Come coltivare il cetrioloUsciremo da questo giugno con più funghi che ortaggi. Proprio quando occorreva sole è scesa acqua a catenelle e quando non pioveva c’era così tanta umidità nell’aria da fare sembrare tutto costantemente bagnato.

La mattina per andare a cogliere gli zucchini occorrevano gli stivali di gomma. Niente male per essere a giugno! Risultato? I pomodori sono carichi di frutti verdi, ma anche di peronospora, quindi non prevedo buone cose. I datterini hanno tuttavia sopportato meglio l’umidità, rispetto ai canestrini, e forse qualcosa riusciremo a portare a casa.

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La funzione primaria dell’orto è la coltivazione del proprio cibo. Ma c’è di più. Insieme al cibo coltiviamo anche la nostra mente e la nostra creatività. Sicuramente lo ha fatto chi ha curato l’orto in cui mi sono imbattuta l’altro giorno, percorrendo una strada poco distante da casa mia.

Ho dovuto rallentare, fermarmi e scattare qualche foto. Era così tanta l’attenzione dedicata a quell’orto-giardino che era impossibile restare indifferenti. Ho immaginato il tempo trascorso dal proprietario ad assemblare fiori, ortaggi e oggetti in disuso a cui ha ridato anima e ruolo. Scale, biciclette, carriole recuperate e nobilitate e perfino una barca che naviga su un prato guidata da un orsetto.

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L’Italia è piena di associazioni, gruppi, singole persone a cui sta a cuore la terra, i suoi frutti e un certo tipo di agricoltura, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e della cultura che da questa scaturisce. Tante volte mi sono chiesta perché tutte queste voci sparse non si unissero in un coro unico per meglio fare sentire le proprie parole. Mi struggevo perché non vedevo qualcuno e qualcosa che potesse raggrupparne le finalità, per aver più peso e trasmetterne con più incisività gli intenti.

LA RETE DEI SEMI RURALI

Ebbene qualcuno c’è, si trova a Scandicci e oltre tutto ha come sede la casa dell’Agrobiodiversità, dove vengono conservati, custoditi e difesi un gran numero di varietà di semi. La Rete dei Semi Rurali, fondata nel 2007, è un’associazione di secondo livello che raggruppa un folto gruppo di realtà, quarantadue in tutto, legate da un comune interesse per la terra e per la cultura contadina. Per una volta Nord e Sud uniti da un ideale comune: la diversità agricola, la sua conservazione e valorizzazione.

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Salve,
sono un giornalista in pensione, appassionato di montagna, tanto che ho una baita!
Ho un campo in alta Valsesia (prov. di Vercelli) a 1500 m di altitudine,
dove da anni semino patate (sette file lunghe 10 metri) utilizzando di solito quelle
avanzate dell’anno precedente.
Solitamente le piante non fioriscono mai ma, quest’anno, per la prima volta, sono fiorite quasi tutte.
Ho provato con quelle viola di buccia e di polpa, dalla forma allungata.
Ma il raccolto non è mai abbondante nonostante ci metta letame di mucca.
Che consigli mi dai per aumentare la produzione. C’è una varietà che mi consigli?
Grazie,
(Piero – Valsesia – Vercelli)

Ciao Piero,
al di la della quantità immagino però il sapore e la qualità del tuo prodotto!
Le ragioni per le quali le tue patate sono ridotte nella produzione possono essere diverse:
1 – La varietà a buccia e polpa viola – Bergerac vero? – sono patate piccole con produzione ridotta, rispetto alle più selezionate e classiche Kennebec o Desiree ecc, quindi un fattore genetico direi.
2 – riguardo al concime che utilizzi è ottimo ma, magari potresti impiegarne un quantitativo maggiore, forse ne metti poco? Quanto circa in peso?
3 – Importante, se già non lo fai, sarebbe praticare la rotazione del terreno, cioè non coltivare le patate nel medesimo pezzo di terra, perchè non si stanchi ne la terra, ne si riduca la produzione.
Riguardo alla scelta delle varietà, al di la della produttività lascio a te l’ultima parola, dopo che avrai visitato questo sito specialistico per la patata – clicca qui.
4 – importante da non dimenticare le cure colturali come rincalzatura, diserbo manuale, ecc
Per consigli ulteriori sulla coltivazione delle patate, clicca qui.
Salute e buon orto.

