L’aneto: coltivazione, impiego e proprietà
L’aneto (Anethum graveolens) è un’aromatica annuale simile nell’aspetto al finocchio selvatico, ma il suo aroma e il suo gusto lo rendono unico. Ecco come e perché coltivarla e come impiegarla in cucina.
L’aneto (Anethum graveolens) è un’aromatica annuale simile nell’aspetto al finocchio selvatico, ma il suo aroma e il suo gusto lo rendono unico. Ecco come e perché coltivarla e come impiegarla in cucina.
L’aneto (Anethum graveolens) assomiglia molto al finocchio selvatico, per questo viene comunemente chiamato anche finocchio bastardo o finocchio fetido o puzzolente, ma non se ne capisce il motivo visto che il suo aroma è assolutamente gradevole.
E’ un’aromatica annuale, ma se trova il luogo adatto può facilmente trasformarsi in perenne perché si autosemina spontaneamente di anno in anno. Nel mio giardino non ha avuto questa fortuna, è cresciuto un po’ a stento e, capito l’andazzo, al momento della fioritura ho reciso le ombrelle cariche di semi e le ho messe ad essiccare su una carta di giornale in luogo asciutto e ventilato. Una volta essiccate ho scosso le cime ottenendo così un cucchiaio di semi.
L’aneto fiorisce abbondantemente da giugno ad agosto, ma anche fino a settembre, con fiori gialli riuniti in ombrelle. Questa aromatica appartiene alla famiglia delle Ombrellifere (che in botanica sono chiamate Apiacee).
Terreno e posizione
Adesso ho dei semi di aneto desiderosi di finire nuovamente in terra, ma questa volta li seminerò in un luogo dove il suolo è più lavorato e leggero, dove mi sarà facile annaffiarli, ma dove l’acqua non ristagnerà. L’aneto necessita di sole e di caldo, mentre mal sopporta il vento e il gelo. Se mi avanzerà qualche seme proverò a metterlo in un vaso, così potrò vedere la differenza tra le due coltivazioni.
Semina
Basterà distribuire i semi a spaglio e ricoprirli con un sottile strato di terra. Non appena le pianticelle avranno le prime foglioline, dovremo provvedere a diradare quelle che sono troppo vicine, lasciando almeno 15/20 cm tra una pianta e l’altra.
Il periodo della semina inizia con la primavera inoltrata, ma se vogliamo piante fresche tutto l’anno dovremo fare semine scalari fino a settembre.
Per quanto mi riguarda non credo che l’aneto sia indispensabile in cucina, ma per mio marito, che ama il pesce più di qualsiasi altra cosa, lo è e non mi ha dato tregua fino a quando non ha visto la pianta di aneto tra le aromatiche vicino a casa. I fiori con i loro semi vanno raccolti alla fine di agosto, meglio se nelle prime ore del mattino.
Il suo aroma è pungente e assomiglia, appunto, a quello dell’anice e del finocchietto selvatico. Il suo gusto è davvero particolare: inizialmente sembra dolce e fresco ma poi si trasforma in speziate e agre e questo lo rende perfetto per insaporire i pesci grassi come salmone, ma anche cozze e vongole, oppure carni o piatti a base di panna, magari abbinato con aceto e limone. L’aneto stimola la digestione. I suoi semi se uniti al cibo o semplicemente masticati, oltre a facilitare i processi digestivi, risolvono i problemi legati all’aerofagia e al meteorismo.
Dell’aneto si consumano sia le foglie e i germogli che i semi. Le prime tritate finemente possono essere utilizzate per arricchire zuppe e verdure, mentre i semi sono impiegati per profumare sottaceti, crauti, burro, tartine, pane e biscotti.
L’impiego dell’aneto è largamente diffuso nei paesi del Nord Europa e in Italia lo troviamo in moltissimi piatti del Trentino e dell’Alto Adige.
Un consiglio: le foglie fresche si possono anche congelare dopo averle ripulite con un panno.
L’aneto con le sue qualità carminative aiuta a espellere i gas dallo stomaco e dall’intestino, combatte le coliche e le cefalee. Aiuta la secrezione lattea delle puerpere, calma il singhiozzo e il vomito. E’ aromatico, antinfiammatorio, antispastico e antisettico.
Dai semi viene estratto un olio essenziale dalle proprietà vermifughe. Tale olio veniva usato dai vichinghi come calmante, mentre i gladiatori romani se ne cospargevano il corpo prima di entrare nell’arena.
L’aneto in passato era molto prezioso, tanto che la Bibbia ci racconta che veniva impiegato come moneta per pagare le tasse.
Che abbia ragione mio marito? Forse l’ho sottovalutato e dovrò trovare il modo di impiegarlo di più nella preparazione di miei piatti…
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