COLTIVAZIONE E CURA DELL’ORTENSIA
La coltivazione dell’ortensia non è semplice. Ma una volta trovato il suo posto ideale, ci regalerà fioriture tutta l’estate.
L’ortensia ama l’ombra e il fresco, questo è certo!
Può comunque tollerare il sole mattutino o del tardo pomeriggio. L’importante è evitare che il sole delle ore più calde batta sulle loro foglie. Il risultato sarà una pianta sofferente e secca. L’ideale potrebbe stare sul lato nord di una casa. Non teme il freddo, e riesce a tollerare anche temperature sotto zero. Anche la scelta del terreno è molto importante. Queste piante amano l’umido ma non il ristagno! Quindi è bene scegliere un terreno che sia drenante e ricco in materia organica. Preferisce quindi un terreno ricco ad un terreno povero e sabbioso. Il periodo di piantumazione è da novembre a marzo, purché il terreno non sia gelato. Generalmente si predilige piantare in autunno per permettere alla pianta di approfittare delle piogge. In assenza di pioggia, è bene annaffiare spesso.
Ricordiamoci che le ortensie amano il terreno umido e fresco. Per facilitare il mantenimento dell’umidità, possiamo pacciamare. Preferibilmente con corteccia di pino. Una volta messa a dimora, assicuriamoci di annaffiare subito abbondantemente. Se il terreno dovesse risultare povero, aggiungiamo qualche manciata di terriccio specifico. È possibile coltivare le ortensie anche in vaso, purché il terriccio sia totalmente specifico alla loro coltivazione (per acidofile). Nel fondo possiamo anche creare uno strato di argilla espansa per facilitare il drenaggio. L’esposizione resta la stessa della coltivazione in terra. Da evitare assolutamente il sole diretto. Un occhio di riguardo anche alle annaffiature. La terra nel vaso tenderà sempre a seccare e ad asciugare più velocemente.
Una volta installata, l’ortensia fiorirà tutta l’estate, o durante un mese per certe varietà. Le sue fioriture sono sbalorditive, dalle paniculate, tondeggianti alle semplici. Le cure una volta installate non sono così tante e si riducono all’irrigazione, concimazione, potatura e se necessario controllo parassitario.
A seconda del terreno nel quale l’ortensia è installata, dovremo stare attenti a mantenerlo sempre umido ma non stagnante. L’ideale è installare un sistema di irrigazione goccia a goccia che consenta un’irrigazione continua e programmata. In alternativa, possiamo annaffiare a mano, assicurandoci di bagnare bene intorno alla pianta e poco alla base.
Questo ci permetterà di evitare possibili ristagni alle radici. Nel periodo estivo, è bene annaffiare al mattino, per permettere alle foglie di rimanere turgide durante il giorno.
L’ortensia necessita di apporti annuali di fertilizzanti. Questo perché si tratta di una pianta acidofila che è abituata a crescere in terreni specifici. Nei negozi specializzati troveremo i giusti fertilizzanti specifici per la coltivazione di ortensie o acidofile.
Solitamente si fertilizza durante la primavera/estate, a fine di sostenere la fioritura. Ma attenzione alla varietà di ortensia, infatti ogni tipologia necessita di una concimazione specifica. Ad esempio, le quercifolie preferiscono due applicazioni: una ad aprile e una a giugno.
La potatura si differenzia a seconda delle varietà, poichè alcune ortensie fioriscono sul legno dell’anno, ed altre sul legno dell’anno precedente. Generalmente, se si tratta di una pianta che possiede lo spazio per espandersi, ci limiteremo ad eliminare il legno secco. È buona pratica anche rimuovere i rami che si infittiscono all’interno, così da creare luce e spazio. Il tempo ideale per potare è gennaio/febbraio. Mesi nei quali l’ortensia si prepara alla gemmazione. Le ortensie che fioriscono sul legno dell’anno precedente (H. macrophylla) necessitano di una pulizia del legno secco e morto. Se la pianta presenta molti cacci all’interno, possiamo tagliare ad un altezza di un terzo, per permettere alla luce di penetrare. Possiamo anche cimare i rami che ci sembrano deboli, eliminando le prima due gemme all’apice dello stelo. Al contrario, le ortensie che fioriscono sul legno dell’anno ( H. paniculata) hanno bisogno di una potatura più invasiva. Ci limiteremo a tagliare i rami a due gemme dal suolo ( circa 20 cm). Attenzione alle gemme che lasciamo, e all’orientazione che vogliamo dargli. Può sembrare drastico, ma questa potatura ci aiuterà ad ottenere fioriture spettacolari.
In linea massima però, dobbiamo tenere conto che le ortensie non hanno necessariamente bisogno di una potatura. Soprattutto se hanno spazio a disposizione.
Le ortensie sono piante forti e rustiche. Non soffrono particolarmente di attacchi parassitari. Ma è bene tenere a mente che se una pianta di ortensia viene attaccata da afidi, ragnetti rossi o cocciniglia, questo significa che la nostra pianta si trova in una situazione di stress. In maniera preventiva quindi, è bene mantenere la nostra pianta sana e in una giusta esposizione.
Solitamente l’ortensia soffre di Oidio, appassimento fogliare e clorosi fogliare. Se non è presente un buon drenaggio, potrebbe soffrire anche di marciume apicale. Nel caso di clorosi fogliare, le foglie cominceranno ad ingiallirsi, soprattutto lungo le venature. Ma niente panico! Questo fenomeno si manifesta a causa del PH. Basteranno delle annaffiature a base di ferro per riequilibrare il Ph. L’odio invece appare quando non circola abbastanza aria nella pianta e soprattutto quando si bagnano le foglie. Si può prevenire potando adeguatamente, ma anche trattando con dello zolfo.
Sono molteplici le varietà di ortensie, dalle panicolate, alle rampicanti alle foglie di Quercia.
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