Ciao,
vivo a Pordenone, sono insegnante di Scienze, laureato in Scienze Ambientali, appassionato della natura, in particolar
modo di Botanica.
Amo viaggiare e non smetto mai di farlo.
Da due anni e mezzo or sono ho cominciato a comprare e coltivare agrumi.
Ne ho di diverse varietà, che in estate sistemo in un terrazzo
sempre esposto su tre lati (est, sud, ovest), oppure di fronte a casa con
esposizione sud/est.
In inverno li sistemo in casa o in lavanderia di fronte alle finestre.
Vorrei fare molte domande ma mi limiteró anche perché ho già trovato
alcune risposte nel blog.
Intanto volevo chiedere a proposito del supposto POMELO che ho comprato due anni fa, ha fiorito per la prima volta questa
primavera, facendo decisamente moltissimi fiori, molti sono diventati
frutti; ora però che è autunno ho notato che i frutti sono ancora piccoli,
quanto mandarini e verdi, il mio dubbio è che si tratti effettivamente di
pomeli. Oppure è plausibile che crescano più lentamente di altri agrumi?
Grazie.
(Enrico – Pordenone – Friuli)

Ciao Enrico,
grazie sempre per la presentazione che fai di te…la passione che hai si trasmette!
Da quanto ci descrivi le tue piante di agrumi sono trattate benissimo, estate e inverno, e certamente stanno in piena salute;
riguardo alle dimensioni dei frutti del Pomelo non ti preoccupare, cresceranno nei tempi dovuti, che poi non sono differenti dagli altri agrumi. Per adesso è probabile che le dimensioni siano ancora piccole perchè la pianta è giovane e quindi fa più fatica, oppure perchè i primi fiori che ha allegato a frutto sono sbocciati in tarda primavera/inizio estate e quindi non hanno avuto tempo, oppure la pianta ha tanti/troppi frutti da portare a maturazione…in ogni caso lascierei fare a lei il suo corso e attenderei la prossima stagione.
Comunque la forma del pomelo è diversa dai madarini…e sarà la riprova la forma, al di la delle dimensioni.
Salute e buon orto.

Ciao,
mi chiamo Cristina e lavoro a Cuneo come educatrice.
Ho 400 metri quadri di terra in una posizione pre collinare ben esposti al sole con
un terreno che drena bene,ho la possibilità di avere l’acqua per bagnare perchè il
terreno e fiancheggiato da un canale.
Cosa mi consigli di piantare? non ho la possibilità di lavorarci quotidianamente pertanto devo valutare delle piante che non
richiedano la mia presenza ogni giorno.
Grazie.
(Cristina – Cuneo – Piemonte)

Ciao Cristina,
il tuo terreno sembra proprio ideale, con il sole sopra e l’acqua a fianco!
Se però la tua presenza non può essere costante, per la manutenzione quotidiana, necesssaria a ortaggi annuali, allora ci viene in mente che potresti realizzare un tuo frutteto personale con piante perenni, sia arboree come: meli, peri, ciliegi, ecc e anche arbusti per i piccoli frutti come mirtilli, ribes, more ecc. La frutta che produrrai sarà certamente squisita e salutare.
Con questo tipo di colture puoi programmare anche delle visite al terreno, settimanali, per mantenere pulito dalle erbe spontanee, irrigare, concimare ecc.
Ti piace l’idea?
Salute e buon orto.

Salve,
sono un ufficiale dell’esercito e volevo un suggerimento: i miei genitori hanno un ettaro di terreno a terrazze nel comune di
Fivizzano in Lunigiana a circa 220 m.s.l.m., come potrei sfruttare questo piccolo appezzamento?
Avevo pensato di ripiantare delle vigne ma non ho idea sulla tipologia e sulla entità dell’investimento iniziale.
Grazie.
(Alessandro – Roma)

Ciao Alessandro,
ci piace il tuo progetto per il quale ti suggeriamo di considerare delle tipologie di uva caratteristiche della Lunigiana che sono alla base per la produzione dei vini tipici come i Colli di Luni docg rossi o bianchi o anche i vini della Val di Magra igt.
Per i primi i vitigni necessari sono principalmente vermentini locali, di diverse tipologie; per i Val di magra invece i vitigni sono: Durella, Albarola per il bianco e Ciliegiolo e Groppello per i rossi.
Considerata la superficie e il tipo di progetto ti suggerisco di consultare anche le associazioni di categoria agricola quali, C.I.A. o Coldiretti per avere informazioni pratiche e dettagliate, anche per la vendita dell’uva alle cantine di produzione.
Salute e buon orto.

