Salve,
possiedo una piantina di Calancola – Kalanchoe blossfeldiana a fiori rossi.
Volevo sapere come curarla: quando potarla, come annaffiarla, come concimarla ecc..
Mi premeva sapere, inoltre, se è possibile tenerla su un balcone esposto verso sud e a quali temperature sopravvive senza problemi.
Inoltre, è possibile tenerla sullo stesso balcone in pieno inverno?
Vi ricordo che abito a Vasto (ch)
Grazie 😉
(Lorenzo – Chieti)
P.S. Vi allego una foto della mia piantina.

calancoe - lorenzo

Risposta

Ciao Lorenzo,
per comprendere meglio le cure colturali da riservare alla tua piantina di Kalanchoe ti dico che essa è una pianta succulenta originaria del Madagascar, quindi vegetante in un clima caldo direi; per questo da noi in Italia la pianta si può coltivare in piena aria nella stagione estiva e in appartamento o serra riscaldata in autunno-inverno.
La potatura si limita alle foglie e i fiori che progressivamente invecchiano, puoi staccarle dal fusto lasciando un taglio bello pulito che rimargini meglio la ferita.
Riguardo le innaffiature considera che essendo una succulenta necessita di essere irrigata solo quando il terreno di coltura è completamente asciugato.
Utilizza, terriccio per piante succulente, quindi ben drenato e a reazione più acida che neutra. La concimazione si fa regolare – una volta al mese – con fertilizzanti liquidi per piante grasse. In inverno la pianta va ricoverata in casa, in una posizione ben luminosa.
Salute e buona coltivazione!

Ciao,
sono Sonia ho 47 anni e abito in provincia di Treviso, ho lavorato per tanti anni in ambito informatico, ora l’azienda per cui lavoro e’ in crisi e da alcuni mesi sono in cassa integrazione. Ho due bimbi piccoli e ora non mi sento piu’ di cercare un altro lavoro simile.
Cosa potrei coltivare con circa 25000 mq di terreno suddiviso in tre luoghi diversi?
E’ zona del radicchio di Treviso, molte persone stanno coltivando vitigni (prosecco), ora anche in pianura, ma prevedo che tra alcuni anni non sia più’ così redditizio tutto questo, mi piacerebbe trovare una buona alternativa!
Grazie per i consigli.
(Sonia – Treviso)

Risposta

 

Ciao Sonia,
grazie per averci raccontato un po’ della tua vita, apprezziamo molto e cerchiamo di darti un valido aiuto.
Diverse persone come te hanno la necessità di reinventarsi un’attività economica, attraverso l’utilizzo di terreni agricoli di proprietà. La tua fortuna è che hai una superficie di terreno abbastanza grande da poter pensare veramente ad un’attività redditizia nel campo dell’agricoltura. Potresti sfruttare la parte migliore del terreno per la coltivazione biologica di ortaggi e frutta – in varietà – per la vendita diretta. Direi che comunque per quanto riguarda il radicchio di Treviso non credo possa esserci delle cessioni di mercato, è talmente buono e ricercato, che la richiesta non può che aumentare e produrlo biologico, può davvero essere una valida alternativa. Bisogna però che anticipatamente tu faccia delle analisi di mercato al riguardo magari con le associazioni degli agricoltori locali, anche per vedere quali potrebbero essere i potenziali acquirenti!

Salute e buon investimento.

Salve,
sono di San Giorgio di Mantova, ho 65 anni, sono pensionato.
Mi piacciono le piante grasse ed ho un piccolo giardinetto, dove ho piantato l’anno scorso una pianta di uva fragola, quest’anno sono comparse le prime infiorescenze, vorrei che mi indicaste se ci sono, ed eventualmente quali, rami o foglie da potare per aiutare al meglio la crescita dei grappoli.
Grazie
(Paolo)

Risposta

Ciao Paolo,
complimenti per i tuoi primi grappoli di uva fragola!
Si, per aiutare lo sviluppo e maturazione dovrai fare la potatura verde dei rami e foglie che fanno concorrenza ai grappoli – adesso solo infiorescenze – in formazione.
Per fare la potatura verde concentrati sul ramo che porta il grappolo e il grappolo stesso, nel senso che dovrai togliere i rametti vicini a quello e le foglie che coprono il grappolo, in questo modo il ramo che porta il grappolo ha attorno a se più aria e spazio per crescere e il grappolo stesso avrà più sole per maturare. Inoltre dovrai potare poi il ramo che porta il grappolo tagliando la cima di esso spuntandolo un po’: 6-8 foglie sopra la posizione del grappolo; spero di esserti stato d’aiuto anche se solo teoricamente. Scrivi pure se non hai capito!
Salute e buona potatura.

