Ciao
amo coltivare le piante e i fiori ornamentali, sono una giardiniera provetta,
con un discreto pollice verde.
E’ possibile innestare una pianta di mimosa su di una quercia? Ho il problema che le mimose trapiantate muoiono dopo 4/5 anni, proprio nel loro pieno della crescita.
Ho un giardino anche con gli agrumi e ho sentito che soffrono di una malattia comune alla mimosa:
Grazie per la vostra risposta
(Silvana)

Risposta

Ciao Silvana dal verde pollice!
Per mia esperienza, mimosa e quercia sono parenti troppo lontani per essere uniti con una operazione d’innesto; inoltre non mi risulta neanche che ci siano patologie specifiche degli agrumi in comune con le mimose, ma niente è definitivo!
Facciamo insieme delle riflessioni scritte, nero su bianco, per capire come mai ti muoiono così spesso le piante di mimosa, ti domando: le piante ti muoiono durante l’inverno o durante l’estate? I tuoi agrumi sono mai seccati come le mimose e sono in vaso o piena terra?
Se mi aiuti a capire ti aiuto a risolvere il tuo problema…intanto io mi informo, ok?
Dai, a presto allora!

Buonasera,
da sole due settimane sono alle prese con il mio piccolo orticello.
Ho trapiantato diverse pianticelle di pomodori, zucchine, peperoni, porri, aglio, melanzane, ecc…

Vorrei ora effettuare la pacciamatura con corteccia di pino o paglia ma ho un grosso dubbio: per le annaffiature, che devo effettuare a mano,
come devo comportarmi?
Devo scostare la pacciamatura prima di annaffiare?
Vi ringrazio anticipatamente e vi saluto.
(Stefania)

Risposta

Ciao Stefania,
innanzitutto i nostri doppi complimenti, e per l’orto e per l’idea della pacciamatura!
Riguardo alle irrigazioni manuali non è necessario che tu debba scostare la paglia, anzi, proprio essa ti proteggerà la terra dall’azione battente dell’acqua, quindi dai pure la tua acqua direttamente sulla pacciamatura.
La cosa importante invece, che ti raccomando e consiglio vivamente, è quella di NON usare la corteccia di pino per pacciamare il tuo orto, ha un potere acidificante del terreno troppo alto per gli ortaggi in generale.
Stefania, siamo tutti con te, e se vuoi mandaci pure una foto del tuo orto!!

Salve
mi piace stare all’aperto, il mio e hobby preferito è il giardinaggio,
2 mesi fa ho trapiantato questo Acer palmatum – var. bloodgood.
Tutto bene fino alla settimana scorsa, ma poi ho trovato alcune foglie rovinate, come si vede dalla foto, sarà colpa del vento, o del sole?
Cosa può essere? Io lo annaffio ogni due giorni!
Grazie
(Luigi)

a

Risposta

Salve a te Luigi
Ti rilassa il tuo hobby vero?
Cerco di dedurre dal tuo scritto delle nozioni; se ho capito bene hai trapiantato direttamente in terra il tuo acero, in un posto ventoso e soleggiato, dico bene?
Gli Acer palmatum però godono di ambienti più ombreggiati tipo, sotto la chioma di altre piante di alto fusto e per questo meno soleggiati e ventosi del campo aperto.
Quindi le alterazioni delle foglie possono essere dati o da un ambiente un pochino ostile per l’acero; oppure potrebbe essere una carenza nutritiva di microelementi, che puoi recuperare fornendo alla pianta un concime specifico: ricco di microelementi rispetto al azoto, fosforo e potassio.
Rispetto alle irrigazioni mi sembra che ogni due giorni siano troppo frequenti, ritieni che la pianta ne ha bisogno?
Dai, proviamo a capire cosa potrebbe essere, ti aiuto volentieri.
Buon rilassamento…

Ciao a tutti,
io vivo a Varna, sul balcone ho cominciato a coltivare delle verdure “nostre” , che qui non riesco a trovare (e sono tante), inoltre coltivo anche piantine che quando sono pronte regalo ad amici che hanno l`orto con i quali poi divido i prodotti.

La mia domanda è: posso annaffiare le piantine con acqua di casa, che contiene molto cloro, puo` essere pericoloso per le piantine stesse?

E se si` che problemi potrebbe creare?

Grazie

(Renato – Varna)

Risposta

Ciao Renato
La tua voglia di orto è veramente…internazionale direi, questo ti fa onore!!!

Riguardo alla tua domanda ti dico che il cloro contenuto nell’acqua è sostanzialmente un disinfettante, necessario a renderla potabile e quindi scevra da microrganismi dannosi alla nostra salute, presenti naturalmente nell’acqua, è quindi una sorta di antibiotico.
Per le piante, l’acqua con cloro è dannosa sia alle foglie – scioglie delle sostanze protettive che la foglia ha naturalmente nella sua pagina inferiore – sia alla microflora del terreno – funghi e batteri – necessari alla vita della pianta stessa.
Ti sono stato d’aiuto?
Spero di si!
Buon orto sul balcone!!!

Salve
Vorrei delle info!
Posso interrare nel terreno bucce di arancia?
E dopo aver chiuso la buca con scarti di cucina, posso subito piantarci sopra ortaggi ??

Grazie

(Francesco)

Risposta

Ciao Francesco,
quella che proponi è una pratica, che è la prima volta che sento raccontare.
Penso che la cosa migliore per il tuo orto – per la mia esperienza – è produrre un buon compost – leggi pure questo interessante articolo – unisci tutti gli scarti vegetali della cucina in un unico mucchio e una volta decomposti  li spargerai direttamente nell’orto!
Che ne dici, ti risulta complicato?
Dai provaci e facci sapere, buon compost allora!

