Tutti ormai conosciamo le numerose proprietà terapeutiche della propoli: antinfiammatorie, cicatrizzanti, battericide ed antivirali. Il suo impiego si perde nella notte dei tempi: dagli egizi agli incas, dai greci ai romani, ogni popolo antico in passato ne ha scoperto i benefici. Tuttavia ancora oggi sono in pochi a conoscerne gli utilizzi sulle colture orticole per contrastare la diffusione di parassiti e malattie crittogamiche.
Ma che cos’è la propoli? La propoli deriva da sostanze di natura resinosa e gommosa, prodotte dalle piante per difendere le gemme floreali e gli apici vegetativi.
Sono molte le piante dalle quali le api possono raccogliere queste sostanze: pioppo, betulla, ontano, abete, pino, prugno, salice, ippocastano, ecc. Una volta raccolte vengono trasportate negli alveari, rielaborate con le loro secrezioni salivari, e impiegata per mille usi.
Ma ritorniamo alla sua applicazione in campo agricolo. Gli studi condotti in tal senso, soprattutto grazie alla lungimiranza di Luciano Pecchiai, grande studioso e punto di riferimento scientifico nel capo della medicina naturale nonché dell’agricoltura biologica, documentano la sua efficacia su gran parte delle malattie crittogamiche (peronospora, marciumi apicali…), contro numerosi insetti nocivi (dorifora, metcalfa, cocciniglie… ) e per il controllo degli afidi.
Riguardo all’ applicazione della propoli nell’orto bisogna però operare un distinguo tra quella raccolta in primavera , che ha proprietà stimolanti sulla fioritura e sullo sviluppo fogliare, e quella raccolta a fine estate e in autunno, che possiede maggiori proprietà antiparassitarie e antibiotiche, tanto che ne viene consigliato l’uso in inverno, dopo la caduta delle foglie per contrastare gli attacchi di agenti patogeni ed insetti.
Ma quale è il suo utilizzo pratico? Esistono varie combinazioni e preparati a base di propoli, che vi spiegherò con la dovuta cura in un prossimo post. Per il momento trovate un buon consorzio agrario che possa consigliarvi adeguatamente.
Foto di Di Giorgio da flickr
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