Ciao a tutti,
Avrei una domanda da principiante…siccome non ho esperienza e neanche molto tempo da dedicare all’orto, mi sono preparato un pezzetto di terra di soli 2 mq, nei quali vorrei mettere i miei ortaggi preferiti, cioè pomodori a maggio e fava a novembre. Detto questo, in base a quello che leggo sulle rotazioni, non potrei ripetere queste colture nel prossimo anno ma dovrei cambiare ortaggi, giusto? Se invece volessi coltivare ancora fava e pomodori, come posso fare?
Ciao
(Mauro)

Risposta

Ciao Mauro,
le rotazioni prevedono sempre il cambiamento di specie vegetale da un anno all’altro sulla stessa aiuola, in quanto la stessa pianta assimila dal terreno sempre le stesse sostanze impoverendolo alla fine. Per questo ti stimolo a cambiare aiuola da un anno all’altro es:anno 2015 aiuola A pomodoro e aiuola B Fave, per l’anno 2016 dovrai invertire le colture, ecco fatto le rotazioni.
Salute e buon orto!

Ciao,
mi chiamo Walter ed ho 34 anni. Possiedo un piccolo castagneto sul Monte Amiata, insieme ad una parte di terreno incolta e prativa.
Il terreno si trova a circa 750m, in una zona riparata e leggermente in pendenza. Vorrei creare una coltura che mi dia reddito. Avevo pensato di recuperare piante di lamponi che qui crescono spontaneamente e crearne una piccola coltivazione, integrando con piante di vivaio. Le altre idee riguardavano le erbe aromatiche e i topinambur. Magari potrei accedere, inizialmente ai fondi che la Comunità Europea mette a disposizione per i giovani, agricoltori. Che dici? Consigli?
Ciao e grazie.
(Walter)

Risposta

Ciao Walter,
aiutarti a mettere a coltura il tuo terreno di montagna mi stimola molto.
Di colture che puoi intraprendere in montagna sono diverse – tutte redditizie per la vendita dei prodotti che potrai realizzare – come, lamponi, fragole, mirtilli, la scelta la farei in base anche all’orientamento del mercato, cioè in relazione a quello che effettivamente riuscirai a vendere come prodotto agricolo finale e anche in base a quanto tempo potrai dedicare a questo tipo di attività agricola, immagino parallela alla tua principale.
Erbe aromatiche e topinambur sono colture interessanti ma le vedo più adatte a climi meno montani, per avere produzioni migliori. Per i piccoli terreni di montagna come il tuo – immagino – una coltura che mi sento di suggerirti è lo zafferano, per aiutarti nella coltivazione consulta pure l’articolo che trovi nel link. Per avere informazioni specifiche sulla coltura e cultura dello zafferano, consulta pure l’indirizzo che trovi nel link.
Salute e buon orto!

Aromatiche1Le piante aromatiche sono il primo passo per per avere un piccolo-orto giardino. Oltre ad essere esteticamente gradevoli, sono indispensabili per caratterizzare i piatti con profumi e aromi particolari. L’ideale è creare una piccola collezione di aromatiche per avere la possibilità di imparare a conoscerle da vicino, apprezzando le qualità olfattive e organolettiche di ciascuna. Inizialmente per orientarci nel riconoscimento sarà sufficiente mettere vicino ad ogni nuova pianta, un cartellino in legno (io li ho creati con del semplice compensato) con su scritto il nome con un pennarello indelebile.

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Salve,
sono uno sceneggiatore, vignettista, allenatore di calcio ed ora entusiasta neofita dell’orto, dispongo di quantità industriali di segatura e cippato che spesso devo gettare.
Come sfruttarli in terricciati e pacciamature?
Grazie a chi volesse rispondermi.
(Pasquettoni)

Risposta

Salve,
il materiale che hai a disposizione è molto prezioso per tanti utilizzi, compresi la pacciamatura, ma attenzione però alla natura del legno di partenza, se il legname è di conifera: abete, pino, cipresso, duglasia, la segatura di risulta sarà molto acidificante il terreno e per questo potrebbe ostacolare la crescita delle piante presenti – se non di natura acidofila; altrettanta attenzione anche ai legnami trattati con impregnanti e vernici chimiche in generale…ostacolano il compostaggio e limitano la vita nella terra. Una volta accertate le origini della segatura potresti utilizzarla come ingrediente del tuo cumulo del compost inserendola in maniera graduale e ben mischiata agli altri ingredienti, specialmente accanto ai materiali molto umidi e ricchi di azoto: es gli scarti alimentari della cucina, in quanto la segatura apporta tanto carbonio e ha capacità di assorbire l’umidità in eccesso nel cumulo. Potresti anche pensare di allestire due cumuli, uno fatto con la segatura acidificante, per fare un terriccio specifico per piante acidofile. Le segature di legno trattato le potrai smaltire in regolari discariche.
Salute e buon compost!

