Per una volta lasciamo l’orto e il frutteto al ‘loro destino’ e parliamo di un albero che non produce alcun frutto: il salice. Un salice nell’orto può comunque sempre essere utile: per rinsaldare una proda, per ricavare dei legacci ecologici e biodegradabili, per fare delle strutture verdi e, perché no, semplicemente per abbellire un angolo dell’orto.
Perché il salice è una bella pianta, umile e duttile, si adatta a qualsiasi luogo e si presta, come abbiamo visto, a molti impieghi. E non ditemi che conoscete soltanto il Salix babylonica, il cosiddetto salice piangente, che poco si adatta all’orto, perché molto grande e bisognoso di troppa acqua. Certo che è di grande effetto! Ma anche la specie più piccola e modesta, avrà sempre una chioma morbida, rami colorati, germogli spesso soffici e vellutati e…
Insomma, come avrete capito, ho una passione smisurata per questo albero, che vanta circa 300 varietà (Salix purpurea, Salix Alba, Salix Viminalis, Salix Triandra” ecc.), dall’albero più imponente all’arbusto quasi strisciante, quindi non avremo che l’imbarazzo della scelta in termini di forme e colori. Ma leggete questo link se volete avere qualche informazione in più sulle sulle varie specie di salice.
Prima nei campi se ne faceva un uso incredibile, perché era spesso l’unico ‘spago’ utilizzato nelle campagne per legare le viti o tutte quelle piante legnose che richiedevano di essere fissate ad un sostegno. Mio nonno ne possedeva diverse piante dalla bellissima ‘capigliatura’ arancio, che puntualmente ogni anno ‘capitozzava’, ovvero rapava a zero, per ricavarne dei bellissimi mazzi da utilizzare poi con comodo durante tutto l’arco dell’anno, previo ammollo in acqua per ridargli l’originaria elasticità. E pensate che a casa del nonno l’acqua era quella del ruscello sotto casa! Ma bando alla nostalgia e andiamo avanti!
Come ottenere nuove piante di salice – Il salice è un albero che si adatta a quasi tutti i terreni, anche se preferisce quelli sabbiosi, a patto che ci sia un po’ di acqua a disposizione, almeno per il primo anno quando le sue radici non sono ancora troppo sviluppate. Ottenere una nuova pianta di salice è facilissimo, sarà sufficiente prendere una ‘super talea’, cioè una stecca lunga 50-60 cm e infilarla nel terreno, avendo cura di lasciarne fuori almeno 10 cm, a questo punto potremo incrociare le braccia perché farà tutto da sola, basterà soltanto un po’ d’acqua, se il terreno tenderà ad asciugarsi troppo! Radica così in facilmente che talvolta basta lasciare appoggiato sulla terra un fascio di salici per trovarli radicati in poco tempo! Non ci credete? Mettete alcuni rami dentro un secchio di acqua per un paio di settimane e vedrete cosa succede!
Se vogliamo utilizzare i rami di salice come ‘spago naturale’ dovremo tagliarli a fine inverno e poi metterli a seccare, raccolti in mazzi, in un luogo ombroso e ventilato. Meglio se disporremo questi mazzi in piedi per evitare l’insorgere di muffe. Quando più avanti vorremo utilizzarli, basterà rimetterli in acqua per una decina di giorni (in un bidone o una una vasca) e ritorneranno morbidi e pronti a piegarsi. Per vedere come compiere questa operazione guardate il video di Matteo e Giovanni sull’ ‘utilizzo del salice come legaccio naturale’.
Ma come abbiamo detto il salice può essere anche usato lungo il bordo dei fossi o sui terreni scoscesi, per evitarne le frane. Il suo apparato radicale è ideale a questo scopo e se usassimo più salici e meno cemento, il nostro territorio ne trarrebbe grande giovamento!
Può essere inoltre di grande aiuto come pianta per la fito-depurazione e forse non tutti sanno che il salice si presta benissimo anche per la costruzione di strutture verdi per ornare l’orto o il giardino (palizzate, gazebo, tunnel, ecc.), costruzioni che come noi cambiano abito con le stagioni: si spogliano in inverno e si coprono di foglie in estate! A questo proposito vi consiglio di leggere questo bellissimo sito ‘Passi leggeri sulla terra’, dal nome e dagli intenti molto poetici, fatto da un gruppo di ragazzi dalle competenze più disparate, ma tutte orientate alla costruzione di un mondo più sostenibile, certamente migliore di quello che stiamo maltrattando tutti i giorni. Consultatelo per intero perché è pieno di bellissimi spunti ed iniziative.
E se proprio siete dei virtuosi dalle mani d’oro, potreste sempre imparare l’arte dell’intreccio del vimini per costruire pannelli, sculture e ovviamente cesti da riempire di frutta e verdura al momento della raccolta!
foto di Gertrud K. e di InAweofGod’sCreation da flickr
Buongiorno, mi chiedevo se fosse possibile segnalare il Nostro Corso di Orto Sinergico?
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(Beatrice – Como)
Salve Beatrice,
grazie per la tua proposta di corso orto sinergico, che pubblico adesso!
Salute e buon orto.
Ciao,
una volta che la talea ha fatto le radici, qual’e’ il periodo piu’adatto per il trapianto?
Grazie
(Antonella)
Ciao Antonella,
che bella pianta il salice, mi piacciono i suoi rami, come colore e consistenza!
