L’autunno nell’orto è una stagione di rinnovo. Le colture estive se ne vanno e arrivano le invernali, quelle che accettano le temperature più basse. E’ un momento di pulizia e di riordino: si toglie il ‘secco’, si arricchisce il terreno di nuova sostanza organica, si tolgono le piante che hanno finito il loro ciclo di vita e si fanno i nuovi trapianti autunnali.
Per meglio capire come comportarsi, siamo andati a vedere cosa fanno in ottobre nell’orto bioattivo allestito da Andrea Battiata nell’Orto Botanico di Firenze. E’ un gran bell’orto, fertile e produttivo e come tutti gli orti bioattivi è rialzato da terra di circa 50 cm e per questo è più facile da lavorare.
In questa stagione l’elemento catalizzatore sono i peperoncini che occhieggiano, con il rosso dei loro frutti, tra cavoli, finocchi, catalogne e radicchi. I peperoncini sono arrivati a fine corsa, ma possono ancora presenziare l’orto prima dell’arrivo del gelo! Solo allora dovranno essere definitivamente raccolti, per poi finire infilati in piccanti collane, barattoli o nel congelatore, per scaldare all’occorrenza i nostri palati infreddoliti!
Se i peperoncini possono restare ancora un poco il basilico, i pomodori, le melanzane e i fagiolini vanno tolti, magari lasceremo le piante che grazie al prolungarsi del bel tempo hanno ancora qualcosa da regalarci, ma tutto il resto va raccolto e consumato.
Nell’orto bioattivo ci sono due regole a cui bisogna sempre attenersi: la prima è lasciare sempre le radici delle vecchie piante nel terreno, che arricchiscono il suolo grazie all’interazione naturale con i microrganismi, e la seconda è non lasciare mai spazi vuoti all’interno delle parcelle, perché la copertura del suolo e la consociazione tra le piante è determinante per la loro salute.
Quindi i passi da compiere sono questi:
. togliere la parte aerea delle piante arrivate a fine ciclo e metterla nella compostiera,
. setacciare il compost maturo e distribuirlo su tutte le aiuole,
. seminare le colture adatte al periodo dove si saranno creati degli spazi vuoti.
Le nuove piante da inserire saranno: insalate a ciclo breve, da raccogliere in capo a qualche settimana, oppure trapiantare ancora cicoria catalogna, finocchi, radicchi (ottimo quello di Castelfranco), cavolo nero o cavolo broccolo, per prolungare il più possibile la loro presenza nell’orto; perché se è vero che adesso possiamo iniziare a raccogliere quelli che abbiamo già trapiantato in estate, è anche vero che le nostre scorte invernali saranno garantite da quelli che andremo ad piantare d’ora in poi.
Il compost, che viene distribuito nell’orto bioattivo sia in autunno che in primavera, è una vera propria ‘bomba’ di energia. E’ un humus di lombrico costruito ad hoc che si ottiene alternando uno strato di terra arricchita di lombrichi, uno strato di scarti vegetali derivati della pulitura dell’orto/giardino e uno strato di lettiera di cavallo. E così via nell’alternarsi di questi tre elementi.
Un vero e proprio ‘tesoro nero’ pronto a rigenerare la terra già fertile e friabile dell’orto bioattivo!
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