Ciao
Sono un appassionato coltivatore nel Nord della Sardegna, il mio dubbio è se posso coltivare piante di kiwi in un terreno senza disponibilità idriche in loco. Grazie

(Pierpaolo – Sardegna)

Risposta

Salve Pierpaolo

Considera che le piante di kiwi, come tutti gli altri esseri viventi vegetali, necessitano di un minimo di quantitativo di acqua per vivere, ma soprattutto anche per produrre tanti e succosi frutti.
Aggiungo che, specialmente nelle prime due stagioni vegetative dalla messa a dimora delle piante di kiwi, ti dovrai preoccupare di irrigare frequentemente le stesse affinché superino le fasi di stress da trapianto e affranchino così le loro radici!
Un’idea, perché non ti organizzi trasportando le scorte di acqua con delle taniche, oppure raccogliendo quella piovana in degli appositi fusti, che ne dici, troppo impegnativo?
Per coltivare i kiwi con successo ti consiglio la lettura di questo articolo.
Dai provaci, la natura ti ricompenserà!
Buon lavoro

Ciao mi chiamo Maria Giovanna Italia,
ho due grandi terrazzi annessi al mio studio e casa mia a Roma esposti a sud est, ho una passione molto forte per tutto quello che riguarda l’agricoltura, avendo origini da una famiglia di agricoltori pugliesi, con aziende produttrici di grano nel Tavoliere delle Puglie.

Mi piace molto cucinare e trasformare i prodotti come frutta , verdura, ma anche fare pane con lievito madre e farine selezionate; dopo oltre dieci anni di esperienza nel fare il pane con lievito madre sono riuscita ad avere il mio lievito madre e a ottenere buoni risultati; ho provato anche a fare il capocollo senza alcun conservante ma solo con l’aiuto si sale e spezie, il risultato e’ stato fantastico.

Tornare a produrre in casa quanto piu’ e’ possibile mi e’ servito ad educare i miei figli a saper evitare la chimica a tavola, infatti evito il lievito nel pan di spagna e lo limito moltissimo anche nelle torte in genere; ho provato anche il baba’ con lievito madre e cosi’ anche il panettone.
Straordinario!
Chiudo per rispetto di chi leggera’, spero di riuscire a tornare a fare l’agricoltrice.

Nel mio terrazzo, ho molti alberi da frutta e quest’anno, nonostante i due classici trattamenti con poltiglia bordolese a fine novembre e a febbraio, un mio pesco si e’ ammalato di bolla e tre agrumi hanno in pochi giorni perso le foglie, prima accartocciate e ingiallite e poi cadute.
Il pesco e’ in fiore e gli agrumi hanno i boccioli chiusi, ma credo ancora per poco. Vorrei eseguire trattamenti per salvare piante, frutti e api. Cosa e come fare?

Grazie

Un caro saluto Maria Giovanna

Risposta

Salve Maria Giovanna

La tua si che è vita, che consideri un piacere e non una perdita di tempo stare a coltivare e trasformare poi i prodotti e fortunati i tuoi familiari e  tuoi amici!

Riguardo al tuo pesco ti scrivo di sotto un piccolo schema di prevenzione e lotta biologica per il fungo della bolla, Taphrina deformans.

1 – Pianta con foglie cadute e gemme chiuse, inverno pieno: Allontanamento delle foglie dal letto di caduta, ti consiglio di bruciarle o comunque allontanarle dal frutteto.
Effettuare poi due trattamenti con sali di rame – le concentrazioni variano in base al tipo di preparato che uno acquista – interessando anche il tronco e le branche della pianta.
Un trattamento a inizio inverno e uno in pieno inverno
2 – trattamento a prima rottura delle gemme: adoperare sali di rame come sopra
3 – trattamento nella fase bottoni rosa, prima della completa fioritura: adoperare i sali di rame con aggiunta di polisolfuro di calcio
4 – interruzione dei trattamenti durante la fioritura, eventualmente un trattamento con sali di rame e polisolfuro di calcio dopo l’allegamento dei frutti

Per i tuo agrumi, immagino che l’accartocciamento sia causato da insetti, in quel caso dovrei avere delle foto del predatore per consigliarti un rimedio valido, se fossero afidi – i pidocchi – ti consiglio di spruzzare le foglie con una soluzione di acqua e sapone di marsiglia, da fare alla comparsa dei primi insettini a foglia ancora distesa.

