Succede raramente di leggere con piacere la nascita di un centro commerciale, che quasi sempre vuol dire cementificazione. Questo di Marcianise, in provincia di Caserta, ha però una marcia in più o forse è il caso di dire un orto in più. Un orto di 650 metri quadrati, realizzato solo con materiale di recupero e nutrito con i rifiuti alimentari prodotti e compostati dai 25 bar e ristoranti presenti nell’area.

E’ incredibile, ma molto apprezzabile che un luogo di grande frequentazione come un centro commerciale si ponga come esempio di sviluppo positivo, soprattutto in una regione dove la raccolta differenziata fatica a decollare, mostrando a tutti i visitatori, in particolar modo ai bambini, come dai rifiuti possano germogliare tanti ortaggi tipici del luogo. Nelle sue parcelle sono infatti coltivati i pomodori ‘San Marzano’, lo zucchino ‘San Pasquale’ e le melanzane ‘Mulignana’, varietà scelte in collaborazione con l’Istituto Eureco di Caserta che ne ha anche fornito i semi.

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Ciao a tutti voi che vi occupate di questo spazio da me tanto amato! Sono un’assistente agli anziani e lavoravo presso i servizi sociali, purtroppo sono rimasta senza lavoro per i motivi che sappiamo e i problemi che ci sono. Il mio  hobby è dare amore alle piante e le curo con passione. Adesso ho idea di mettere sul terrazzo alcuni alberi da frutto: aranci, limoni, meli, peri, ciliegi, ecc. Vorrei alcuni consigli da voi. Grazie e distinti saluti.

 

(Giovanna)

Cara Giovanna, intanto grazie di apprezzare il nostro lavoro, sapere che c’è qualcuno che ti segue e ti ama è importante per dare senso a quello che fai. Poi complimenti per il tuo terrazzo, che deve essere veramente grande se hai intenzione di metterci tutti questi frutti! Una pianta in vaso non è mai come una pianta in piena terra: ha meno spazio e ha meno possibilità di cercarsi quello di cui ha bisogno, quindi sono piante di cui dovremo avere maggiore cura.

Quando sceglieremo le varietà dovremo stare molto attenti che siano adatte al vaso, opteremo per le più piccole e contenute, che rispondano bene alle esigenze climatiche del luogo dove le alleveremo. Se la pianta ha bisogno di un clima fresco e la costringiamo su un terrazzo caldo, la pianta si stresserà, diventerà più vulnerabile e tenderà ad ammalarsi. Per esempio se decideremo di piantare degli agrumi, dobbiamo sapere che amano il clima mite, le zone riparate dai venti forti e  se devono vivere su un terrazzo freddo, d’inverno dovremo ripararli dalle gelate, se non addirittura ritirarli in una piccola serra.

Inoltre bisogna ricordarsi che tutte le piante, anche i limoni che in vaso crescono benissimo, ogni due anni andranno travasati e messi in un vaso di dimensioni leggermente maggiori. In pratica il contenitore deve crescere a poco a poco insieme alla pianta. Se lo mettiamo subito in un vaso troppo grande, l’alberello svilupperà molto l’apparato radicale e non si preoccuperà di fruttificare, se al contrario il contenitore diventerà troppo piccolo lui soffrirà. Insomma è una questione di equilibrio che si apprende solo con l’osservazione e l’esperienza. Quando la pianta sarà arrivata allo sviluppo massimo per quel contenitore, dovremo saperla potare adeguatamente.

Come primo approccio credo possa bastare Giovanna, ma non mancherò di ritornare sull’argomento “alberi da frutto in balcone” e in ogni caso se hai bisogno di consigli più specifici scrivi. Ciao e a presto

E’ già autunno conclamato. L’aria si è fatta fresca e frizzante e per andare nell’orto aggiungiamo ormai uno strato al nostro abbigliamento. Anche le piante, come noi, iniziano a sentire freddo e dovremo preoccuparci di ripararle prima che sia troppo tardi.

