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Buongiorno,
abito in provincia di Bergamo, di professione sono chimico e chimico tintore.
Ho un piccolo orto domestico in cui mi diverto a fare “disastri”.
Qualcuno ha un rimedio casalingo, veramente efficace, contro la cimice del pesco?
Ho dei peschi che se vengono attaccati, di pesche non vedo l’ombra.
Grazie a tutti.
(Paolo – Bergamo)

Risposta

Buongiorno Paolo,
le cimici sono insetti molto prolifici e difficili da combattere, probabilmente la specie che attacca le tue piante di pesco è la Calcoris norvegicus, gli adulti della quale producono sui frutti delle ferite che rendono immangiabili le pesche.
Chi compie il danno maggiore sono quindi gli adulti della specie che con il loro apparato boccale pungono i frutti e la vegetazione di alcune piante come pesco, pero, patate, fagiolini e erbe infestanti provocando degli annerimenti che portano poi a morte la parte attaccata.
Per contenere lo sviluppo delle cimici potresti intanto tenere pulito ilm tuo terreno e anche i confini possibilmente dalla vegetazione spontanea (erbe sostanzialmente) in quanto molte di tali specie vegetali possono essere fonte di cibo e riparo anche invernale per le cimici. Inoltre potresti fare dei trattamenti con insetticidi anche a base vegetale – biologici – come per esempio l’olio di neem (apri il link) da dare alla pianta quando ci sono in volo gli adulti, da aprile in avanti, saltando ovviamente le fasi di fioritura dei frutti. Ripetendo queste operazioni negli anni dovresti ridurre il numero di cimici.
Salute e buon orto.

Salve,
vorrei sapere che raggio di diramazione hanno le radici del corbezzolo e se possono danneggiare tubature sotterranee nei paraggi.
Grazie.
(Laico)

Risposta

Ciao,
il corbezzolo è una pianta – arbusto/piccolo albero – di modeste dimesioni, compreso anche il suo apparato radicale, sicuramente proporzionato alle dimensioni della chioma, al suo raggio.
Quindi per capire se le radici possono anche invadere le tubature considera anche la distanza che c’è fra la pianta e le tubature stesse; se la pianta ci cresce sopra è probabile che queste possano danneggiarle.
Salute e buon orto.

Salve a tutti!
Circa un mese e mezzo fa ho seminato degli spinaci, ora tutti hanno messo la prima coppia si foglie e ad alcune piantine sta spuntando anche la seconda.
Ho notato,però, che alcune foglie presentano delle zone ingiallite, tendenti al bianco, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore.
Inoltre toccandole sembra siano anche più deboli rispetto a quelle che non presentano questo particolare.
Oggi una di queste è addirittura appassita e l’ho dovuta tagliare.
Anche se sono alle prime armi non sembra sia peronospora; cosa potrebbe essere?
Potrei avere esagerato con le innaffiature…sto annaffiando tutti i giorni visto che le temperature sfiorano i 20 gradi durante le ore più calde e ho letto che gli spinaci soffrono la siccità.
Se così fosse, riducendo la quantità di acqua, le piantine già ingiallite tornerebbero come prima oppure ormai sono compromesse?
Ecco la foto dei miei spinaci:
Grazie in anticipo per le risposte.
(Max – Roma)

Risposta

Ciao Max,
dalla foto inviata si nota che le piantine dei tuoi spinaci sono appena spuntate fuori…hanno solo le prime foglioline…appena segnate, marginalmente, da un parassita vegetale che stà anch’esso sviluppandosi, sicuramente favorito dall’alta umidità delle tue irrigazioni, associate alle favorevoli temperature atmosferiche.
A nostro avviso però, le piantine appena nate hanno necessità si di acqua per crescere ma non tutti i giorni in quanto avendo poche foglie non fanno in tempo a consumarla tutta e per questo, l’acqua eccedente rimane nella terra aumentandone così l’umidità e favorendo di certo il proliferare dei parassiti vegetali, potresti quindi ridurre sensibilmente le irrigazioni e aggiungerei anche alle cure colturali degli spinaci delle operazioni di sarchiatura leggere – superficiali del terreno intorno alla piante che ne favoriscono lo sviluppo vegetativo. Per avere qualche informazione aggiuntiva sulla coltivazione degli spinaci, leggi pure l’articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Salve,
da 3 estati sono diventata una curatrice del giardino di casa dove abito (dopo il trasloco), dove ho trovato 2 alberi da frutto un albicocco ed un ciliegio. Non credo di avere il pollice verde ma ce la metto tutta, mi piace vedere il giardino curato, pieno di fiori e gli alberi da frutti sani e splendenti. Ma ho tutto da imparare!
Il giardino è grande e molto impegnativo ma cerco di provvedere a tutte le cure possibili.
Quest’anno per la prima volta il ciliegio era completamente fiorito e carico di gemme, però da un momento all’altro metà delle ciliegie si sono seccate e le sue foglie intorno pure, oggi ho visto alcune delle ciliegie sane che sono cadute per terra (potrebbe essere stato il vento).
Inoltre sui rami l’albero presenta una specie di muffa gialla (anche l’albicocco)
Il terreno dove sono piantati (probabilmente da più di 10 anni) è duro e compatto.
L’albicocco, il primo anno che mi sono trasferita qui era super carico di frutti, poi non fa che 50/60 frutti e presenta la stessa muffa sui rami oltre ad un po di gomma sul tronco.
Vi allego qualche foto in modo ve ne rendiate conto di cosa parlo, non sono una esperta e quindi non trovo nemmeno i termini giusti per spiegarmi.
Ecco la Foto:
maffi - ciliegio
Come devo comportarmi? Cosa devo fare? Vorrei vedere queste piante sane e splendenti, carichi di vita.
Grazie in anticipo della vostra gentile risposta.
(Maffi)