Ci fa piacere che il tuo riguardo vada anche alle laboriose api, che ci sostengono da sempre!

Veramente buon orto!

Salve
Mi chiamo Filippo, sono un ex coltivatore diretto; dopo otto anni dalla nuova attività mi trovo in mobilità, con una famiglia da mantenere.
Mio padre è un coltivatore diretto pure lui che attualmente manda avanti un azienda a produzione mista di uva da tavola e da vino, ortaggi in varietà.
La terra è buona, di tipo rossa-forte, una zona doc per la coltivazione del Kiwi, zona Aprilia.
Vi chiedo cosa posso coltivare in 2500 metri quadrati di terra, con impianto di irrigazione, una coltura con un ciclo breve – annuale cioè – cosa mi consigliate?

Grazie

(Filippo -Aprilia)

Risposta

Salve Filippo

Sicuramente dobbiamo pensare ad una coltura ortiva a ciclo annuale.
In questi casi però, prima di mettere mano a lavorare praticamente, è necessario che tu ti preoccupi di fare un indagine di mercato, cioè capire fattivamente chi poi potrà acquistare il tuo prodotto fresco.
Sei fortunato innanzi tutto che geograficamente la zona di coltivazione è ottima per la produzione ortiva.
A me personalmente viene in mente che tu potresti avviare almeno per un anno la coltivazione di zucche da inverno in due varietà: Cucurbita maxima e Cucurbita moschata. Sono piante produttive, le piantine le puoi facilmente produrre tu da seme!
Mi raccomando facci sapere!
Buon Lavoro!

Salve
Mi chiamo Giuseppe, sono un pensionato con la passione dell’orto
che coltivo a sulle colline toscane a Carmignano.
Il mio dubbio è se per la semina primaverile di quest’anno posso utilizzare le patate dello scorso raccolto.
Grazie

(Giuseppe – Prato)

Risposta

Ciao Giuseppe

Ma come sono buone le patate del proprio orto…tutto un altro sapore!
Puoi utilizzare certamente le patate dello scorso raccolto sempre che siano in buone condizioni vegetative, cioè non avvizzite sostanzialmente.

Che varietà utilizzi? Noi siamo curiosi.
Buon orto a te allora!

Geranio lolloCiao a tutti, sono un 15 enne di Vasto (Ch).
Mi diverto a aiutare mio nonno che ha molte piante.
Vorrei sapere una cosa.
Ho un geranio rosso da un anno circa.
Tre giorni fa mi sono accorto che aveva molti buchi sulle foglie.
Mio nonno ha detto che dovevo togliere le foglie rovinate.
Lui sostiene che anche tagliando quasi tutto la pianta sopravviverà. E’ giusto?

Grazie

(Lollo – Vasto)

Risposta

Ciao Lollo,

che bello che aiuti tuo nonno, imparerai tante cose da lui vedrai!
Togliere le foglie bucate alla pianta è una giusta pratica, bravo, fai bene!
Per la potatura invece devi fare attenzione a lasciare almeno della vegetazione giovane, altrimenti la pianta faticherà a produrne di nuova. Per vegetazione giovane si intende quella più in alto e in genere verde. Se tu andrai a tagliare troppo in basso dove la pianta è ormai legnosa, impiegherà più tempo a generare nuovamente. Insomma se la pianta ha sofferto per il freddo (cosa che a me succede spesso nella mia casa di campagna), devi sì potare molto e a fondo, ma avendo cura, se possibile, di lasciare anche qualche ramo più giovane.
Vedrai che adesso con la nuova stagione primaverile il tuo geranio tornerà verdissimo.
A presto Lollo!

