Nella rappresentazione del legame tra arte e orto, gli impressionisti francesi sono sicuramente ai primi posti e fra tutti Pissarro è in testa: nessuno ha mai raffigurato così tanti orti nelle proprie tele!
Non a caso Camille Pissarro viene spesso definito il poeta della campagna. I suoi quadri sono delle odi ai campi, agli orti, alla terra lavorata, ai personaggi che popolano questi luoghi.
Dal ‘Frutteto a Louveciennes’ al ‘Giardino a Pontoise’, dall’ ‘Orto e alberi in fiore’ all’ ‘Orto a Eragny’. E’ tutto (è proprio il caso di dirlo) un fiorire di orti, cavoli, carriole, raccolte di olive e contadini. Dopo Pissarro nessuno può più negare che l’orto è ispirante e fotogenico!
Pissarro abiterà spesso in dimore campestri e dedicherà molti anni della sua vita a rappresentare la natura. “L’artista si concentrerà sulle variazioni cromatiche prodotte dai fenomeni naturali e atmosferici: il freddo, la nebbia, il gelo. Riprodurrà queste variazioni mediante pennellate libere e sottili di colore puro, steso a macchie. E sarà proprio l’analisi del colore e degli effetti luministici a impegnarlo maggiormente”.
E a noi, appassionati di arte e orto, non ci resta adesso che il piacere di ammirare il frutto della sua ricerca e i suoi capolavori raffiguranti ‘orti e ortisti’. Anche se all’epoca questi soggetti non erano così tanto apprezzati.
Pissarro infatti “venne aspramente criticato, nel corso della prima mostra impressionista del 1874, per la sua propensione a raffigurare i comuni ortaggi al posto di una vegetazione più nobile e raffinata”. Tuttavia anche lo stesso Pissarro in una lettera del 1867 al figlio Lucien si descrisse non tanto come un contadino con il pennello, ma piuttosto come “un borghese squattrinato”, come un uomo non indicato ad un solo ambiente.
E dal 1893 abbandonerà i soggetti campestri per dedicarsi a quelli più urbanizzati.
Ma l’allegria e la bonomia della campagna resteranno in lui. Sarà il suo carattere conciliante a tenere unito il gruppo degli impressionisti parigini per tanti anni. E sarà sempre lui a incoraggiare i giovani del gruppo e a scoprire lo stesso Van Gogh. Ma Van Gogh ha mai dipinto orti?
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