La prima cosa che vorrei consigliarvi è un po’ di riposo. L’anno è stato lungo e adesso possiamo anche starcene al calduccio a pensare all’orto e al giardino che verrà.

Però se proprio non riuscite a stare fuori dall’orto e lontano dalle vostre piante,  guardiamo cosa altro può essere rimasto incompiuto.

 

Nel frutteto – Raccogliamo cachi e kiwi e mettiamoli in un luogo fresco e asciutto per farli maturare e poterli consumare comodamente nei prossimi mesi. Facciamo dei trattamenti preventivi agli alberi da frutto con la poltiglia bordolese per tenere lontane le malattie fungine. Se il terreno non è intriso di acqua o gelato possiamo spostare gli alberelli da frutto o gli arbusti a cui avevamo pensato di cambiare posto. Usiamo la cenere di legna come fertilizzante.

 

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Cara Nara, volevo solo fare un piccolo resoconto dei lavori ultimati (sia dell’orto che del giardino). Ho raccolto tutti i semi che potevano perdersi o comunque ritardare il nuovo germogliamento se lasciati “alla natura” perchè come ti ho già detto in altre occasioni, in inverno qui fa molto freddo ed in alcuni punti del giardino, la neve si scioglie molto tardi (aprile-maggio). Ora ha già brinato 3-4 notti, ma non di seguito cosicchè ho ancora dei fiori meravigliosi. A parte le rose, che tutti hanno, ho anche dei magnifici nasturzi, che quest’anno hanno dato il massimo, delle bellissime hemerocallis, che hanno ricominciato a fare fiori, e dei “Semprevivi” che avevo seminato personalmente, alti 70-80 cm, fioriti e con tanti boccioli!!!!

Ma non ho finito. Tra le fioriture ho ancora le comunissime “belle di notte” fucsia, bianche, gialle e gialle screziate di fucsia, che ho estirpato brutalmente oggi per evitare la caduta di troppi semi nello stesso posto. Ho poi raccolto e regalato un bellissimo mazzo di Tricyrtis, che io chiamo volgarmente orchidea di montagna (che resiste alle fredde temperature di Trana), che ha ancora parecchi fiori. Con tristezza ho potato (per pacciamare altre piante vicine) quasi a  zero dei garofani fioriti, strani e altissimi, di cui avevo portato i semi l’anno scorso dalle mie vacanze ad Ibiza.

I tuoi consigli sui finocchi mi sono stati utilissimi, ne ho raccolti tanti e BUONISSIMI!! Ne ho ancora nell’orto e per proteggerli li ho coperti col tessuto non tessuto. Quest’anno è stata una delusione per le zucche: solo 3  ed una stava già marcendo quindi:  MANGIATA.

Hai fatto la cura dell’ALOE?  Com’è  andata, ti sei   rinnovata?

A sentirti presto

(Mariuccia – Trana)

Cara Mariuccia, è un piacere leggerti e immaginarti immersa nel tuo giardino pieno di fiori, nonostante l’autunno inoltrato. Ed è un piacere sapere che InOrto ti è stato utile in qualche modo. Quanto all’Aloe che ne dici se condividiamo la tua ricetta ricostituente e corroborante con tutti?

Ecco la ricetta di Mariuccia:

“Bisogna prendere 3 foglie belle carnose (da una pianta che abbia almeno 5 anni) tagliandole dal basso del tronco, dove sono le più lunghe. Si pelano bene togliendo anche le spine laterali e si versa nel frullatore solo la gelatina interna. Si aggiunge 1/2 Kg di miele buono e 3 cucchiai di grappa. Si frulla bene per 2,3 minuti e si tersa il tutto in una bottiglia scura da conservare in frigo.  Se ne prende 1 cucchiaio prima dei 3 pasti, a digiuno. La bottiglia preparata (sui 75 cl) dura quasi un mese di cura. Questo preparato lo si può trovare già pronto in tutte le Farmacie o Erboristerie ma ad un costo molto elevato, quindi meglio provare a prepararlo da soli”.

Grazie a nome di tutti e scrivici ancora. I tuoi racconti dal giardino sono bellissimi!!!

Per chi abita in campagna le brinate sono visibili. Al mattino il paesaggio sembra imbalsamato, coperto da un velo di cristallo traslucido. In città questa gelida umidità è meno evidente agli occhi, seppure percepibile ovunque, soprattutto nelle nostre ossa…

E’ questa umidità che è nemica delle nostre piante, che si insinua tra le foglie e favorisce l’insediarsi delle malattie crittogamiche. Ma i funghi non sono solo una patologia autunnale, purtroppo sono in agguato tutto l’anno, con le piogge primaverili, come con i bruschi sbalzi termici estivi.

Allora dobbiamo imparare a difenderci, comportandoci in modo corretto. Ecco le regole a cui attenersi per evitare il peggio.

– Prevedere all’interno delle serre, ma anche nei tunnel di copertura, una buona areazione, cercando di aprire durante le ore più calde.

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Come consuetudine iniziamo il mese con l’elenco dei piccoli lavori dell’orto. Può sembrare noioso, ma utile. E’ come quando andavamo a scuola che sapevamo già la lezione, ma ripassarla ci aiutava a tenerla a mente e a non dimenticare dettagli importanti.

Ecco allora un piccolo ripasso per l’orto di novembre.

-Preparare il terreno per gli impianti primaverili ma solo se il suolo è ben asciutto.

-Pulire le aiuole dalle colture ultimate, vangare o zappare se necessario e somministrare sostanza organica al terreno.

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Ho ancora vivo il ricordo delle scarole cinte da una sottile cintura di salice. Lo faceva una contadina che viveva nella colonica in fondo alla mia strada di bambina per  ‘imbianchire’ le sue verdure, peraltro molto richieste dalle massaie del paese che frequentavano la sua aia. L’imbianchimento ha il compito di impedire ai raggi solari di raggiungere il cuore della pianta, per evitare la produzione di clorofilla e rendere gli ortaggi più chiari in alcune parti. Questa operazione rende più teneri e croccanti alcuni vegetali come indivia riccia, scarola, porro, finocchio, sedano  e cardi.

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