Per i trapianti il periodo migliore è questo – fine estate/autunno, prima dell’arrivo dell’inverno – basta che le piantine nate abbiano sviluppato un bell’apparato radicale!
Salute e buon orto
Gentilissima autrice,
le scrivo dalla Puglia. Sono rimasto veramente affascinato dal suo articolo sui salici e le loro svariate risorse.
Mi piacerebbe tanto poter allevare una piccola pianta di salice ma purtroppo nella mia zona non vi sono esemplari da cui poter prelevare rametti da sottoporre a taleaggio, e neppure dai vivaisti si rinvengono alberelli in quanto – dicono – i salici sarebbero stati sostituiti mano mano dagli alberi di falso pepe. Vorrei chiederle con estrema cortesia se fosse possibile che lei in qualche modo mi spedisse qualche rametto per poter riprodurre la tanto desiderata pianticella. La ringrazio sin d’ora per il grande piacere e il sogno che riuscira’ a far avverare!
Cordialmente
(Flavio – Puglia)
Salve Flavio,
grazie da parte di tutto lo staff di in-orto per i suoi apprezzamenti che fa al nostro lavoro.
Noi però non siamo in grado di poterla accontentare in quanto non possiamo spedirle il ramo di salice per far talea, però siamo certi che se si rivolge ad un vivaio della sua zona, certamente potrà procurarle una pianta di salice, che comunque è comune e diffusa in Italia.
Salute e buon orto.
Salve,
Scrivo dalla provincia di PD e in particolare dal parco dei Colli Euganei.
Abbiamo un piccolo frutteto domestico al limitare di un rio, proprio sul rio, per tenere saldi gli argini vorremmo piantare dei salici.
Abbiamo fatto una piccola ricerca e abbiamo trovato che il S. alba è una delle varietà più antiche in Italia.
Vorremmo sapere però se ce ne sono di più autoctone per la nostra specifica zona.
Ci piace molto la storia e vorremmo reintrodurre varietà storiche e non moderne o importate!
Grazie mille!
(Eva – Colli Euganei – Veneto)
Ciao Eva,
L’operazione che andrai ha fare, per contenere gli argini del rio, è molto importante ed è una vera e propria opera d’ingegneria naturalistica.
Il salir alba è certamente uno dei più coltivati in Italia perché è proprio quello che veniva coltivato in passato per la produzione dei vimini utilizzati in agricoltura sia per le legature di piante come la vite o il pomodoro, sia per l’arte dell’intreccio e la produzione di articoli vari. Considerato che la pianta verrà posta sul ciglio di confine fra il frutteto e il balzo-argine del rio allora il salice bianco, come anche il salice piangente sono adatti a codesto utilizzo.
Se invece devi consolidare tutto l’argine, piantandoci direttamente sopra la superficie, allora devi scegliere specie di salici a portamento arbustivo, quelli tipici che crescono sulla riva dei fiumi…di specie di salice ce ne sono tantissime, dalla cima delle alpi alla valle lungo il corso dei fiumi, in questo caso però difficile tu trovi vivai produttori di specie non commerciabili e allora devi ricorrere alla produzione in autonomia di talee, prese in natura…una bell’avventura.
Salute e buon orto.
Salve,
io volevo piantare un salice piangente in mezzo al giardino di casa, ci piace la chioma che fa e per la sua bellezza.
Mi chiedevo però se è adatto alla posizione da noi individuata, perché vicino a dove lo andremo a piantare abbiamo fatto un pedonale con autobloccanti e un gazebo;
quindi con le sue radici potrebbe andare a sollevare il pavimento?
Mi sapreste anche consigliare una tipologia di salice, che non diventi troppo grande ma che faccia una bella chioma.
grazie,
(Gessica – Modena – Emilia)
Ciao Gessica,
certamente tutti gli alberi di salice sono considerati d’alto fusto, cioè di sviluppo della chioma in altezza, oltre ai 10 metri e quindi, anche se poi decidi di potarli, per contenerli devi considerare sempre bene gli spazi che hai a disposizione intorno, compreso anche le radici, io da qui, senza avere una visione del luogo non riesco a darti dei suggerimenti realistici.
I salici a portamento “piangente” sono principalmente due: Salix babylonica e Salix Chrysocoma, con sviluppo della choma di oltre 10 metri. Sicuramente più adatto al tuo giardino è il Salix Caprea Var.Pendula – Klimarnock.
Salute e buon orto.
Salve,
ho una pianta di salice e non so come trattarla, tipo se tenerla fuori o dentro…Per adesso la tengo dentro davanti la finestra, ma le foglioline stanno stanno diventando marroni.
Grazie per i consigli.
(Antonella)
Ciao Antonella,
il salice è una pianta che ti suggeriamo di piantare in terra e assolutamente fuori, in pian’aria!
Vedrai che si riprenderà.
Salute e buon orto.
Salve,
Circa due anni fa ho messo dei rami di salice da vimini dove raccolgo l’acqua piovana di una grondaia. Oggi sono pieni di rami e foglie. Vorrei interrarli ma ho visto che si è formato un grande ammasso di radici. Come posso fare, e qual’è il periodo ottimale per interrarli?
Buon giorno e grazie!
Buongiorno Roberto,
Che meraviglia!
Prima di piantarle, sfoltisci un pò le radici anche solo cimandole. A partire da Novembre fino a marzo puoi piantare. Attento a non piantare durante i periodi in cui gela il terreno.
Buona piantagione!