Ciao,
ho 26 anni e sono dissoccupato, sto pensando di mettermi in proprio, puntando sull’agricoltura…è un periodo che ci sto pensando e sto cercando di studiare soluzioni fattibili.
Mio nonno ha 14 ettari di terreno in Sardegna, vorrei iniziare da li, tornare al paese natale di lui e provare a intranpendere questa lunga e sacrificata strada, però vorrei 2 dritte su cosa “investire”… se riuscissi a trovare
l’inghippo del dilemma, mi ci applico di più e comincerei a vedere e le varie agevolazioni e possibili investimenti…io leggendo cosi un po’ qua e la ho visto delle cose ma nessuna mi ha attirato abbastanza..vi ringrazio per l’attenzione. cordiali saluti.
(Marco)

Risposta

Ciao Marco,
la tua idea di iniziare a intraprendere nell’agricoltura, partendo proprio dalle tue origini, è molto interessante e per questo cerchiamo di aiutarti a ragionare su come fare i primi passi.
Anche se non sappiamo dove precisamente è sita la proprietà agraria di famiglia diciamo che comunque la Sardegna è generalmente una regione vocata all’agricoltura e per questo le possibili colture avviabili possono essere diverse, fra queste elenco qua sotto: 1 – colture annuali erbacee: cereali come grano, farro, orzo… oppure legumi secchi come lenticchie, cicerchie ecc. 2 – Colture erbacee perenni, fra queste nomino il carciofo, che è anche un prodotto tipico regionale – Carciofo spinoso sardo – consulta pure il link al sito. 3 – colture arboree perenni: Vite, olivo, aromatiche, frutti. Come vedi le possibilità sono molteplici fra le quali potrai decidere quali scegliere anche in base a delle precise indagini di mercato della tua zona che ti suggeriamo di fare, per capire cosa poter vendre al meglio di prodotti agricoli – per queste informazioni specifiche ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria della tua zona quali: C.I.A. o Coldiretti, che ti aiuteranno anche a svolgere tutte le pratiche burocratiche – finanziamenti compresi – necessarie all’avvio di una azienda agricola professionale.
Importante nella scelta è anche però che tu ti faccia chiarezza personale su quale tipologia di coltura tu desideri avviare anche indipendentemente dai ricavi ma semplicemente quale ti attrae di più, è secondo noi importante curare anche questo aspetto. Quandoa hai fatto mente locale su qualche coltura possiamo anche insieme valutare un approfondimento sulla stessa.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un giovane di 20 anni, la mia famiglia dispone di un appezzamento di 4 ettari di terreno nel cuore dell’Irpinia ad 800 mt. di altezza, posizionato in dolce declivio e ben esposta.
Estati calde di giorno, fresche di sera ed inverni anche con neve.
Si trova ad 1 km dal centro abitato, facilmente raggiungibile con autostrada e strade provinciali.
Attualmente non è utilizzato, sono presenti vecchi alberi da frutta e querce (sotto ad alcune di queste, sono stati trovati Tartufi scorzoni). Nel terreno, dove già c’è una casa, c’è anche l’allacciamento idrico ed elettrico ed inoltre nella terra esiste un pozzo naturale.
Escludendo l’impianto di viti (di cui la zona abbonda) e puntando su un’attività redditizia, tenendo conto che non abitiamo sul posto, ma siamo ad 80 km di distanza, quale tipo di impresa si potrebbe attivare attingendo ai fondi per imprenditoria giovanile? (siamo 3 cugini studenti di 25, 20 e 19 anni)
La ringrazio anticipatamente per tutto quanto ci potrà consigliare.
Un saluto da Napoli,
(Alessandro – Napoli)

