Se la nobiltà si misura con la quantità di nomi e cognomi, questo è il più nobile degli ortaggi: navone, rutabaga, rapa svedese, Brassica napus. E sicuramente ne ho scordato qualcuno.
Questo ‘ravanello gigante’, che appartiene alla famiglia delle crucifere, è una vera delizia invernale, oltre ad arricchire i minestroni si presta alla preparazione di molti altri piatti.
Anche il navone però, come ciascuno di noi, ha un difetto: è un ortaggio difficile da reperire perché ingiustamente dimenticato. E siccome noi siamo per il recupero delle vecchie varietà buone, nutrienti e utili (ottimo antiossidante e stimolatore dell’intestino) diamoci da fare per trovarne i semi e provarlo nel nostro orto: aiuteremo la biodiversità e la nostra tavola in un solo colpo.
Coltivarlo è facile, l’importante è garantirgli una posizione soleggiata, acqua e un suolo ben drenato ma compatto, quindi se avete appena vangato comprimete la terra con i piedi.
Semina – Seminatelo in tarda primavera in solchi profondi 2 cm e in file a 30 cm di distanza l’una dall’altra.
Cure colturali – Tenete l’aiuola pulita perché i navoni possono rimanere a dimora per quasi un anno. Annaffiate regolarmente nei periodi caldi, perché altrimenti diventeranno duri e legnosi.
Avversità – Anche se generalmente non soffrono di malattie particolari assicurategli una posizione arieggiata per evitare malattie fungine.
Raccolta – Si raccolgono man mano che sono pronti, c’è chi li ama piccoli e chi invece li lascia sul posto a lungo, in ogni caso crescono fuori dal terreno e quindi sono facili da prelevare.
Consiglio prezioso – Per trovare i semi rivolgetevi ai seed saver (salvatori di semi), in Italia vi consiglio il sito www.civiltacontadina.it
foto di Baha’i Views / Flitzy Phoebie da flickr
Non è necessario andare dai mitici seed-savers. I semi sono normalmente in commercio per es qui: http://www.sgaravatti.net/ita/ita.htm