Risposta

Salve Maffi,
spesso le doti innate come il “pollice verde” sono solo delle leggende, vedrai che potrai imparare a fare tutto con la passione e volontà che ti ritrovi!
Dalla foto che ci invii ti posso dire che il ciliegio sembra, da quella foglia, che abbia subito uno stress termico – la foglia che vedo sembra quasi cotta da alte temperature, e di conseguenza anche i fiori hanno subito tale danno, ti chiedo: è stato fatto un fuoco nelle vicinanze della pianta? La pianta ha subito il danno solo da una parte o diffusamente su tutta la chioma?
Quelle che chiami “muffe gialle” altro non sono che dei Licheni – ovvero esseri viventi formati da un fungo ed un alga, non sono dannosi per la pianta, quindi nessun problema.
Per quanto riguarda le fruttificazioni “ballerine” dell’albicocco, anche questa è una cosa normale per tale pianta.
Ti suggeriamo quindi di svolgere le normali cure colturali: Potatura e concimazioni invernali, trattamenti biologici fitosanitari a base di rame e zolfo, nella stagione fine invernale e inizio primaverile, evitando la fase di fioritura.
Tienici aggiornati.
Salute e buon Orto!

Ciao,
Abito a pochi chilometri da Oristano e vicino al mare, sono un elettrotecnico e col poco tempo libero mi rilasso coltivando una porzione di orto che mi è stato dato in prestito. Peccato di avere poco tempo pero’…..
Stamattina ho scoperto, a malincuore, che le formiche hanno attaccato le mie piante di patate che sono quasi in fiore. Praticamente si stanno rosicchiando alcuni rami ! GRRRRR !!!!
Avete consigli in merito?
Grazie in anticipo.
(Giancarlo – Oristano)

Risposta

Ciao Giancarlo,
ci piace molto la tua storia che parla di orto sul mare…il tuo dopo lavoro rilassante.
Riguardo alle formiche che trafficano sui fusti delle tue piante di patata immagino che non siano le dirette responsabili dei danni da erosione che ritrovi, probabilmente, se osservi bene, le formiche saranno legate alla presenza di afidi – pidocchi – sulle foglie o cime fiorali. Le erosioni dei fusti saranno a carico di qualche altro insetto o anche lumache. Se il fenomeno interessa tante piante allora ti suggerisco di cercare di individuare il responsabile e poi trattare le piante con un insetticida biologico come l’olio di neem – consulta il link. Altrimenti, come immagino, il danno non sarà degno di nota e quindi ti merita lasciar stare ogni tipo di intervento.
Salute e buon orto!

Salve,
ho 68 anni e da cinque cerco di far andare un orto con alterne fortune.
Essendo a 100 km di distanza, dall’orto, mi arrangio come posso con l’acqua: bagnando a pioggia l’orto vero e proprio giornalmente con una girandola e con il sistema goccia a goccia i pomodori, zucche e zucchini. E cio’ che pianto a seconda dello spazio che mi resta. L’orto si trova a Cairo Montenotte, in prov.Savona.
Il mio problema più grosso è la Dorifora, non posso passare mezza giornata alla settimana a passare in rassegna le patate per togliere quegli insetti?
Ho provato un anno a irrorare con il prodotto consigliatomi dall’agraria,ma il risultato è stato sempre mezza giornata con la schiena già a togliere le dorifore!
Cosa posso fare per avere un raccolto con meno fatica?
Grazie.
(Pinco – Cairo Montenotte – Savona)

Risposta

 

Salve Pinco,
la storia dell’orto che ci racconti ci piace molto, la tua è proprio una passione che non conosce distanza!
La Dorifora della patata – Leptinotarsa decemlineata – è un insetto coleottero crisomelide che si nutre delle foglie e fusti della pianta delle patate; sono le larve e anche gli adulti che mangiano e creano danni, distruggendo il raccolto.
Per contenere la sua azione,in maniera biologica puoi fare dei trattamenti sulle piante con il prodotto a base di Bacillus Thuringensis. Vedrai che otterrai dei buoni risultati senza spargere veleni nel tuo orto, sul tuo cibo.
Salute e buon orto!

