Vivo in provincia di Cagliari, sono un appassionato di frutti esotici, intenzionato a coltivare kiwi.

E’ possibile la coltivazione del kiwi in serra ?

E se è  possibile, quali sono le differenze dalla coltivazione in campo aperto ?

(Gianni-Cagliari)

Risposta

Ciao Gianni, sarei molto curiosa di sapere perché vuoi coltivare il kiwi in serra, visto che il clima a Cagliari consente di coltivarlo benissimo all’aperto.  Per il momento mi terrò la mia curiosità e ti consiglio, se non hai problemi particolari, di coltivare il Kiwi in pieno campo. Tuttavia qualora ne avessi necessità è possibile anche coltivarlo al coperto in un posto luminoso e arieggiato.

Se invece vuoi organizzarti per avere un produzione più ampia, da commerciare, il discorso cambia e credo che doovresti informarti meglio presso un tecnico della tua zona.

Posso però dirti che talvolta i kiwi vengono allevati anche al coperto, qualcuno per esempio ne ha sperimentato la piantagione sotto serra fotovoltaica, però molto, molto luminosa.

Ma se sei interessato ad approfondire ti consiglio di leggere questo articolo sulla coltivazione dei kiwi sotto copertura e su come questo possa forse evitare il diffondersi di batteriosi.

Sono un manager del settore finanziario, da qualche mese ho iniziato a coltivare ortaggi in vaso in terrazza con un ottima riuscita: cetrioli, pomodori, melenzane, peperoncini, finocchi, lattughe cipolle di tropea, lattughe.

Ho notato che nel vaso delle lattughe violette la mattina escono dei funghetti chiodini che muoiono rapidamente, desideravo chiedervi se possono essere tossici per le lattughe e quindi rendere le stesse non commestibili.

Grazie
(Dario)

Risposta

Ciao Dario, mangia tutte le tue verdure con grande tranquillità, peccato che tu non possa mangiare anche i funghetti perché muoiono subito! Scherzi a parte, non c’è nessun rischio di tossicità e complimenti per il tuo orto! Mi sembra che il binomio orto-finaza funzioni alla grande! 😀 Buone Feste!

Ho sempre fatto l’autista di turismo, ma da quando sono diventato pensionato mi sono sbizzarrito con delle piante da frutto, alcune anche di frutti antichi (pere e mele).

Possiedo 4 piante di limone, ma una ha delle spine lunghe 5 o 6 cm potrebbe essere selvatica? Il signore che mi ha regalato questa pianta aveva tagliato il fusto credendo fosse morta io mi sono accorto che aveva un getto dopo ne ha messi 6 dei quali 4 li ho eliminati. Secondo lei è selvatica? Dovrei farla innestare? Anticipatamente ringrazio.

(Franco-San Martino in Rio-RE)

Risposta

Ciao Franco, secondo me hai ragione: il tuo limone ormai è diventato ‘selvatico’. Nel senso che il tuo amico quando l’ha tagliato radicalmente è andato sotto il punto di innesto, per cui adesso non hai più un limone, ma l’agrume originale su cui era stato innestato il limone (un Citrus aurantium oppure un Poncirus trifoliata, visto che ha le spine molto lunghe).

Se vuoi un limone dovrai farlo innestare nuovamente, altrimenti dovrai accontentarti dI avere una nuova pianta! Saluti e Buone Feste!

Un vivaio mi ha regalato un piantina di limone da vaso, la cui radice ho messo in acqua tiepida per una notte. Ho piantato questo limone verso la metà di ottobre, nel balcone che guarda a sud, dove non c’è tanto freddo e vento.

Dopo circa 10  giorni le foglie sono diventate molli e sono cadute tutte, e dopo qualche altro giorno tutti i rami si sono seccati. Perché  tutto questo? Debbo considerare morta questa pianta o rinascerà in primavera? Grazie.

(Andrea-Catania)

Risposta

Ciao Andrea, mi sa che ci siamo giocati il limone! Controlla se l’interno del ramo è veramente secco, vale a dire se si spezza toccandolo o se ha mantenuto una certa elasticità. Nel secondo caso, tieni il tuo limone  in un posto assolato e riparato per l’intero inverno, suppongo che avrai messo nel terriccio un po’ di concime, altrimenti lo metti e poi aspetti la primavera e vedi cosa succede. Se non si riprende la prossima volta compra una pianta in vaso e leggi questo link su come si trapianta un limone.