Risposta

Ciao Alessandro,
grazie per la dettagliata descrizione che fai del tuo terreno, vediamo come poterti aiutare a capire come utilizzarlo al meglio.
Considerato la distanza che c’è fra la terra e dove abiti, sicuramente il tipo di coltura che mi sento di consigliarti sono colture perenni sia arboree quali: piante da frutta – meli, peri, noci, ecc, specie legnose per la produzione di tartufi: quercie, noccioli, ecc,ecc. Oppure anche specie arbustive come piante officinali e aromatiche: lavanda, rosmarino, ecc Tutte colture per le quali necessitano cure colturali non molto intensive.
Riguardo alla questione dei finanziamenti però ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria quali: Coldiretti, cia ecc. ecc. le quali potranno darti informazioni aggiornate e precise per l’accesso eventuale ai finanziamenti comunitari per l’imprenditoria giovanile. Una volta capito la coltura migliore da effettuarsi, anche in base alle richieste di mercato della tua zona, possiamo fare anche una ricerca maggiormente specifica e dedicata.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho un terreno di circa 14 ettari in Sardegna (nella campagna di Carbonia più precisamente), quest’ultimo è di carattere argilloso, quindi non tutte le piante da reddito sono idonee.
Qualcuno mi può consigliare quali piante da reddito si adattano al meglio al mio tipo di terreno??
Terreno argilloso, clima abbastanza secco.
Grazie.
(Federico – Carbonia – Sardegna)

Risposta

Ciao Federico,
l’entità della superfice di terra che hai a disposizione è notevole e ti da per questo la possibilità di scegliere fra più colture.
Considerando la natura della terra e il clima arido le colture che ci vengono in mente di consigliarti sono: Vite – per frutta o vino – olivo – per olio o frutto, leguminose da granella secca quali: Cicerchie, lenticchie, ceci, ecc ecc, Frutti tipo: Fichi, mandorlo, ecc, ecc.
Questi i nostri consigli a distanza che dovrai poi valutare anche tramite analisi dirette sul campo.
Considera che per tutte le coltivazioni arboree prese in considerazione devi mettere in conto di poterle irrigare nei primi 2-3 anni.
Tienici informati sugli sviluppi futuri!
Salute e buon orto.

Buona sera ho 34 anni e sono della provincia di Reggio Emilia,
dispongo di un terreno di proprietà in Pianura Padana, di 1 ettaro e mezzo.
Circa 1 ettaro è utilizzato per fare foraggio, vorrei utilizzare il restante terreno per avere una integrazione al reddito? Avrei pensato a un piccolo allevamento di galline, oppure api, e qualche altra coltivazione, che dia reddito dedicando un tempo parziale all’attività mi puo’ dare un consiglio?
Grazie.
(Lina – Reggio Emilia)

Risposta

Ciao Lina,
la tua idea ci stimola molto a trovare soluzioni a riguardo.
La nostra idea potrebbe essere questa: sulla superficie di mezzo ettaro protresti allestire un frutteto, misto di diverse varietà, e questo sarebbe una parte di reddito derivante dalla produzione di frutta fresca da destinare sia alla vendita al dettaglio – cassette di frutta mista.
Da un lato del terreno invece potresti costruire una rimessa per un piccolo allevamento di galline che di giorno potrebbero pascolare a terra, sulla superficie del pollaio, tenendolo libero dalle erbe infestanti e anche concimando con le deiezioni relative; farei il pollaio nella parte del terreno più vicina a casa tua, per comodità.
Invece nella parte opposta al pollaio, se adatta allo scopo, potrebbe essere opportuno allestire un apiario con 10-15 arnie, sia per la produzione di miele ma anche per la funzione fonadmentale d’impollinatrici.
Ecco quanto abbiamo pensato.
Salute e buon orto.

Sono Biagio,
vivo a Roma ma nato in Australia, ho lavorato per la Land Rover Italia per oltre 30 anni e da poco sono pensionato.
Ho preso, da poco, un orto urbano di 50 mq ed avrei bisogno di quanche consiglio con riferimento al compost.
Da quanche giorno il C.D.A. ha deciso di vietare di buttare i rifiuti dell’orto, nella compstiera unica in quanto di difficile manutenzione.
Dato che è proibito smaltire grande quantità di rifiuti biologici nei cassonetti condominiali, mi chiedevo se fosse possibile utililizzare i residui degli ortaggi coltivati (broccoli, pomodori, insalate, ecc) da utilizzare direttamente nel terreno come compost.
Grazie.
(Biagio – Roma)