Se abbiamo un piccolo orto sul balcone possiamo iniziare, almeno durante la notte, a predisporre le prime protezioni contro le basse temperature con dei teli di tessuto non tessuto. Sarà poi buona regola proteggere le radici delle piante più delicate con della paglia, mentre nei vasi dove le colture sono terminate, possiamo cominciare le operazioni di concimazione per preparare il terreno alle nuove colture invernali.

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Salve abito a Roma e possiedo un orto piuttosto grande che coltivo con molta passione. I vostri suggerimenti li considero utilissimi. Oltre agli ortaggi, possiedo anche una buona quantità di alberi da frutto.

Vorrei farvi questa domanda: perché le piante di melenzane, da metà ogosto in poi cominciano a seccarsi e deperire nonostante le frequenti irrigazioni?

( Fulgencio Martinez – Roma )

Ciao Fulgencio, non c’ è un motivo particolare perché le melanzane a metà agosto inizino a deperire, tuttavia le cause potrebbero essere diverse. Le melanzane ingialliscono se sono arrivate a fine produzione, difficilmente però succede in questo periodo, almeno che tu non le abbia piantate molto presto. Un’ altra causa  potrebbero essere i nematodi nel terreno che danneggiano le radici, in questo caso dovresti sdradicarne una e controllare se l’apparato radicale ha subito attacchi. Altra possibilità sono le malattie funginee, tipo la peronospora della melanzana o l’antracnosi, da contrastare in fase preventiva con del rame. La prossima volta scatta delle foto e spediscile, magari riusciremo a capire il vero motivo della loro débacle. Grazie per i complimenti e buon orto!

L’orto di mamma si trova in un posto speciale, con le spalle protette dalle cime incombenti delle Apuane e con lo sguardo verso il mare della costa versiliese. Siamo a circa a 800 m. Il terreno, tutto terrazze degradanti verso valle, è fertile e ricco. L’aria è lieve e profumata. E’ un posto magico, sarà che appartiene da sempre alla mia famiglia: la mamma, la nonna, la bisnonna e ancora prima, nella memoria di tempi perduti. Quando il grano ricopriva le piane, ci si tuffava nei covoni e si parlava con i vicini (che in verità erano lontani) urlando e affidando al vento le parole.

Ma veniamo all’orto, che certo non è più quello di prima, gli anni si fanno sentire e la mamma ce la fa sempre meno, ma nella sua essenzialità è dignitoso e curato. Le patate sono il pezzo forte della produzione, le migliori del mondo, crescono così bene su quelle pendici che, anche coloro che hanno abbandonato da tempo le montagne, ci ritornano per piantarle e raccoglierle. E ogni estate, lì vicino, ai piedi del Monte Prana, si tiene una formidabile Sagra della patata.

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Settembre è il mese dei cambiamenti. Durante le vacanze, immobilizzati dal troppo caldo, pianifichiamo i progetti a venire. E settembre ci trova pimpanti e carichi di buone intenzioni.

Nell’orto sappiamo che tanti ortaggi estivi ci stanno regalando gli ultimi raccolti e presto ci saluteranno portandosi via i colori e i profumi dell’estate, ma se siamo stati previdenti avremo nuovi ospiti da accudire e altri da accogliere. Quindi via quello sguardo melanconico da fine estate e approfittiamo dell’ambrato autunno alle porte.

Nel frutteto

Raccogliamo le pere e le mele e tagliamo i getti che talvolta compaiono sul tronco di questi alberi. Controlliamo anche le noci che in alcune zone potrebbero essere già pronte. Se abbiamo intenzione di arricchire il nostro frutteto con qualche novità, questo è il momento degli acquisti e della messa a dimora.

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Il nostro orto ci parla. I nostri legumi, le nostre verdure svolgono con noi un dialogo muto e complesso. Un dialogo che può regalarci emozioni inattese e  verità insospettabili come solo quelle della natura possono essere. E’ questo linguaggio, quello dei fiori e in alcuni casi delle verdure, che impara a parlare Victoria, la protagonista di questo bel romanzo di Vanessa Diffenbaugh. Edito in Italia da Garzanti, è il caso letterario dell’anno. Continua a leggere

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