Il trapianto a radice nuda è sempre poco gradito al limone, infatti questo agrume male si adatta a questa pratica. Inoltre non so chi ti abbia detto del bagno in acqua tiepida, ma ho qualche dubbio. Cosa intendi per acqua tiepida? Non troppo fredda o caldina! Perché le cose cambiano! Magari forse qualcuno ti avrà suggerito di lavare le radici con acqua non troppo fredda, ma se hai lasciato la tua pianta a bagno in acqua calduccia per tutta la notte non so quanto questo gli abbia giovato! Se proprio vuoi coltivare una pianta a radice nuda leggiti questo link sulla inzaffardatura per gli alberi a radice nuda, ma evita di ripetere l’esperienza con un limone.

Saluti e spero che il tuo limone possa farcela. Tienici informati!

Sono un contadino di città che si diletta a coltivare un’orto di piccole dimensioni (circa 60mq) con pomodori peperoncini piccanti e insalate varie. Siccome ho sentito parlare delle proprietà  benefiche di questo tubero, vorrei sapere come devo districarmi per acquistare i tuberi da seminare, nel ringraziarvi anticipatamente, colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

E’ possibile acquistare i detti tuberi presso di voi.

(Enzo)

Risposta

Ciao Enzo, sai che non mi hai scritto di quali tuberi tu stia parlando? Immagino però che possano essere i topinambur. Se così fosse sappi che noi non vendiamo nessun prodotto, ma che li puoi trovare nei supermercati ben forniti, nei negozi di orto-frutta attenti alle novità oppure on-line a questo indirizzo http://www.topinambur.it/.

E se ho sbagliato tubero riscrivi! Complimenti per il tuo orto 🙂

Sono un ragazzo di 20 anni, vivo nel cuore della campagna maremmana, vicino ad un piccolo paesino chiamato Paganico, a pochi minuti da Grosseto. Ho un posto fisso (strano ma vero) in un’azienda vinicola qua vicino e ho al passione per l’agricoltura 🙂

Prima di tutto volevo ringraziarti per il tuo blog, ogni giorno prendo appunti per farmi piano piano un po’ di esperienza e poi complimenti anche per gli svariati campi che tratti. Ma arriviamo ai fatti, io ho un uliveto di 200 piante, 100 in piano, in uno stato perfetto, sono verdi grosse e ogni anno è una soddisfazione coglierle. Ho poi altre 100 piante invece situate in una collina, che purtroppo sono state trascurate, dove sono presenti vari rami secchi e gialli, poche foglie e di conseguenza pochissime olive…volevo sapere se un sovescio fatto con il favino potrebbe migliorare le cose e già che ci sono ne approfitto per sapere se è opportuno effettuare altri trattamenti…ringrazio in anticipo

(Manfredi-Paganico)

Risposta

Ciao Manfredi, prima cosa grazie per i complimenti e sappi che se sono ancora qui tutti i giorni a scrivere informazioni sugli orti è anche perché ricevo e-mail come la tua. 😀

Dopodiché voglio dirti che so benissimo dove è Paganico, terra bellissima ma non facile da coltivare. Ma non ci perdiamo di animo e facciamo quello che serve per farla rendere al meglio. Ti confesserò una cosa: in campagna io sono una ‘che predica bene e razzola male’ per cui la mia oliveta non ha mai quello che si meriterebbe.

Tu invece non solo dovresti fare il sovescio di favino, ma contemporaneamente dovresti arricchire la terra con del concime organico pellettato, meglio se biologico. Il letame non pellettato è ottimo, ma non sempre è maturo al punto giusto e allora brucia la semina e chiama i cinghiali (ma quelli arrivano lo stesso).

Ma non è finita qui: a primavera quando interrerai il sovescio aggiungi di nuovo del concime. Così la terra subirà da subito un sensibile miglioramento e le piante te ne saranno grate. Queste operazioni vanno ripetute negli anni, fino a quando non vedrai che le cose iniziano veramente a cambiare.

