Ciao Nara, delle piante da frutto, come la ciliegia, mi interesserebbe conoscere le varie fasi di sviluppo: dalla crescita, a quando portano il frutto a come seguirlo perchè sia di qualità. Ti chiedo questo perchè un albero di ciliege giovanissimo, portava il frutto da un paio d’anni, ma in estate avanzata con mio grandissimo dispiacere è seccato. Nel verde del mio orto fa pena vederlo e, non so se sia dipeso dal fatto che quella parte dell’orto sia lo sversatoio dei residui dei frutti, per cui probabilmente c’è stata una superalimetazione, oppure se sia dipeso dal particolare caldo che ha caratterizzato la stagione appena passata. L’impianto a gocce e il pozzo del mio orto mi hanno dato una grande soddisfazione.
Non ti ho scritto fino a questo momento non perchè non sia un tuo assiduo lettore, bensì perchè ho atteso di rendermi conto di quali piante abbiano o meno prodotto per fare poi con te un’analisi della situazione. Ad es., fermo restante il problema del ciliegio, non ho potuto contare su una eccellente produzione dei filari di aglianico, malgrado le mie premure. Forse avrei bisogno di avere una conoscenza più approfondita sull’argomento dalla potatura alla vinificazione e al modo di mantenere il vino in cantina. Di questo conto sulla tua consulenza o su indicazioni che sono sicuro tu saprai darmi.
Cara Nara, sono convinto che tu sei destinata al successo perchè si sente che vivi la campagna così come noi. Devo dirti che il mio paese produce l’aglianico DOCG, che si chiama il Taurasi, dal nome del mio paese. In occasione di una mia candidatura al consiglio provinciale ho proposto di creare un osservatorio, un posto di lavoro per un agronomo, dove tutti i produttori potessero chiedere come al Meteo per il tempo , suggerimenti per un rapporto proficuo per qualità e quantità in merito alle fasi della vite dalla sua nascita alla vinificazione.
Sono un fresco pensionato e passeggiare e zappettare nell’orto sta diventando un’ esigenza sempre più sentita perchè distende, distrae, limitando il tempo al computer. Sto, comunque anche su facebook, per cui appena mi collegherò chiederò la tua amicizia. Non altro, ti saluto affettuosamente, con gratitudine Antonio
( Antonio – Taurasi )
Risposta
Ciao Antonio, è un piacere leggerti e sapere che il tuo orto ti sta dando tante soddisfazioni. Ma affrontiamo il problema che hai avuto con il ciliegio. Il caldo può sicuramente avere influito sulla sua salute, ma se hai provveduto ad annaffiarlo con regolarità non credo sia stato quello il motivo della sua morte e non credo neppure sia imputabile al ‘discorso sversatoio’, direi piuttosto che potrebbe trattarsi di un attacco batterico, magari proprio perché indebolito dal caldo eccessivo l’albero è diventato più vulnerabile. Dovresti guardare se sulla corteccia ci sono dei fori, se ha della gommosi sul tronco e se quando è seccato aveva ancora le foglie. Insomma una serie di indizi che potrebbero aiutarci a capire la causa del suo deperimento. I ciliegi (Prunus) sono soggetti ad attacchi batterici, anch’io tre anni fa ho perso un Prunus cerasifera per questo motivo.
Quanto a cosa fare per mantenere sano e fruttifero un ciliegio o un albero da frutto ognuno ha i suoi metodi. Io, ma soprattutto Francesco, che è il giardiniere che mi dà una mano nell’orto e nel giardino, ci comportiamo così: effettuiamo la potatura in due volte una ‘a verde’ in tarda estate dopo la fruttificazione, per togliere i polloni inutili e ripulire un po’ la chioma, e un’altra ‘a legno’ a febbraio-marzo (dipende dal luogo) più consistente, per abbassare i rami e potare quelli che riteniamo superflui. Ad ottobre e febbraio arricchiamo il terreno con dello stallatico maturo. Mentre per quanto riguarda i trattamenti, contro le malattie crittogamiche (funghi) somministriamo la poltiglia bordolese, una prima volta quando sono cadute le foglie e un’altra prima che si schiudano le gemme. Diamo poi il rame come battericida dopo la potatura, ma anche dopo che l’albero avrà perso i fiori ed inizieremo a intravedere i frutti. Ultima buona regola può essere l’utilizzo dell’olio bianco contro larve, cocciniglie, ecc.
Se poi nel corso dell’anno si presentano altri problemi li affrontiamo di volta in volta.
Per parlare di vigna e vinificazione occorre molto tempo, perché l’argomento è complesso. Mi sembra eccellente l’idea che hai avuto di creare un osservatorio a Taurasi, con una persona preparata e abilitata a fornire consigli alle persone del luogo, soprattutto nell’ambito di un vitigno specifico come l’aglianico. Spero che seguiranno il tuo suggerimento, ma nel caso tu avessi bisogno di aiuto scrivimi pure, anche se non ho una vigna, ma solo un’oliveta, ho molti amici viticoltori che non esiteranno a fornirmi informazioni e chiarimenti da girarti.
Per il momento ti saluto e, anche se hai giustamente limitato l’uso del computer, ti aspetto su face book!