Salve,
sono di Barletta e faccio il salumiere…mi piacerebbe coltivare un’orto.
Ho un piccolo terreno che si affaccia sul mare e negli ultimi anni la marea mi ha inondato diverse volte il terreno del mio giardino, oltre questo lo spazio, essendo libero lo usavamo come parcheggio per le nostre auto e quindi ne deduco che si sia compattato, presumo che il probema più grave però sia il sale che il mare ha lasciato nel terreno; la mia domanda quindi è: posso recuperare questo terreno per coltivarlo e se si, come? Dimenticavo di dirvi che il mio terreno non è sabbioso come potrebbe, essendo vicino al mare, mio padre ci mise sopra terra di riporto.
Grazie tante.
(Luciano)

Risposta

Ciao Luciano,
la situazione che ci descrivi è molto chiara come anche la tua passione per la coltivazione dell’orto.
La questione del compattamento del terreno, fatto ad opera delle auto, è risolvibile facilmente dissodandolo con delle lavorazioni specifiche quali, la vangatura e la fresatura poi. La questione delle mareggiate invece è il limite più grande per le colture, anche perché ne basta solo una per rovinare sia le colture in atto e anche limitare quelle future per il deposito di sale che rimane a terra. A mio giudizio la cosa migliore sarebbe quella di allestire l’orto in una zona esclusa dall’arrivo delle mareggiate, almeno quelle di entità più frequenti; per elevare le colture dal contatto diretto con la terra influenzata dalla falda acquifera salata una soluzione anche esteticamente valida potrebbe essere quella di coltivare l’orto in cassoni, come puoi vedere nell’articolo che hai nel link…siamo sicuri che riuscirai a coltivare l’orto anche in faccia al mare!
Salute e buon orto!

Salve,
sono “Alluce Marrone”, già vostro affezionato lettore, sessantenne e “piccolo colono” come mi definiscono prendendomi in giro i miei colleghi d’ufficio.
Per motivi di spazio vorrei ottimizzarli, quelli del mio piccolo orto; per esempio tra le file dei pomodori – di larghezza 60 cm – cosa possono inserire: una fila di insalata o cos’altro?
Grazie come sempre per la vostra disponibilità a risolvere i nostri problemi.
(Saverio)

Risposta

Salve Saverio,
grazie a te di scriverci in maniera così ironica e scherzosa, ti rispondiamo sempre volentieri!
La tua idea di sfruttare gli interfilari dei pomodori è un’idea buona per diversi motivi, oltre all’ottimizzazione della superficie, per esempio gli ortaggi che crescono alla base delle piante dei pomodori funzionano esattamente come una pacciamatura naturale e vivente direi, quindi avrai meno infestanti e più umidità mantenuta al suolo e meno necessità di sarchiare il terreno. Oltre all’insalata, io, di solito sfrutto tali spazi mettendo del basilico, pianta che si consocia benissimo con i pomodori…provar per credere.
PS: Ricordati di lasciare lo spazio per camminarci negli interfilari, mi raccomando.
Salute a te Alluce Marrone, buon orto!

Buongiorno sono Fabrizio,
abito a Marchirolo in provincia di Varese, un paese situato a circa 500/600 metri di altitudine, in pratica sono in mezzo alle Alpi e siccome ho circa 1000 mq di terreno che non uso, e visto questa forte crisi che ci colpisce vorrei poter coltivare qualcosa di redditizio, mi date qualche consiglio?
Grazie mille e complimenti per il forum e per il sito.
(Fabrizio)

Risposta

Ciao Fabrizio,
grazie per i complimenti che fai al sito in – orto, ci sostengono!
Da come descrivi la tua situazione e il tuo terreno a me viene in mente di suggerirti una coltura particolarmente pregiata, e quindi redditizia, che può essere adatta alla tua zona – almeno così intuisco – che è quella dello zafferano – ecco nel link un articolo interessante da leggere. La coltura dello zafferano prevede un impianto estivo – da giugno ad agosto – la raccolta degli stigmi del fiore poi si esegue in autunno; bisogna farla manualmente al mattino presto quando i fiori sono aperti; successivamente si deve essiccare il prodotto fresco per ottenere lo zafferano che si trova in commercio. Per avere ulteriori e specifici consigli però, ti suggerisco la consultazione di questo sito specializzato sulla coltura dello zafferano in Italia.
Importante precisare che quello che ti suggeriamo è comunque da valutare più nello specifico attraverso analisi agronomiche precise e indagini di mercato mirate alla produzione e vendita del prodotto, prima di iniziare qualsiasi produzione!
Salute e buon investimento

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