Ogni volta che arriviamo in prossimità delle vacanze, siano esse estive o invernali, ci ‘scappa’ un consiglio per la lettura. Questa volta vi propongo ‘L’anno del giardiniere’ di Karel Capek. Si tratta di una raccolta di articoli scritti da questo protagonista del novecento letterario praghese, quando, dopo avere acquistato nel 1925 una casa con del terreno, divenne un vero fanatico del giardinaggio. Nonostante gli anni trascorsi il libro è quanto mai attuale, e dimostra che la passione per il giardinaggio, a differenza del compost, non si degrada, ma è inossidabile.
Questo libro, che certo nuovo non è sugli scaffali delle librerie, mi ha più volte salvato dalla difficoltà di individuare un regalo, quando, dopo avere passato messa giornata alla ricerca di un oggetto divertente e originale (che puntualmente quando lo cerchi non arriva), ho ripiegato sulla scelta del ‘caro, vecchio e affidabile’ libro. Per fortuna tra le mie amicizie ho una lunga lista di giardinieri, ortisti e appassionati di piante per i quali ‘L’anno del giardiniere’ casca sempre a fagiolo!
Non aspettatevi consigli colturali, calendari per le semine o ritratti di ortaggi. Per questo c’è già InOrto a tediarvi a sufficienza! Questo ‘libriccino’, edito da Sellerio in un formato veramente ridotto, ci racconta in modo spassoso e ironico le peripezie stagionali che il protagonista, in questo caso Karel Capek in persona, affronta nella conduzione del proprio giardino.
Dalle rischiose acrobazie nel tentativo di non calpestare un’aiuola, alle pozioni ‘magiche’ per concimare il terreno, alle maledizioni in sequenza verso gli agenti atmosferici. Se almeno una volta nella vita avete coltivato un fazzoletto di terra, questo libro non può non strapparvi qualche sorriso!
Per invogliarvi in questa lettura non mi resta che riportarvi l’ultimo passaggio della preghiera del giardiniere, che so per certo, condividerete a pieno e farete vostra: “...fa che ci sia abbastanza rugiada e poco vento, abbastanza lombrichi, nessun pidocchio o lumaca, niente peronospora, e fa’ che una volta alla settimana piova letame sciolto o sterco di colombo. Amen. Giacché così era nel Giardino dell’Eden; altrimenti non sarebbe fiorito così, cosa credete.“
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