Mi chiedi inoltre quali trattamenti fare. Al volo ti dico quelli base dopo avere ascoltato le molte campane ‘sul campo’. La poltiglia bordolese andrebbe data subito dopo la potatura (nel tuo caso la potatura, ma del resto credo che tu lo sappia bene, è fondamentale) e poi un’altra volta quando vedrai ingrossare leggermente le olive. Naturalmente c’è chi la ripete più volte.

Per aiutare invece l’allegagione dovrai invece fare un trattamento a base di boro. Quando?  Subito dopo la fioritura, quando appena si percepisce il frutto, questo proprio per evitare la ‘cascola’. Anche in questo caso c’è chi abbonda e fa un trattamento anche in prefioritura.

Ma non ho finito! E la mosca? Dove la lasciamo la mosca? Veramente la lasceremo volentieri ovunque tranne nella nostra oliveta, ma purtroppo quella arriva e fa danni. Allora ultimamente ho sentito parlare molto, ma molto bene del ‘caolino’ (leggi questo link ma se non conosci un prodotto non limitarti nelle informazioni, digita caolino e leggi tutto quello che ti serve!), da dare quando l’oliva è ormai diventata più grossa e siamo avanti con la stagione tanto da temere l’attacco della mosca. Come saprai i ‘bollettini’ dei vari consorzi della zona sono molto aggiornati e in genere riescono a capire quando ‘ la malefica’ potrebbe sferrare l’attacco. Logicamente se piove molto il trattamento va ripetuto.

Per il momento è tutto, ma per qualsiasi cosa sentiamoci, magari nel frattempo nascono novità ancora meno impattanti, perché i trattamenti di cui abbiamo parlato, per quanto tutti consentiti in agricoltura biologica, hanno comunque un impatto sull’ecosistema, per questo è meglio farne un uso limitato ed intelligente. Ciao e godiamoci il nostro Buon Olio!!!

Salve sono Vincenzo ho 36 anni, sposato da 5 e con un bimbo di 3 e mezzo e da fine estate coltivo in vaso un orticello che mi sta dando tante soddisfazioni (grazie al clima mite ancora oggi…fine novembre) pomodori-lattughe-melanzane-broccoletti.

La prossima primavera vorrei piantare tutti ortaggi che richiedono caldo e sole, ma siccome qui in Sicilia si superano i 40°, non è dannoso questo eccessivo caldo per peperoni-zucchine-pomodori e melanzane?

Sicuro di una Vostra risposta Vi saluto

(Vincenzo – Sicilia)

Risposta

Ciao Vincenzo, le piante sono esattamente come noi: soffrono il troppo freddo e il troppo caldo, per questo dobbiamo comportarci con loro, esattamente come ci comportiamo con noi stessi. E noi cosa facciamo quando è troppo caldo? Ci mettiamo all’ombra, beviamo di più, ma mai acqua troppo fredda per evitare congestioni, ecc…

Ecco la stessa cosa dovrai fare con gli ortaggi e considera che in vaso sono anche più delicati. Quindi quando il termometro salirà troppo, prevedi di ombreggiare i tuoi vasi, almeno nelle ore più calde della giornata, con dei teli oppure con una tenda, o sei hai la possibilità sotto all’ombra di qualche pianta. Non usare acqua troppo fredda e annaffia con maggiore assiduità e se sul terreno tenderà a formarsi una crosta dura, provvedi a romperla per permettere all’acqua di scendere in profondità.

Qualora tu decidessi di lasciare la base del vaso in immersione, per fare in modo che tutta la zolla si impregni bene di acqua, ricorda dopo di fare sgrondare bene l’acqua, evitando con cura qualsiasi ristagno.

Fai particolare attenzione al momento della fioritura: proprio in quel momento la pianta è più fragile e gli eccessivi sbalzi climatici potrebbero causare la cascola dei fiori e quindi la mancata ‘fruttificazione’.

Insomma se usi il buon senso e le giuste cautele potrai raccogliere per tutta l’estate.  Un saluto e buon orto!

Alcune foglie dei miei broccoli sono diventate gialle (vedi foto allegata).

Necessitano di qualche cura specifica? Oppure non mi devo preoccupare è normale e il broccolo verrà bello grande ugualmente?

Anche per i carciofi hanno qualche foglia macchiata come si può vedere dalla seconda foto.

