Se dopo l’intensa produzione estiva in un angolo del vostro balcone si è creato un po’ di spazio, vi consiglio di riempirlo con dei bei finocchi (Foeniculum vulgare dulce). Primo perché il loro fogliame è estremamente decorativo e sul terrazzo, anche in mezzo a dei fiori, è sempre di grande effetto. Secondo perché è uno di quegli ortaggi che cresce bene e dà sempre soddisfazione.
In vaso – Si possono utilizzare ciotole larghe e profonde almeno 30 cm dove disporli a gruppo o delle vaschette lunghe dove piantarli in fila. E’ possibile seminarli direttamente nei vasi ad una distanza di circa 25 cm, l’uno dall’altro, per poi diradarli quando avranno raggiunto 5-8 cm di altezza, ma se non avete molto spazio e non disponete di semenzai, vi conviene comprare delle piantine già pronte per il trapianto.
Semina e trapianto – I finocchi, benché spesso si consumino d’inverno, mal sopportano il freddo eccessivo, quindi nel coltivarlo dobbiamo proteggerlo dalle gelate. I tempi di semina sono due, la prima va da gennaio a febbraio per il raccolto estivo (solo nelle zone calde se vogliamo effettuarla in pieno campo), l’altra da luglio a settembre per il raccolto autunnale-invernale. La distanza sarà di 20 cm sulla fila e di 60 cm tra le file. Se la semina è stata effettuata in ambiente protetto, il trapianto avverrà circa un mese e mezzo dopo.
Il terreno – Dovrà essere bene esposto al sole, sciolto, ricco di sostanza organica e ben drenato.
Avvicendamento e consociazione – Il finocchio sembra avere un’influenza negativa su fagioli, pomodori, cavoli e rape, mentre se la intende a meraviglia con i porri ( in questo periodo può essere una buon abbinamento), i piselli, la lattuga , il cetriolo e la cicoria.
Concimazioni e irrigazione – Ama il terreno fertile, arricchito con dello stallatico maturo, meglio se distribuito durante la coltura che lo ha preceduto. Innaffiare subito dopo il trapianto e durante il caldo estivo, per questo la coltivazione invernale ci facilita il compito, perché a parte inizialmente, difficilmente poi dovremo provvedere alla sua irrigazione.
Rincalzatura – Per ottenere finocchi più teneri e dolci dovremo effettuare le rincalzature. Quando il grumolo (così si chiama la parte globosa del finocchio) avrà raggiunto la grandezza di una piccola mela, dovremo accostargli la terra tutta intorno, fino quasi a coprirlo. Quando poi il nostro finocchio sarà diventato grosso ammucchieremo la terra intorno ai fusti esterni. Questa pratica, chiamata sbianchimento, lo proteggerà dal freddo e lo migliorerà nel sapore.
Nemici – I finocchi temono moltissimo i ristagni di acqua che potrebbero favorire l’insorgere di malattie crittogamiche. La più temibile è la sclerotina, una brutta muffa che potrebbe compromettere l’intero raccolto se non asportiamo subito le parti infette. Si manifesta con marcescenze che dall’esterno si diffondono all’interno. Per contrastarle conviene posizionare le piante al sole e in zone bene arieggiate, evitando l’eccessiva umidità. In caso di attacco trattare le piante con del rame.
Raccolta – Si estirpano le piante dal terreno e si tagliano le radici, ma la vegetazione sopra al grumolo non gettatela! E’ molto buona per la preparazione di zuppe e minestre.
foto di bwohack da flickr
Eg. Sig.ra Nara,
Non so se questa e` la giusta modalita` ma vorrei avere da lei un consiglio. Io vivo in Giappone, dove non esiste produzione di finocchi, da un paio di anni li coltivo nel mio orto….ho questo problema..il grumolo rimane di dimensioni piccole e la ramificazione centrale cresce a dismisura sia in altezza che in consistenza…..Domanda…Si deve tagliare ?
Se gentilmente vorra` rispondermi, mi dara` la possibilita`, in futuro di assaporare dei finocchi quantomeno belli.
La ringrazio infinitamente.
Mariano D. Matticari
Buongiorno Signor Mariano, la ringrazio per la sua gentilissima lettera, il cui linguaggio è piuttosto insolito per la rete, cercherò quindi di aiutarla nel migliore dei modi. Per prima cosa volevi dirle che normalmente la parte aerea della pianta cresce prima e più in fretta del grumo e comunque non va tagliata. Ma il dubbio che ho maturato, leggendo la sua mail, è che lei stia coltivando il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare), che cresce a dismisura e viene coltivato soprattutto per i semi e le foglie.
Le varietà di finocchio da orto (Foeniculum vulgare var. ‘dulce’ o ‘sativum’) hanno una crescita diversa e vengono invece coltivate per la commestibilità del loro grumo, ma anche queste non sono tutte uguali, c’è il gigante di Napoli, Il dolce di Firenze, il Mantovano, il grosso di Sicilia, ecc…
Per cui il mio consiglio è prima controllare quale sia la varietà di finocchio da lei coltivato e poi concentrarsi sulla corretta modalità di coltivazione. Siccome dalla sua lettera non mi è possibile capire se lei abbia commesso degli errori, le propongo di leggere questo link molto completo sulla coltivazione del finocchio.
Spero di essere stata di aiuto e in attesa di sue notizie la saluto.
Gentile Sig.ra Marucci,
La ringrazio molto.
Saluti M. Matticari
Egr. Sig.ra Marrucci,
devo trapiantare delle piantine di finocchio e vorrei sapere qual è il terreno migliore per il loro sviluppo: acido, basico, sabbioso, argilloso o cosa? Va bene dare un buon drenaggio ma a quale profondità? Vorrei abbinare ai finocchi dei porri (come da indicazioni nel link – come coltivare i finocchi) ma a quale distanza? oppure da intervallare tra le piantine dei finocchi?
Grazie per quanto potrà indicare e la saluto cordialmente. Antonio
Buongiorno Antonio, per cortesia la prossima volta mi chiami Nara, così rendiamo la nostra collaborazione più amichevole. E adesso passiamo alle indicazioni che le occorrono per coltivare al meglio le sue piantine di finocchio. Per iniziare sappia che il finocchio non sopporta le gelate e le temperature troppo basse, per cui se lei abita in zone fredde dovrà provvedere a coprirlo appena il termometro inizierà a scendere. Qual è il terreno ideale per il finocchio? Il terreno friabile, sciolto, privo di sassi, ma soprattutto privo di ristagni idrici (altrimenti marcisce in un attimo!), quindi lontano dai suoli argillosi. Meglio se il pH è leggermente acido. Risulterà inoltre gradita della concimazione organica prima dell’impianto. Se deve fare del drenaggio non scenda troppo in profondità, a intuito direi che 20-30 cm possano andare bene, operi come se si trattasse di un’aiuola rialzata.
Va benissimo consociato al porro e personalmente lo pianterei a file alterne: vale a dire una fila di finocchi e una di porri. Quanto alla distanza lascerei circa 18-20 cm tra una pianta e l’altra sulla stessa fila, sia per il porro che per il finocchio, mentre tra le file la distanza dovrà essere maggiore, direi di circa 25-30 cm. Buon trapianto e buon orto!