Buon giorno
sono nato a Carrara (MS), ma adesso per ragioni lavorative vivo in Francia, a Grenoble; da qualche tempo sono in pensione e quindi ho un pò di tempo per dedicarmi al giardinaggio.
Mi piacerebbe sperimentare la coltivazione delle fave, ma che varietà mi consigliate, specialmente per evitare il problema dei “pidocchi”, cioè gli afidi?
Grazie.
(Gianfranco – Grenoble FR)
Risposta
Ciao Gianfranco
ci piace evidenziare che sia una bella cosa dedicarsi al giardinaggio, specie nell’età della pensione, momento di rilassamento per una persona.
Per la coltivazione delle fave, adesso, è il momento adatto alla semina in pieno campo, all’aperto cioè. Per la scelta della varietà, o meglio cultivar da utilizzare c’è l’imbarazzo della scelta: Aguadulce è una buona cultivar per esempio.
Riguardo al problema degli afidi ti dico che una buona pratica preventiva, per limitarne la proliferazione dell’insetto (che avviene nei mesi di maggior caldo umido: aprile, maggio e giugno) la cosa migliore è proprio la semina in questa stagione – prima dell’inverno -, in questo modo la pianta ha la capacità di crescere e indurire per tempo i suoi tessuti vegetali scoraggiando per questo l’attacco dei “pidocchi” che riescono peggio a predare le piante.
Salute e buon orto a te!
Grazie,
la risposta è stata molto soddisfacente, anche perchè sono una appassionata di fave e le semino sempre, proprio in questo periodo, però non sapevo il perché della semina in questa stagione e quindi sono soddisfatta per quel che sono venuta a conoscenza.
Grazie.
(Lucia)
Ciao Lucia,
prego, ci fa piacere esserti d’aiuto!
Salute e buon orto.
Ciao,
ma le fave non si seminavano a novembre? Almeno io, sapevo così. In tal caso come prevenire il tonchio? E come prevenirlo anche per fagioli, lenticchie, piselli e ceci?
Grazie
(Alex)
Ciao Alex,
l’epoca della semina delle fave è variabile in base alla latitudine e all’altitudine alla quale si trova l’orto in questione…si anticipa al sud es. Catania al livello del mare, si posticipa al nord es. trento e a 1500 m.s.l.m.
Riguardo al tonchio della fava – Bruchus rufimanus – invece è un coleottero che sverna come adulto nel terreno, in primavera vive cibandosi del nettare di diverse fioriture e poi, depone le uova nei baccelli della fava in formazione, li dentro nel baccello e nel seme si sviluppa e vive la larva nata dall’uovo deposto fino a quando in estate la pianta naturalmente secca e i seme è pronto per la conservazione. Per prevenire attacchi di tonchio – della fava ma anche deglia altri legumi – bisogna innanzitutto eliminare i semi tonchiati – si notano perchè di aspetto differente dal seme sano, germinabile. Le lavorazioni al suolo poi disturbano lo svernamento dell’adulto. Non si fanno interventi diretti con prodotti chimici perchè ne risentirebbero tutti gli insetti pronubi – cioè api e bombi – fondamentali all’impollinazione degli ortaggi.
Salute e buon orto!