Ciao
Vorrei rinvasare i miei frutti in primavera, dei limoni e mandarini coltivati in vaso.
Quante e quali radici dovrò togliere?
Mi fate sapere la miglior modalità?

Grazie

(Marco)

Risposta

Salve Marco
bella passione quella della coltivazione degli agrumi in vaso,
di tradizione della Famiglia dei Medici!

La modalità che ti consiglio è la seguente:

Primo step – pettinare l’apparato radicale, una volta svasata la pianta, districando così tutte le radici e allo stesso tempo asportando anche quelle già morte o deperienti.

Secondo step – una volta che tutto l’apparato radicale è districato puoi procedere con l’operazione di potatura che consiste nello sforbiciare le radici più lunghe ridimensionando e rinnovando in questo modo l’apparato radicale, prima di essere rimesso all’interno del vaso, con terra rinnovata ovviamente.

Ti sarà di sicuro utile anche questo bell’articolo sulla coltivazione degli Agrumi.
Buon Lavoro!
E se qualcosa non ti è chiaro ricontattaci!

 

Ciao,
da poco mi sono trasferita nella mia nuova casetta, nella provincia di Varese, dove vorrei incominciare a prendere confidenza con il giardino.
Sono alle prime armi e il mio giardino attualmente ha un terreno con un misto di sassi e erba, a chiazze.
Mi piacerebbe restaurare il giardino, ma non so da che parte iniziare e ho anche paura di fare qualche danno!
Mi date qualche consiglio voi?
Grazie

(Pam – Varese)

Risposta

Ciao Pam
Che bella cosa iniziare ad aver a che fare con un giardino di sana pianta! Una condizione tanto bella quanto impegnativa, ma di certo alla fine, avrai un luogo tuo, esclusivo!
Il primo passo è quello di avere un progetto da seguire, prova a immaginare come che tu vorresti il tuo giardino.
Sono sicuro, che avere un bel prato verde di partenza sia una delle condizioni basilari, per fare questo devi per prima cosa lavorare le terra – fresatura si chiama l’operazione – e anche eliminare tutti i sassi che trovi sulla superficie.
Una volta che il terreno è ben lavorato devi eseguire la semina del tappeto erboso.
Ti consiglio però anche di non destinare tutta la superficie a prato ma di lasciare degli spazi con terra nuda – le aiuole – che saranno destinate alla coltivazione delle piante di diversa natura: Erbacee, arbustive e arboree; e poi non dimenticare di lasciare uno spazio per il tuo Orto per avere sempre verdure fresche e fiori da portare in casa.

Inoltre Pam, se ancora non lo avessi fatto, puoi leggerti tutti gli articoli che appaiono sotto la voce ‘Come Progettarlo’ sulla home-page di InOrto. Vedrai che troverai molte indicazioni utili, potresti iniziare con quello che parla di come disegnare un orto in modo semplice e poi proseguire con gli altri!

Complimenti per la tua nuova avventura e non aver paura di fare danni!
Buon Lavoro!

Salve
Mi chiamo Vincenzo e sono pensionato, mi occupo personalmente del mio orto -giardino. Una domanda, perché il mio rosmarino ha delle macchie dopo tre mesi dal suo trapianto?
Grazie

(Vincenzo)

Risposta

Salve a te Vincenzo!
Il Rosmarino è una pianta molto bella oltre che frugale come esigenze,
ma anche essa ha i suoi parassiti che l’attaccano.
Molto probabilmente esso è attaccato da un patogeno – un fungo cioè – che si chiama Alternaria (in basso a questo link puoi trovare una foto e una piccola descrizione di questo fungo);il suo attacco provoca sulle sue foglie degli annerimenti.
Vincenzo per caso la tua pianta di rosmarino cresce in un ambiente umido, o lo annaffi troppo? Nel caso riduci le irrigazioni perché l’eccessiva umidità stimola la produzione del fungo sulla vegetazione. Se la tua pianta è in un vaso – che puoi spostare cioè – prova a metterlo in una posizione con più luce e ricircolo d’aria;
Prova anche a curarlo con rimedi biologici come l’infuso d’equiseto.
Coraggio che la primavera è alle porte!
Buon Orto!

