di sali minerali, ferro e potassio. Ecco allora come coltivarlo.

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CardiE’ tempo di cardi! Il cardo (Cynara cardunculus) è sicuramente un ortaggio invernale. E anche se non lo abbiamo nell’orto, perché le nostre semine non sono state così previdenti, certamente lo avremo in cucina per la preparazione di qualche gustosa ricetta.

Ma se abbiamo abbastanza spazio, perché privarsi di averlo nell’orto, quando le sue foglie bianco e argento sono così decorative e riempiono di luce i cupi e spenti orti invernali! I fiori sono altrettanto spettacolari, spuntano a partire dal secondo anno, quando la pianta è ormai giunta al ‘capolinea’ quanto a commestibilità, e hanno ciuffi di un brillante viola acceso. Anche nei fiori, come nelle foglie, il cardo assomiglia molto al carciofo, ma a differenza di quest’ultimo non forma grumi commestibili: del cardo si mangiano infatti le coste, che se imbiancate a ‘mestiere’, diventano tenere e prelibate, amarognole e gustose al tempo stesso.

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Lavori ortoVogliamo fare un ripasso veloce dei lavori da fare nell’orto di novembre? Caso mai smettesse di piovere e il terreno asciugasse un po’, ricordatevi che è ancora possibile andare nell’orto a sporcarsi le mani, oltre che le scarpe (il fango di questi giorni è impossibile)!

Semine – In coltura protetta al coperto si possono seminare tutte le insalate da taglio, rucola, valeriana, ma anche ravanelli. Se abitiamo in regioni dove il clima è mite si può invece seminare anche all’aperto. Cosa? Aglio, fave e piselli. Se al contrario da voi le temperature scendono troppo, dovrete aspettare la primavera! Non dimentichiamo poi la semina dello spinacio invernale!

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Immagine 10Vi piacerebbe avere a portata di mano qualche costa di sedano bella fresca da sgranocchiare? Oppure sempre pronta per arricchire sughetti o insalate? Il sedano (Apium graveolens) si presta bene anche alla coltivazione in vaso, per cui non pensiamoci troppo su e passiamo all’azione!

Quando trapiantare o seminare – Se compriamo le piantine già pronte in vivaio potremo metterle a dimora da fine aprile a giugno, quando le temperature, ormai stabili, non scenderanno sotto i 13°.  Ma se invece vogliamo provare ad ottenere le piantine dal seme potremo provare a seminare in casa o su di un balcone protetto ad aprile, in un vassoio o in dei vasetti.

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Riccia o liscia? Di indivia ce n’è per tutti i gusti: riccia a foglie increspate o scarola con foglie più dritte e lisce. E moltissime sono le varietà sia della riccia (Bianca Riccia, Pancalieri, Riccia d’inverno, ecc,) che della scarola (Casco d’oro, Cuore Pieno, Jeti, ecc,)

Pur essendo del tutto simili, quanto a terreno, coltivazione e raccolta, l’indivia riccia è meno resistente al freddo. Alcune varietà possono essere raccolte durante l’autunno e l’inverno a patto di proteggerle, perché le brinate precoci e le gelate invernali potrebbero danneggiarle. Per un consumo tardivo è meglio quindi scegliere varietà resistenti al freddo e prevedere delle piccole coperture se il termometro dovesse scendere di troppo sotto lo zero.

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Ho ancora vivo il ricordo delle scarole cinte da una sottile cintura di salice. Lo faceva una contadina che viveva nella colonica in fondo alla mia strada di bambina per  ‘imbianchire’ le sue verdure, peraltro molto richieste dalle massaie del paese che frequentavano la sua aia. L’imbianchimento ha il compito di impedire ai raggi solari di raggiungere il cuore della pianta, per evitare la produzione di clorofilla e rendere gli ortaggi più chiari in alcune parti. Questa operazione rende più teneri e croccanti alcuni vegetali come indivia riccia, scarola, porro, finocchio, sedano  e cardi.

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