E’ sempre più facile trovare in vivaio alberi da frutto a radice nuda (non in vaso) da trapiantare durante l’inverno nel nostro orto. In genere costano molto meno di quelle in vaso e hanno buone probabilità di attecchimento, inoltre sono più facili da acquistare per corrispondenza.
Con questo tipo di piante è però indispensabile praticare l’inzaffardatura o zaffardatura. In cosa consiste? In un bagnetto ‘proteico’ delle radici. Ma vediamo come procedere.
– L’alberello appena giunto dal vivaio necessiterà di essere reidratato, per questo, per prima cosa, lo immergeremo in un secchio d’acqua pieno d’acqua perché possa bere a volontà.
– Procederemo dopo ad accorciare le radici danneggiate o troppo lunghe rispetto alle altre, badando bene di lasciare intatte quelle più sottili e filamentose.
– Nel frattempo avremo preparato in un contenitore capiente la mistura per l’inzaffardatura, ovvero 3 parti di terra di argilla o di terra molto fine (ma sempre preferibilmente argillosa), 1 terzo di letame di vacca setacciato o stallatico ridotto in polvere e acqua quanto basta per ottenere una miscela pastosa che resterà attaccata alle radici della pianta da frutto. Ma ci sono alcune ricette che prevedono componenti (letame e argilla) in egual misura.
– Se il terreno non è calcareo si può aggiungere a questa poltiglia del litotamnio o polvere di roccia, oppure qualche cucchiaio di cenere di legna per arricchirla di potassio e calce. Altre variazioni prevedono l’impiego di un poco di sangue secco, che è ricco di ferro e azoto. Infine un ultimo gradito componente potrebbe essere del decotto di equiseto.
– A questo punto non resterà che deporre le radici del nostro albero in questo preparato e lasciarvelo per qualche ora, ma se non avremo fretta di procedere al trapianto, possiamo lasciarlo lì anche per una giornata.
– Trascorso questo tempo, sgoccioleremo la nostra pianta e procederemo a deporla correttamente nella buca d’impianto.
Durante l’inverno l’albero non mostrerà segno di avere gradito questo trattamento (in quanto a riposo), ma a primavera quando si risveglierà, avrà subito a disposizione ciò che gli serve per una pronta ripresa. E se abbiamo ancora qualche dubbio su come preparare la nostra poltiglia guardate questo video dove i bravissimi ortisti Giovanni e Matteo ci mostrano come preparare l’inzaffardatura.
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