Buonasera,
sono di Reggio Calabria, impiegato F.S. Da un paio di anni sto cercando di coltivare un piccolo orticello proprio sotto casa mia, con dei risultati alterni. Mi sono iscritto al vostro sito e alla newsletter, per cercare di apprendere di più.
Come posso fare a debellare la Cavolaia, visto che mi ha distrutto parecchi ortaggi?
Grazie.
(Giuseppe – Reggio Calabria)

Ciao Giuseppe,
la Cavolaia è un insetto della famiglia dei lepidotteri che defoglia cavoli e altri ortaggi quando è nella fase di larva; da adulto invece diventa una bellissima farfalla bianca. Per contenere i danni di questo insetto in maniera biologica un metodo efficente è l’utilizzo del prodotto Bacillus thuringensis – leggi pure l’articolo che trovi nel link – che irrorato sulle foglie in prevenzione uccide le larve appena iniziano a cibarsene. Il prodotto è un concentrato di un bacillo che attacca l’apparato digerente dei soli lepidotteri, utilizzalo quindi in prevenzione e contranquillità.
Salute e buon orto!

Salve,
sulle foglie dei cavoli ci sono dei buchi grandi ed anche moltissimi piccoli buchi grigiastri che si estendono lungo tutto il bordo della foglia..tutto dovuto, quasi sicuramente, a mio parere, alla cavolaia.
Ho provato con un prodotto rameico, con un po’ di sapone di marsiglia, ma con scarsi risultati..Che consiglio potete darmi?
Normalmente dialogo con Nara che penso si ricordera’ di me ed alla quale chiedo ancora: se sa come fare per mandarvi una foto (dove l’immagine è chiara), dal mio cellulare, che io in campo tecnologico sono una frana..Grazie.
Saluti
(Renzo)

Risposta

Salve Renzo,
si, è probabile che i “bruchi” che dici tu siano delle larve di cavolaia – Pieris rapae – un insetto lepidottero. E’ proprio questa la stagione di questa farfalla, le larve della quale, fanno danni riducendo a scheletro le foglie dei cavoli dell’orto.
I prodotti che hai usato tu – rame e sapone di marsiglia – sono efficaci rispetivamente per la lotta ai patogeni fungini e insetti fitomizi – gli afidi, cioè i pidocchi delle piante.
Per contenere l’azione dei lepidotteri ti suggerisco di usare un prodotto biologico a base di Bacillus thuringensis – un batterio che uccide solo ed esclusivamente le larve dei lepidotteri, contenendone così i danni; distribuisci il prodotto sulle foglie dei cavoli al mattino presto o sera tardi.
Certo che Nara si ricorda di te! Ma, Passando dall’orto al campo…tecnologico però, ti suggeriamo di intanto scaricare le foto dal telefono o macchina fotografica nel tuo computer e poi da li inserire le immagini attraverso la posta elettronica.
Salute e buon orto!

Salve,
sono un pensionato di 80 anni, Fiorentino , laureato in economia e, 20 anni orsono ho piantato in giardino una pianda di giuggiolo, che però, da 5/6 anni non mi fa mangiare i frutti che mi piacciono molto, in quanto ogni frutto ha un baco!
Che cosa potrà essere e che rimedi attuare?
Grazie
(Piero – Firenze)

Risposta

Salve Piero,
bellissima la pianta del giuggiolo: l’architettura della chioma, le sue foglie gialle d’autunno e i frutti dolci!
Riguardo a quanto ci racconti è molto probabile che il responsabile del danno provocato alle tue giuggiole sia una mosca della frutta, in particolare quella specifica sulla pianta del giuggiolo si chiama – Crapomia vesuviana costa.
L’adulto di questa mosca depone – in estate – le uova nella polpa fresca del frutto all’interno dalla quale si sviluppa la larva, dalla quale poi esce – in autunno – l’adulto lasciando il tipico forellino circolare sulla superficie del frutto. Per contrastare questo insetto in maniera biologica potresti allestire sulla pianta delle trappole a feromoni – (un attrattivo sessuale della mosca) che riesce a prendere l’adulto in fase di volo prima che deponga il suo uovo.Le trappole per la cattura le puoi acquistare direttamente nei consorzi agrari della tua zona, per sicurezza di riconoscimento dell’insetto spiega anche direttamente al tecnico incaricato dal consorzio che ti consiglierà come e quando predisporre la trappola sulla pianta.
Salute e buona caccia alla mosca!

Salve,
sono una contadina, per hobby, nelle langhe,
dopo un forte temporale con tempesta e calo considerevole delle temperature, i miei pomodori, già in fiore, sono tutti come appassiti con le foglie macchiate di marrone ed anche i fusti, cosa posso fare per salvarli?
Grazie
(Danila – Langhe)

Risposta

Ciao Danila
Che bel guaio i ritorni di freddo, ma si sa che il nostro bel clima mediterraneo è infedele di natura!
Allora io penso che i tuoi pomodori abbiano subito danni da basse temperature per questo calo di temperatura, e per questo manifestano quei sintomi che ci descrivi.
Io ti consiglio di sostituirli, sarà per te meno faticoso, anche emotivamente,  se vuoi avere belle piante e verdi…finalmente!
Coraggio e avanti…buon orto

© 2021 Bonduelle InOrto