Sono davvero numerosi i motivi per cui dovremmo pensare di coltivare la cicerchia (Lathyrus sativus) nel nostro orto-giardino. Questo pianta favorisce la nostra salute, quella della terra e cresce facilmente in ogni suolo, anche in quelli poveri e sassosi.
La cicerchia (Lathyrus sativus) è una leguminosa, esattamente come i piselli, i fagioli, i ceci, le lenticchie, e come tutte le leguminose sono ricchissime di proteine vegetali, alleate del cuore, dei muscoli e delle ossa.
Inoltre, le cicerchie come tutte le piante appartenenti a questa numerosa famiglia, arricchiscono il terreno di azoto, lasciandolo più fertile di come lo hanno trovato.
Infatti la cicerchia viene utilizzata anche come pianta da sovescio ovvero come concimazione verde. Le sue radici sono in grado, grazie alla simbiosi che creano con dei batteri, di rilasciare azoto e non di sottrarlo. Se la utilizzassimo per il sovescio dovremmo tagliarla e interrarla completamente prima della fioritura e sarebbe un bel peccato visto che la bellezza dei suoi fiori! Nel caso volessimo usare il suo frutto per arricchire la nostra dieta, dovremo invece aspettare la formazione del baccello per la raccolta, avendo però l’accortezza di lasciare nel terreno le radici che come abbiamo visto sono ricche di sostanze nutritive.
Una pianta che offre tutti questi vantaggi ci aspettiamo che sia difficile e complicata da coltivare. Invece è l’esatto contrario. La cicerchia si adatta a tutti i terreni e a tutti i climi. Non a caso viene spesso messa a dura prova e destinata ai suoli più difficili, secchi e duri. E una volta seminata, a parte qualche sarchiatura (eliminazione delle erbacce durante la prima fase di crescita), non richiede alcuna cura.
Coltivazione
Cosa aspettiamo dunque a sperimentarne la semina? La stagione giusta per seminarla è l’autunno e il mese di ottobre è perfetto. Il ciclo di coltivazione dura circa sei mesi. Basterà posizionare i semi in solchi distanti 40 cm l’uno dall’altro, a una distanza di 15 cm sulla fila, interrando il seme ad una profondità di 4-5 cm circa.
Esistono diverse varietà di cicerchia, ma procuriamoci quelle bianche e grosse, più adatte a essere cucinate. Se abitiamo nelle Marche o nel Molise troveremo nei vivai delle varietà locali adatte al territorio.
Una volta che la pianta avrà raggiunto i 10 centimetri di altezza, sarà necessaria una leggera rincalzatura alla base, per dare maggiore stabilità alla pianta.
Dovremo effettuare la raccolta in piena estate soltanto quando i baccelli risulteranno completamente secchi. Estirperemo la pianta e la lasceremo essiccare al sole. L’unica difficoltà risulterà la sgranatura manuale del seme.
Ricordiamoci di non mangiarle tutte ma di lasciarne un sacchetto per la prossima semina, ricordando che i semi conservano la germinabilità per cinque lunghi anni.
Consumo
La cicerchia viene utilizzata come base per zuppe, minestroni, purea e contorni. Un consiglio? Conserviamo i semi dentro un barattolo di vetro ermetico, con un grano di pepe e una foglia di alloro. Così custodite dureranno per l’intero anno.
E per favore sfatiamo il luogo comune che vuole la cicerchia tossica. Anche i fagioli fanno male se mangiati tutti i giorni! Lo stesso vale per la cicerchia 🙂
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