Risposta

Ciao Biagio,
la soluzione migliore sarebbe quella di fare una mini compostiera direttamente nel tuo orto, se l’amministrazione te lo permette. Altrimenti, immettere direttamente nel terreno scarti vegetali freschi non ti permette di fare un buon lavoro, ne dal punto di vista della concimazione, perchè i residui organici devono prima trasformarsi in humus grazie a processi biochimici che si attivano solo quando tutti gli scarti sono riuniti nella compostiera, in determinate condizioni ambientali, di temperatura ed umidità, ne da un punto di vista pratico estetico in quanto i singoli residui di ortaggi rimarrebbero sparsi nella terra dell’orto, creando così anche ostacolo alle successive coltivazioni.
Quello che tu chiami sovescio – vedi l’articolo che trovi nel link – è una pratica d’interramento di piante specifiche coltivate direttamente nella terra dell’orto, messa a riposo e quindi in superfici di una certa dimensione, e che successivamente vengono mischiate nella terra tramite macchine agricole come ad esempio una fresa che sminuzzano al massimo il residuo vegetale ancora verde. La soluzione per il tuo orto di dimensioni contenute è di usare direttamente nella terra il terriccio e/o stallatico già maturo, pronto all’uso cioè.
Salute e buon orto.

Buongiorno!
Mi chiamo Katia, abito a Pratolungo, piccola frazione di Vinadio in provincia di Cuneo.
Ho lavorato 12 anni in banca, ed ora gestisco un rifugio in estate e faccio l’atleta professionista in inverno, desidero avere qualche cosa di mio, il rifugio lo affitto…e pensavo di fare un agriturismo, associando ovviamente la coltivazione della terra attorno..
Pratolungo, lo dice il nome stesso, è una frazione piccolina a 980 mslm con molto terreno pianeggiante..e dovessi affittare più terra non avrei problemi.
Avrei bisogno di un suggerimento a riguardo; attualmente sto pensando a coltivare un terreno, di circa 3-4 ettari, tutto pianeggiante, terreno molto sano, pietre e terra, e particolarmente ventilato.
Lascio perdere lo zafferano perchè un amico già lo coltiva poco più giù, a quota 700 mslm, e non voglio fargli concorrenza.
So che dico una stupidaggine, ma tipo il goji, o qualche pianta “particolare” che al momento può essere ben inserita sul mercato, oppure qualche cereale; per quanto riguarda la vendita ti dico che l’avrei praticamente certa, ho un amico che ha un mulino poco distante …grazie!!!
(Katia – Pratolungo Vinadio – Cuneo)

Risposta

Ciao Katia,
grazie per averci raccontato belle cose della tua vita.
Considerato la tue professioni di bancaria e atleta professionista ti suggeriamo innanzitutto di iniziare gradualmente la tua carriera di imprenditrice agricola, magari facendo anche dei corsi di formazione a riguardo e di non iniziare l’avventura da sola ma con l’aiuto di tecnici del settore, agronomi sostanzialmente.
Considerato poi che la tua coltivazione è associata ad un agriturismo secondo noi la direzione da prendere potrebbe essere quella di coltivare prodotti da consumare o comnuque vendere direttamente ai tuoi clienti che ospiterai nella struttura, per questo ci viene in mente: piccoli frutti – lamponi, mirtilli, fragole; il goji si è una bella pianta, ma è una solanacea, parente del peperoncino e a 980 metri di altitudine avrebbe un periodo vegetativo corto. Pensando ai cereali invece potresti avviare la coltivazione di specie antiche di grani, orzo, segale, da far macinare al tuo mulino vicino, per vendere farine multicereali.
Ecco queste nostre idee; ci tieni aggiornati poi sul futuro?
Salute e buon orto.

Salve,
in autunno ho tolto le coltivazioni estive, pulite aiuole, vangato.
Ora ho lo stallatico equino e non so come metterlo.
Lo devo interrare o lasciarlo in superficie?
Poi l’orto riposerà durante l’inverno.
A primavera come si fa? Si deve rivangare prima di seminare e trapiantare?
Grazie.
(Silvia)

Risposta

Ciao Silvia,
tutto chiaro e giusto quello che ci stai descrivendo.
Per avere un esempio su come eseguire le vangature e concimazione di fondo autunno-invernali ti suggeriamo di aprire il link al video; dopo tale operazione in primavera dovrai solo affinare la terra con una zappatura per poi seminare o trapiantare giovani piantine di ogni genere.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un pensionato che si diverte a cimentarsi nelle culture orticole, e qualche alberello da frutto.
Volevo chiedere un vostro consiglio su come fare gli innesti; e poi che semi posso scegliere per fare le mie piantine di pomodoro, melanzana, peperone?
Grazie per la vostra risposta.
(Ivo Gi)