Dalla pianta che lo scorso anno mi ha dato quattro o cinque carciofi, sono nate altre piante che ho cercato di diradare con grande difficoltà. L’ho fatto troppo tardi: le radici erano già troppo  grandi e difficili da estirpare.

Nonostante tutto le nuove piante sembrano avere attecchito e l’anno prossimo forse avrò qualche pianta di carciofo in più, ben distanziata dalla pianta madre.

Devo fare qualcosa per le macchie sulle foglie di carciofo o le lascio stare intanto non sono influenti?

(Agostino)

Risposta

Caro Agostino, a prima vista direi che i tuoi broccoletti stanno bene: non sarà certamente qualche foglie ingiallita dai primi freddi a compromettere il raccolto!

Quanto ai carciofi, vorrei capire se è solo qualche vecchia foglia ad avere questo aspetto o se invece le foglie così sono molto diffuse.

Potrebbe trattarsi dell’agrotide o nottua del carciofo, è una farfalla che da adulta presenta ali color marrone, le cui larve nascono in settembre e ottobre, ma sia le larve che le farfalle hanno abitudini notturne. Le larve scavano gallerie dentro le nervature principali delle foglie per poi attaccare il fusto e arrivar alla base dei capolini.

In questo caso devi eliminare subito tutte le parti infestate e bruciarle (controlla bene che le larve non siano già risalite al fusto principale). Anche nell’incertezza elimina comunque le parti le parti rovinate. Durante l’epoca di volo si potrebbe trattare le piante con infuso di pomodoro che ha il potere di allontanarle. In caso di forte attacco, purtroppo, piretro nel dosaggio più basso possibile.

A presto e buon orto!

Ho messo pezzetti di patate tra i cavoli come suggerito in un post che ora non trovo.

Il giorno seguente li ho trovati mangiucchiati, bene… Mi aspettavo di vedere qualche lumacone nelle vicinanze da eliminare, ma non li trovati.

Che effetto produce la patata sulla lumache?

(Agostino)

Risposta

Ciao Agostino, questa della patata non la conoscevo. Della serie: non si smette mai di imparare! In effetti sembra che la patata affettata attiri la lumaca, così come può essere attratta da una foglia di insalata.

Il principio dunque è quello dell’esca, quindi molto semplice: la lumaca attirata dalla patata lascia in pace i cavoli. Non ci giurerei che possa funzionare! Forse dipende dai gusti della lumaca che abbiamo ospite nell’orto?

Scherzi a parte: mandaci informazioni sui risultati ottenuti con questo metodo. Se invece vuoi altri suggerimenti leggi il nostro articolo su come combattere le lumache nell’orto. Ciao e buon orto!

Sono un pensionato e da pochi anni coltivo un orto a Bareggio in provincia di Milano.

Per prima cosa volevo ringraziarvi per i numerosi consigli trovati nel vostro sito, che mi hanno permesso di iniziare, imparare e coltivare l’orto ottenendo anche buoni risultati.

Ho sentito della possibilità di coltivare le patate in sacchi di iuta, senza così sacrificare ampie zone dell’orto e poterle  dedicare invece ad altre coltivazioni.

Chiedo cortesemente, se è fattibile ed eventualmente come operare in merito.

Anticipatamente ringrazio

(Goffredo-Bareggio-MI)

Risposta

Prima di risponderti voglio gridare: EVVIVA!!! Perché è troppo bello sapere che si è stati utili per la nascita e la crescita di un orto! Lo so che questo è in fondo il compito di InOrto, ma il fatto che qualcuno ci ringrazi per questo è molto, molto gratificante!

Veniamo adesso alla risposta. Caro Goffredo le patate possono crescere benissimo anche in grossi contenitori, siano essi sacchi, bidoni o secchi capienti. L’importante è dare loro un terreno ricco, ben concimato in precedenza e, nel caso tu decidessi per i sacchi di iuta, dovrai mettere dentro di essi altri sacchi impermeabili (perché altrimenti la terra uscirebbe dal tessuto a maglia troppo larga) con qualche buco sul fondo per fare fluire l’acqua. Forse è meglio se decidi di utilizzare dei sacchi in un tessuto più resistente, come quelli che vengono usati per vendere i concimi, lo stesso che si usa anche per le pacciamature agricole.

Per farti capire meglio ti allego due foto, che spero possano aiutarti nella scelta.

Un saluto e a presto!

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