COLTIVAZIONE ZAFFERANO
La coltivazione dello zafferano è unicamente mirata alla produzione della spezia più cara al mondo.
Lo zafferano ha bisogno di molta luce per la fotosintesi, necessita quindi di un’esposizione in pieno sole.
Essendo un bulbo, detesta i ristagni di acqua che potrebbero portare marciume o malattie. Il terreno deve essere ben lavorato, concimato e fertile. Il posto ideale è quindi in un luogo drenante o ancora meglio in un posto che ha una leggera pendenza, così da permettere lo scolo naturale dell’acqua.
Lo zafferano può essere coltivato annualmente, ma anche per più anni.
Per ogni scelta ci sono i suoi pro e contro.
Se coltiviamo lo zafferano annualmente, ogni anno, a fine primavera, dovremo estirpare i bulbi, separarli e metterli a riposo in delle cassette all’ombra. Questo metodo ci permette di risparmiare energie per la lotta contro le piante avventizie che si moltiplicano tra i bulbi. Inoltre, la coltivazione annuale permette di dare riposo al terreno e limita la comparsa di funghi e marciumi.
Sennò, è possibile lasciare nel terreno i bulbi per più anni, al massimo 4. Questa tecnica ci permette il lavoro di estrazione e divisione, ma il problema saranno le piante avventizie. Sarà quindi necessario controllare frequentemente la nostra coltivazione per evitare che le piante pioniere prendano il controllo sullo zafferano Da tenere sott’occhio anche la comparsa di malattie o marciumi dei bulbi.
Molto importante è la scelta del bulbo di zafferano.
Il calibro del bulbo è determinante per la raccolta dell’anno successivo.
Infatti, più piccoli saranno i bulbi, più scarsa sarà la prima raccolta ( meno fiori).
Il calibro necessario per un buon raccolto è di circa 3 cm. Solo così saremo sicuri di raccogliere qualcosa. Solitamente un bulbo di 3 cm può dare vita a 3 fiori.
Molto interessante è la quantità di bulbi necessaria per una produzione familiare di zafferano. In media 300 bulbi!
Settembre è il momento perfetto per piantare i bulbi di zafferano. L’importante è non oltrepassare il mese di settembre poiché poi apparirebbero le spate.
Assicuriamoci di lavorare bene il terreno almeno 10 giorni prima dell’impianto. Il terreno deve essere drenante, sciolto e concimato. Possiamo interrare i cromi a circa 12 cm di profondità. La distanza ideale tra un bulbo e l’altro invece è di circa 10 cm. Nel caso avessimo un terreno pesante e argilloso è molto utile creare delle baulature. Questa tecnica consiste semplicemente nel rialzare il terreno per agevolare il corso dell’acqua ed evitare eventuali ristagni. Per rispettare la profondità di 10 cm del bulbo, le baulature dovranno essere di almeno 25 cm.
Nel caso in cui non necessitiamo di effettuare la baulatura, possiamo livellare bene il terreno e procedere alla piantagione classica.
Il Fusarium oxysporus è un patogeno fungino che attacca il bulbo portandolo a marcire. Essendo un fungo,questa malattia si sviluppa soprattutto in condizioni umide e ristagnanti.
Identificare il fusarium è abbastanza facile: invece di vedere le spate aprirsi per dare vita alle foglie verdi, vedremo degli steli deformi, bianchi, simili a zanne.
In questo caso dobbiamo subito eliminare il bulbo attaccato, cercando di prelevare anche un po ‘di terra adiacente. Tenere sotto controllo la coltivazione nel caso comparisse di nuovo.
E comunque molto importante comprare bulbi sani e da fonti certe. La maggior parte delle malattie infatti, proviene da bulbi già malati.
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