Se vi piace avere nell’orto qualche ortaggio curioso e innovativo il Gombo (Hibiscus esculentus) fa per voi. Ho scoperto solo di recente i bei baccelli di questa pianta di origine tropicale, appartenente alla famiglia della malvacee. Come tutti gli ibiscus è molto ornamentale e anche se non volessimo mangiarne i baccelli, varrebbe la pena coltivarla per i bellissimi fiori gialli dal cuore amaranto, con cui rischiara e illumina l’orto.

Il Gombo è conosciuto in Italia anche con il nome Okra oppure Bamia o Quiabo, ma essendo diffuso in tutto il mondo possiede veramente un’infinità di appellativi: quasi uno per ogni paese di coltivazione.

Da noi è approdato solo recentemente, probabilmente veicolato dagli immigrati che ne fanno largo uso, ma la sua coltivazione si sta diffondendo abbastanza velocemente grazie alla curiosità degli orticoltori, tanto che si stanno intentando delle coltivazioni più ampie in Sicilia e in Sardegna, dove le condizioni climatiche sono più favorevoli, ma può essere coltivato con successo anche nella pianura Padana o in zone collinari fino a 600 m, se seminato in posizioni riparate.

Il gombo è un ortaggio ricco di vitamine, acido folico, calcio, zinco e potassio e contiene una mucillagine preziosa per lenire alcuni problemi intestinali e utile per la preparazione di prodotti di bellezza per la pelle e i capelli.Abelmoschus esculentus

Il gombo può essere coltivato sia in piena terra che in vaso, ma vediamo di cosa necessita per crescere e svilupparsi.

Quando e dove effettuare la semina – Innanzi tutto per fruttificare il gombo ha bisogno di una temperatura di almeno 20°, mentre si accontenta molto in termini di suolo, adattandosi a tutti i tipi di terreno a patto che siano esposti in pieno sole. Basterà una leggera lavorazione del terreno, sminuzzando le zolle di terra e, solo in caso di terreno pesante che tende a fare le pozze di acqua, è consigliato la realizzazione di aiuole rialzate per facilitare il drenaggio. Se vogliamo una crescita più rigogliosa possiamo fare una concimazione di fondo almeno due settimane prima della semina.

FioriQuando effettuare la semina? Il periodo migliore, come per molti ortaggi, è aprile o maggio, in ogni caso quando sarà terminato il pericolo delle gelate. Solo allora potremo interrare i semi a una profondità  di circa 2,5- 3 cm, almeno 3 per buca, distanziando ogni buca di circa 50-80 cm a seconda della varietà. I semi del gombo sono forti e vigorosi e germogliano facilmente. Dopo 2 settimane quando le piantine avranno raggiunto un’altezza di circa 10 cm, andremo ad eliminare le piantine più deboli e lasceremo in ogni buca solo la più robusta.

Come avere nuovi semi – Per  avere sempre nuovi semi basterà utilizzare ogni anno quelli prodotti dalla pianta stessa. Lasciamo i frutti destinati ai semi più a lungo sulla pianta e una volta diventati molto grandi, li faremo essiccare fino a quando il seme non si staccherà da solo dal baccello.

Varietà – Naturalmente vi sono più varietà di gombo: il Silver Queen che produce in 80 giorni dalla semina baccelli colore verde avorio; il gombo Hill Country Red che produce baccelli inizialmente verdi che con il tempo si tingono di rosso; il Red Burgundy dai baccelli teneri e lunghi 15 cm che virano al bordeaux; infine lo Star of David, pianta selezionata in Israele, che produce frutti lunghi circa 8 cm. Gombo

Coltivazione – Il gombo si svilupperà molto in altezza, raggiungendo spesso anche i 2 m, tuttavia è auto-portante e in genere non ha bisogno di sostegni come i pomodori. Tuttavia se si coltiva in vaso un piccolo paletto può guidarne la crescita. Per evitare l’assalto delle malerbe può essere utile una pacciamatura con foglie secche o paglia. Quanto all’irrigazione non necessita di grandi quantità di acqua, ma in estate, se il caldo si fa insistente, una buona annaffiatura serale, non può che essere gradita e renderà la nostra pianta più rigogliosa. Il gombo fiorisce circa due mesi dalla semina e i frutti compaiono 5-7 giorni dopo la fioritura.

Il gombo nell’orto può essere associato alle insalate, che in estate potrebbero trovare ristoro all’ombra leggera delle foglie del gombo.

Raccolta – I frutti vanno raccolti quando sono ancora teneri, altrimenti diventano fibrosi e troppo duri per essere mangiati. I baccelli pronti per il raccolto avranno una lunghezza compresa tra i 5 e i 15 cm. Come fare per vedere se sono ancora buoni e non passati? Basterà piegarne la punta e se questa si spezzerà significherà che sono ancora teneri e croccanti.

Gombo vasoUtilizzo –  Il sapore del gombo è leggero e delicato e può ricordare quello dei fagiolini o degli asparagi. Può essere consumato sia crudo in insalata che cotto a vapore, stufato o per preparare salse o minestre.

E se volete qualche informazione illustrata guardate questo video sulla semina dell’okra.

Vi consiglio ogni tanto di sperimentare ortaggi originali: vi assicuro che in mezzo alle tante verdure già affermate e conosciute, qualche tocco esotico non solo non guasta, ma è di grande effetto!

 

10 commenti
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Danilo,
      il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un buon consorzio agrario o garden della tua zona di riferimento, per avere la possibilità di scegliere direttamente e parlare di persona con chi ti vende l’articolo. Facendo una ricerca sul web ho trovato questa azienda sementiera on line, che produce anche semi di okra.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  1. gianfranca
    gianfranca dice:

    Ciao,
    io nel giardino ho arbusti di ibisco di più colori, vorrei sapere se anche questi miei arbusti formano il gombo mangiabile?
    (Gianfranca)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gianfranca,
      Ibisco e Gombo – okra cioè – sono due piante diverse…magari possono somigliare nei fiori, ma l’ibisco non produrrà mai frutti del gombo.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  2. Russo Biagio
    Russo Biagio dice:

    Salve,
    Mi servono semi di “GOMBO” o OKRA,
    possibilmente di tutte le qualità esistenti.
    Grazie.
    (Biagio)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Biagio,
      La pianta è tipica dell’est Europa e dell’Asia, ti suggerisco quindi di fare una ricerca in internet, per acquistare direttamente il seme dalle regioni del mondo dove la pianta si coltiva maggiormente.
      Salute e buon orto.

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  3. Rita
    Rita dice:

    Ciao, bel gruppo di cui vorrei far parte!
    Ho acquistato dei baccelli di okra e li ho trovati squisiti, ne ho tenuto un paio per utilizzare i semi. Possono germogliare o occorrono requisiti particolari?
    Grazie.
    (Rita)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Rita,
      Certo che farai parte del gruppo in orto, sei la benvenuta.
      Per fare i semi dal baccello dell’okra la condizione migliore sarebbe stata quella di far maturare e seccare poi il frutto sulla pianta, ma adesso prova a far seccare i tuoi baccelli in casa, sperando che la formazione dei semi dentro sia completa di modo che il seme, una volta estratto, sarà pronto per germinare la primavera successiva, fagli prendere il freddo dell’inverno a quel seme, gli servirà per svegliarsi bene.
      Salute e buon orto.

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