Cara Nara, 
ci siamo scritti qualche mese fa
sono un pensionato che si sta dedicando all’orto, come passatempo, ma anche come mezzo di sostentamento familiare, per risparmiare e sopratutto per mangiare in maniera più sana e gustosa.

Vorrei tornare sulle rotazioni, nuovamente ti domando,
faresti esempi concreti di cosa si semina o pianta in una aiuola, consociando più colture, facendo anche un programma di rotazione?

Grazie

(Renzo Rosa)

Risposta

Ciao Renzo, come stai? Era tanto che non ti sentivo!

Il tema delle rotazioni e consociazioni nell’orto è molto importante e per questo altrettanto interessante!

Per risponderti in maniera pratica e diretta ti faccio qualche esempio che potrai applicare in un’aiuola del tuo orto.

Rotazioni

Per prima cosa parti sempre da una situazione di terreno ben concimato, concimazione organica di fondo che farai con dello stallatico maturo.
Prima rotazione – le piante che potrai mettere in questo terreno arricchito saranno: cavoli, bietole e pomodori.
Seconda rotazione – potrai piantare: cipolle, rape e carote.
Infine per concludere dovrai rinnovare il terreno, e lo farai mettendo a dimora tutte le leguminose del caso: fave, piselli, fagioli, ecc

Consociazioni

Le consociazioni riguardano la convivenza di ortaggi nella solita aiuola, in questo caso ti suggerisco:
Pomodori con basilico, coltivato alla base delle piante di pomodoro – ottimi anche se consociati sulla tavola per esempio!
Poi cavoli con spinaci, da coltivare nell’interfila dei cavoli;  oppure cipolle e aneto, coltivabili in file alterne.
Renzo, spero di essere stata chiara, altrimenti sono sempre a disposizione per aiutarti in ogni tuo dubbio, e visto poi che sei un fedele seguace di InOrto ti invito a leggere, se già non lo avessi fatto, questi post che parlano proprio di rotazioni  e  consociazioni .

Forza che la stagione della primavera è alle porte!
Buon Orto!

Buongiorno,
Io ho un problema con il mio giardino che non mi permette di poter avere un mio orto in quanto ho una talpa che mi fa i buchi nel terreno , quindi a male estremi estremi rimedi per questo ho pensato di realizzare un orto in cassone.
Ho trovato interessante un articolo trovato nel sito dove i cassoni sono fatti con il legno.
La mia idea era di scavare un po il terreno e metterci dentro il cassone, posso usare lo stesso materiale o visto che si troverà  nel terreno non va bene?

In caso quale materiale mi consiglia?

Io la ringrazio in anticipo
cordiali saluti
(Francesca)

Risposta

Salve Francesca
La soluzione dell’orto nei cassoni è una valida soluzione anche perché rialza il piano di coltura e lo rende più comodo per chi come te si occupa di coltivarlo…inoltre l’orto nei cassoni di legno sono bellissimi!
La modalità di interrare il cassone è corretta!
Riguardo al legno da utilizzare il migliore sarebbe quello di larice – quello con cui si fabbricavano gli sci e i rivestimenti dei tetti delle baite in montagna – che è il più durabile fra le essenze italiane.
Per ispirati alla realizzazione dell’Orto in Cassone consulta questo link dove potrai trovare diverse soluzioni su come realizzare il tuo orto in cassone.

Non ti fare scoraggiare dalle Talpe… e sempre Madre Natura!
Coraggio e buon orto a te!

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