Risposta

Ciao Ivo,
grazie per raccontarci la tua storia di pensionato felice.
Per quanto riguarda la pratica degli innesti la cosa migliore che puoi fare, per imparare bene, è quella di cercare dei corsi pratici per innesti, nella zona in cui vivi; un buon libro sull’innesto è quello che trovi nel link.
Per quanto riguarda la scelta dei semi da utilizzare per riprodurre pomodori, peperoni e melanzane puoi scegliere dal catalogo di alcune importanti ditte sementiere italiane e estere, quella che trovi nel link è un esempio, ma ce ne sono anche altre, in particolare per i peperoncini consulta questo link, invece per i pomodori consulta quest’altro link.
Salute e buon orto.

Salve,
scrivo da Reggio Calabria, sono impiegato e piu’ passa il tempo piu’ mi rendo conto di saperne sempre di meno in materia che riguarda l’agricoltura, fatta giusto per produrre gli ortaggi necessari al fabbisogno familiare.
Da circa un mesetto, esattamente il 14/15 settembre ho trapiantato 150 piantine di finocchio; dandoci un’occhiata, anche il più negativo degli agricoltori, direbbe che esse sono in ottima salute.
Volendo aiutarle, come per ogni piantagione, mi piace sempre dare il “la” per la partenza, e in particolar modo io utilizzo del nitrato di calcio, in quantita’ misere, giusto per dare una piccola spinta.
Domanda: ” Per spargere un pochino di sto componente chimico, la terra deve essere bagnata, umida o asciutta, visto e considerato che la prossima irrigazione, piogge permettendo, avverra’ dopo che la pianta avra’ assorbito tutta la quantita’ di nitrato di calcio, precedentemente sparso”?
Ringrazio per la lettura e la risposta, e se mi e’ permesso, credo di si’,allego qualche foto, sia dei finocchi che anche di qualche melanzana da me coltivata in estate.

FOTO PIANTAGIONE DEI FINOCCHI: giuseppe calabro

FOTO MELANZANE “VARIETA’ ZUCCHERINA”:giuseppe calabria

Grazie e a presto.
(Giuseppe – Reggio Calabria)

Risposta

Ciao Giuseppe,
fai bene a perseverare nell’imaparare il mestiere dell’ortista, che è una cosa importante sia per la propria salute che per il benessere dell’ambiente che ci ospita.
Il Nitrato di calcio è un concime molto potente che va fornito con cautela alle piante che ormai hanno attecchito in autonomia, altrimenti rischi di bruciarle letteralmente. Per fare ciò dovresti quindi cospargere poco prodotto in maniera omogenea, magari qualche centimetro distante dal fusto delle piantine e poi devi ben irrigare tutta la terra interessata alla concimazione, di modo che il sale di calcio si sciolga e quindi si diluisca a dovere nel terreno.
Grazie per le foto, dalle quali si evince che sei proprio un ortista esperto.
Salute e buon orto.

Salve,
possiedo un piccolo orto e, a causa delle rotazioni degli ortaggi sul terreno, mi trovo a dover collocare una fila di cetrioli ad una distanza di 1 metro e mezzo da una fila di pomodori.
Ma ho letto che la consociazione pomodoro-cetriolo non è accettabile. Purtroppo non trovo altro spazio da nessuna parte, quale dovrebbe essere la distanza minima fra le due file di ortaggi?
Mi darebbe un consiglio?
La ringrazio anticipatamente.
(Giancarlo)

Risposta

Ciao Giancarlo,
otimizzare lo spazio nel proprio orto è davvero opera d’ingegno e disegnare un bell’orto è un’arte, per ispirarti leggi pure l’articolo che trovi nel link.
Credo però che la distanza che hai a disposizione di 1,5 metri sia sufficiente, che ti dia modo cioè di avere comunque spazio sia per allevare bene e distinte le due specie, sia anche di passare comodamente fra le file per tutte le necessarie cure colturali.
Salute e buon orto.

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