Sole e pioggia si alternano senza sosta. Le temperature salgono e scendono a loro gradimento. Il tasso di umidità nell’aria è altissimo.
Con questo tempo solo i funghi proliferano, ma non solo i porcini che tanto amiamo a tavola, purtroppo anche i funghi che attaccano le nostre piante, la peronospora in primis. E poi botrite, oidio, alternaria, marciumi radicali. L’elenco è lungo, ma il rimedio spesso usato è uno solo: il rame o la poltiglia bordolese, che altro non è che solfato di rame e idrossido di calcio. Se poi mischiamo il rame allo zolfo bagnabile, in un colpo solo difenderemo gli ortaggi da quasi tutte le malattie fungine.
Ma il rame è davvero la soluzione migliore? E il suo impiego è davvero completamente indolore? Il rame, pur essendo consentito in agricoltura biologica e biodinamica, è un metallo pesante che lascia residui nocivi sul terreno se usato in dosi massicce. Per questo motivo chi adotta questo tipo di agricoltura può utilizzarlo solo in quantità modeste e controllate.
USIAMO IL RAME POCO E CON COSAPEVOLEZZA
Il rame usato come antiparassitario tende a depositarsi sugli strati superficiali del terreno, compromettendo la vita microbica del suolo e il necessario proliferare di batteri, funghi e lombrichi. Il suo accumulo nel terreno provoca squilibri in tutto l’ambiente circostante e nel caso di uso sconsiderato può inquinare le falde acquifere. Per questo è giusto farne un uso contenuto e consapevole.
Certo non è la stessa cosa dare del rame a un pomodoro attaccato da peronospora o distribuirlo su ettari e ettari di vigneti, ma in ogni caso è utile conoscerne le controindicazioni e sapere come limitare al massimo il suo uso.
E’ difficile sostituirlo completamente, perché resta il rimedio più efficace contro la peronospora e contro molte altre malattie del frutteto, ma è utile sapere che un terreno sano e ricco di humus sopporta meglio qualsiasi tipo di stress e anche l’attacco dei funghi, quindi questo dovrà essere il nostro obiettivo principale. Una fertilizzazione corretta contribuisce ad una migliore qualità linfatica delle piante e ne aumenta le autodifese naturali. Il miglior modo di fertilizzare il terreno è praticare un buon sovescio o arricchire il suolo con dell’ humus di lombrico, oppure usare i compost biodinamici, per chi segue questo tipo di agricoltura. Tra i preparati biodinamici, particolarmente appropriato è il 501 a base di silicio. Il silicio stimola la formazione dell’acido ialuronico e le autodifese naturali delle piante.
Altrettanto utile sarà una posizione soleggiata e arieggiata e una corretta potatura, che favorisca la circolazione dell’aria, della luce ed eviti il ristagno di umidità. Una buona aerazione va garantita sia alla chioma che alle radici, per questo un suolo ben drenato è altresì importante. Il terreno compatto dove ristagna acqua, favorisce l’asfissia radicale e l’insorgere dei funghi.
RIMEDI ALTERNATIVI AL RAME
Ma vediamo quali sono i rimedi alternativi all’impiego del rame.
Betotamnio – E’ una polvere composta da bentonite, litotamnio di alghe e farine di roccia. La bentonite è una polvere di origine vulcanica ricca di micronutrienti naturali che fertilizza e purifica il terreno. Il litotamnio di alghe è ricco di calcio, magnesio e micro elementi di origine marina. Unendo tutti questi elementi il betotamnio potenzia le piante e se distribuito sulle foglie le difende dagli attacchi dei funghi e degli insetti.
Decotto di equiseto – L’equiseto se usato in modo preventivo può davvero dimostrarsi molto utile. E’ ricco di silicio e sali solforici che contrastano le micosi. Da raccogliere preferibilmente sul proprio territorio nel mese di giugno, può essere usato anche essiccato.
Propoli – Il suo impiego in agricoltura sta crescendo considerevolmente perché si è dimostrato efficace e versatile per contrastare il diffondersi degli insetti dannosi (dorifora, cavolaia, ecc.) e delle malattie crittogamiche (peronospora, marciume apicale, ecc.), ma attenzione alla qualità della propoli che andrete ad utilizzare! Ne va della sua efficacia.
Estratto di alghe brune – Le alghe sono delle ottime alleate delle piante. Da sempre utilizzate in agricoltura sia per l’apporto di elementi nutritivi, che ne aiutano lo sviluppo, che per la loro azione biostimolante, che migliora la capacità delle piante di reagire agli stress.
Oli essenziali – I migliori sono quelli di limone e di semi di pompelmo. Hanno un’azione disinfettante e rafforzante, ma anche in questo caso occorre scegliere con cura dei buoni prodotti provenienti da agricoltura biologica o biodinamica.
Bicabornato di potassio – Questo versatile prodotto dalle proprietà antimicotiche può essere impiegato facilmente nell’orto contro le malattie fungine se dato preventivamente con cura e attenzione. In questo articolo abbiamo parlato di come usare il bicarbonato nella prevenzione della bolla del pesco.
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