Ogni mese una piccola fatica, ma in compenso il nostro orto sarà pronto a ripagarcela. O almeno si spera!

– Controllate che le vostre piante abbiamo il piede coperto di terra, altrimenti rincalzatele, le troppe annaffiature potrebbero avere scoperto loro il colletto.

– Arieggiare il terreno zappettando attorno alle piante e rompendo la crosta in superficie. Attenzione alle radici.

– Nei vasi in cui le colture sono terminate,  cominciare le operazioni di concimazione, fertilizzazione per le nuove colture invernali.

– Predisporre le prime protezioni per i climi freddi con tessuto non tessuto o paglia per proteggere il piede della pianta e le radici.

foto di kiki follettosa da flickr

È uno dei momenti fondamentali nella cura dell’orto. L’ideale è ricorrere ad un impianto di irrigazione ma c’è chi non rinuncerebbe mai a svolgere di persona questa pratica di assistenza e nutrimento delle proprie piante.

Conviene annaffiare la sera durante i mesi estivi e la mattina in quelli freddi per evitare ristagni notturni.
Mai bagnare le foglie, può favorire l’insorgere di malattie fungine.

Ricordiamoci che le piante in vaso devono essere annaffiate più spesso di quello a terra, soprattutto se il vaso è piccolo. Al tempo stesso nel caso il tempo sia piovoso evitiamo di bagnare ulteriormente le piante in modo da evitare il marciume radicale.

(foto di MΛЯK da Flickr)

Il trapianto è un’operazione delicata e costituisce sempre uno shock per la piantina.

Quando quella che avete seminato è abbastanza robusta o anche quando mettete a dimora una piantina che avete acquistato è molto importante evitare che si rompa il pane di terra mentre la estraete dal vasetto.
Quindi interratela controllando che il colletto sia a livello del terreno, né troppo in basso né troppo in alto.
Comprimete un po’ la terra e annaffiate moderatamente.
Cosa che ripeterete ogni sera fino a che le piantine non si saranno irrobustite.

(foto di Pink Sherbet Photography da Flickr)

Alcune varietà di ortaggi insalate, spinaci, carote, piselli e fagioli mal sopportano il trapianto. Quindi meglio seminarli direttamente.

La semina peraltro consente di vivere l’emozione di veder spuntare la pianticella. Cercate di procurarvi semi freschi (le bustine hanno la data di scadenza). Praticate dei fori nel terreno in ciascuno dei quali metterete 3 o 4 semi e umidificate. Fatelo a primavera inoltrata in modo che ci sia il calore sufficiente per la germinazione. Le piccole piante, una volta germinate, andranno diradate  se sono troppo numerose, in questo caso lasceremo, pere ciascun foro, la piantina più robusta

La stessa procedura vale anche se seminate in un semenzaio, cioè una piccola parte di terreno rialzato e protetto dal freddo. Una volta che i germogli saranno diventati piccolissime pianticelle saranno pronte per il trapianto.

(foto di mahalie da Flickr)

Il primo nemico del nostro orto è il clima, lo sanno bene i contadini.
Un clima troppo freddo o troppo secco, o troppo piovoso può rovinare irrimediabilmente il nostro raccolto.

Per proteggere le piante dal Generale Inverno si possono adottare valide precauzioni. Chiaramente è la pacciamatura la prima soluzione per proteggere le radici dal gelo mentre per la parte aerea si può prevedere di avvolgere le foglie, i rami o la chioma nel caso di un albero da frutto in un telo di tessuto-non tessuto. Nel caso dei vasi la soluzione ideale sarebbe ripararli in una serra.

(foto di jordanmerrick da Flickr)

Il cardo gobbo di Nizza, le zucche e i porri di Cervere, i peperoni di Carmagnola: sono solo alcuni dei prodotti della tradizione orticola piemontese che possiamo trovare il 30 e il 31 ottobre a Milano nel bellissimo giardino di Villa Necchi.

La mostra-mercato “ORTI D’AUTUNNO” è un appuntamento da non perdere per scoprire produzioni limitate, circoscritte e il più delle volte introvabili.

E poi ricordatevi: guardando -e mangiando- si impara!

(foto di eleny.shai da Flickr)

É successo a Milano l’8 e il 9 ottobre. La terza edizione di “ORTO D’ARTISTA: dalla semina al raccolto”, tenutasi alla Società Umanitaria di Milano, ha visto artisti impegnati a “seminare” progetti a favore dello sviluppo ecologico e sostenibile.

Adesso l’attenzione è rivolta al “raccolto”, che si terrà dall’1 al 18 aprile in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile, sempre nella stessa sede, ma anche in parchi, negozi, gallerie, musei, etc. Nell’occasione gli artisti realizzeranno installazioni sul tema dell’orto e della natura.

E chissà: forse coglieremo qualche suggerimento per rendere più artistiche melanzane e zucchine.

(foto di clayirving da Flickr)

Un’amica mi ha regalato una piccola busta con dei semi di Pastinaca, che è una grossa carota bianca ed è molto buona, ma non ho idea di come coltivarla. Puoi darmi qualche suggerimento? (Armida, Empoli)

La Pastinaca sativa assomiglia veramente alla carota, appartengono ambedue alla famiglia delle Umbelliferae e come questa va coltivata. Puoi seminarla in primavera e poi dimenticarti di lei fino all’autunno. Poi, dopo i primi freddi che rendono questa radice più zuccherina, puoi iniziare a raccoglierla e, almeno che il terreno non geli, puoi farlo a scalare per tutto l’inverno. Più aspetti e più dolci saranno le sue radici biancastre.

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