Salve,
mi chiamo Roberto, ho 53 anni, sono un genitore che vive nel lodigiano e sta pensando di dare al proprio figlio quello che
non ho ricevuto (il suggerimento corretto) in quanto il papà l’ho perso da piccolino.
Nella vita svolgo l’attività di agente di commercio (finché
dura) ho un figlio che mostra interesse per l’agricoltura, secondo lui interessante business nel biologico.
Vivo in lombardia nel lodigiano e vorrebbe fare qualcosa ma non avendo esperienza sta cercando di avanzare un progetto dove, individuato il prodotto, lo vorrebbe realizzare con energia sostenibile e utilizzando la tecnologia.
Mi aiuti a suggerire il meglio, considerato che non ha terreni e pochi soldi, per cui dovrà chiedere aiuto alle
banche o ai vari bandi di PSR, piano di sviluppo regionale?
Grazie,
(Roberto – Lodi – Lombardia)

Ciao Roberto,
Ti ringraziamo per il racconto che fai di te, delle tue emozioni.
Si dice che è bene sostenere i figli nelle proprie scelte e aspirazioni della vita e quindi se veramente diventare imprenditore agricolo è la sua passione di tuo figlio cerchiamo di capire quale può essere la strada per diventarlo.
Il primo passo è quello di capire cosa vuol diventare, il campo dell’imprenditoria agricola è ampio, magari sapere dove sta il vero desiderio da realizzare aiuta la realizzazione dello stesso.
Una volta capito il campo d’azione cercherei di individuare se esistono finanziamenti dedicati, negli ambiti della Regioni e Città Metropolitana, magari ci sono stanziati soldi che vengono dalla comunità europea.
Per quanto riguarda invece le informazioni più agronomiche come la scelta del terreno o coltura da realizzare mi rivolgerei alle associazioni di categoria quali: C.I.A., Coldiretti ecc.
Sarà una lenta ricerca ma fatta bene e il tempo speso aiuterà a capire se la passione resiste o svanisce…e poi in Agricotura l’attesa è un buon concime.
Salute e buon orto.

Siete particolarmente orgogliosi del vostro orto sia per gradevolezza estetica che per sostenibilità ambientale? Ebbene c’è un concorso che potrebbe ripagare il vostro impegno e apprezzare il lavoro che avete svolto.

Si tratta del concorso ‘Orto fai da te 2019’, indetto dal centro culturale Cascina Cuccagna, con sede in una seicentesca cascina nel centro di Milano, e Nostrale, associazione milanese che si occupa di valorizzare la cultura agricola e alimentare. ‘Orto fai da te’ intende promuovere la realizzazione e la cura di spazi verdi produttivi in ogni luogo, in campagna come in città, dove gli orti urbani si stanno espandendo a macchia d’olio, sui balconi, sui tetti, nei parchi e in ogni angolo abbandonato o in disuso.

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Ciao,
vorrei sapere come mai i pomodori varietà cuore di bue che coltivo non maturano sulla sommità, che resta gialla, dura e poco gradevole al gusto.
È una malattia o un errore nella coltivazione?
Grazie.
(Paola)

Buongiorno Paola,
Da come descrivi il problema sembra che i tuoi pomodori non arrivano a maturazione in quanto non riescono ad assorbire il Calcio nel terreno. Il marciume apicale si chiama questo problema e non è una malattia vera e propria ma una disfunzione della pianta che può essere compensata migliorando il terreno, cioè concimandolo aggiungendo stallatico maturo nella stagione autunno invernale per averlo pronto poi in primavera, oppure fornendo alle piante del concime fogliare a base di calcio, per tutta la stagione in cui le piante sono nell’orto, puoi provare anche a darlo adesso e vedere se la pianta lo assorbe per avere pomodori completi in finale. Per ora fai maturare bene i frutti, scattivandone la cima prima di consumarli.
Salute e buon orto.

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