Salve,
vi pongo una domanda non proprio da orto,
io ci provo comunque.
Un mese fa ho acquistato 4 gelsomini, li ho trapiantati in due vasi abbastanza capienti, con il terriccio apposito; le piante hanno già  fatto molti getti, due sono in piena forma, gli altri invece hanno i getti abbastanza ammosciati.
Troppa acqua?, poca acqua? cerco di tenere il terriccio sempre umido.

Grazie

(Ketti – Toscana)

Risposta

Salve a te Ketti

…e chi l’ha deciso che nell’orto non ci sia spazio per il profumo dei gelsomini?
Siano i ben venuti, insieme a te ovviamente!
Ragioniamo insieme: quello che tu mi descrivi è un classico sintomo di stress da trapianto, cioè quando una pianta passa da un ambiente ad uno nuovo, al quale deve riadattarsi, in particolare deve rifare le sue radici nuove nella nuova terra.
In questi casi si ovvia al problema per due vie principali: potando una parte della chioma e irrigando più frequentemente la pianta dopo il trapianto.
Quindi, probabilmente, o tu hai trattato le due piante sofferenti in maniera differente rispetto alle altre due che stanno bene, oppure le due piante che hanno i getti ammosciati hanno tempi di ripresa differenti, in fondo sono esseri viventi, anche se vegetali.
Prova ad irrigarle di più, ma non eccessivamente, e magari elimina una parte di chioma, forse quella che devono gestire è troppa, questo permetterà alle piante di adattarsi meglio.
Buon orto anche a te!

Ho circa 1000 mq di terreno in montagna , ben assolato a circa 1000 mt di altezza sul livello del mare, e posso disporre di acqua, esistendo un torrente nelle vicinanze.
Il terreno è situato sull’Appennino Pistoiese ed è facilmente accessibile.

Ciao
Sono uno studente del politecnico di Torino.
Sto seguendo l’ultimo semestre di un corso di laurea magistrale in Ecodesign.
Sto cercando di applicare l’approccio sistemico ad un orto.
L’approccio sistemico prevede lo spostamento di un flusso continuo di materia da un’attività  ad un’altra: in altre parole un output di un’attività  diventa input per un’altra.
In questo modo si pianificano relazioni cercando di non produrre scarti.

Per questo motivo vorrei sapere quali sono tutte le fasi che caratterizzano l’esistenza di un orto?
Al di la delle colture, ci sono delle vere e proprie fasi?

Complimenti per il sito, avete già  risposto a molte mie domande 🙂

(Luciano – Torino)

Risposta

Ciao Luciano

Noi di In – orto ti ringraziamo per il bell’argomento che ci proponi e per i complimenti che ci fai…necessari alla vita!

Un orto ben fatto, ben coltivato direi, è veramente un ciclo continuo di energia, pensando a questo ti elenco qui sotto le principali fasi di realizzazione, cioè il progetto.
Un orto ben progettato vede suddiviso il suo spazio – di terra – in diverse zone quali:
Le aiuole di coltivazione, i camminamenti, area di riposo e riflessione, area di compostaggio, e un’area dedicata alla rimessa di attrezzi e materiali.

Le aiuole di coltivazione sono quelle aree dove si concentrano le energie e i materiali necessari alla loro coltivazione, per far nascere e crescere tutte le essenze vegetali che si desidera; le operazioni si possono elencare così: lavorazione del terreno, conimazioni, semine, trapianti e tutte le successive cure colturali dedicate come, diserbi manuali, irrigazioni, concimazioni e raccolta; in questa area si concentrano perciò la maggior parte delle energie che dedichiamo all’orto.
Le aiuole sono suddivisibili in: aiuole per piante annuali e per piante perenni, le prime sono annualmente lavorate per i cambi di coltura (es. finita l’epoca dei pomodori preparo il terreno per la semina delle fave ecc, svolgo le rotazioni delle varie colture), le aiuole delle perenni invece sono quelle dedicate alla coltivazione pluriennale di piante come: aromatiche perenni – salvia, rosmarino ecc, oppure carciofi, rabarbaro, cren, topinambur ecc.. queste aiuole sono da progettarsi preferibilmente sui confini dell’appezzamento di terra.
L’area dedicata ai camminamenti invece è quella superficie dedicata alla mobilità dell’ortista all’interno del suo spazio esclusivo e personale, l’orto.
E’ necessario che siano comodi e facilmente percorribili in tutte le stagioni, per questo certe volte si possono trovare camminamenti lastricati o inerbiti, devono essere invitanti in un certo senso.
L’area di riposo, riflessione o anche detta di progettazione, è quell’area centrale (almeno mentalmente se non fisicamente), dove l’ortista recupera le sue energie, raccoglie tutte le idee necessarie e si gode la fatica del proprio lavoro, quest’area può coincidere anche con la rimessa degli attrezzi e materiali,  una pergola o una tettoia ed è una zona frequentata molto nei periodi di clima estremo, cioè quando fa molto caldo o freddo o piove o nevica, allora in questi casi si sospendono i lavori manuali (ma non ci dimentichiamo del riposo e della riflessione)… questa area è dedicata alla ricarica delle proprie energie psicofisiche!
Infine esiste l’area del compostaggio, un area dedicata alla raccolta di tutti i materiali di “scarto” : cioè le ripuliture vegetali degli ortaggi e che, posizionati in maniera opportuna e attivati precisi processi bioenergetici, gli scarti di cui sopra si trasformano in concime per l’orto, nuova vitalità per la terra delle aiuole di coltivazione…ecco chiuso il cerchio e concluso il ciclo di energia.
Spero di aver risposto alla tua domanda, altrimenti scrivi quando vuoi.
Buon orto!

Buongiorno,
ho un limone in vaso, adesso dovrei spostarlo in un vaso più grande, ma da quest’anno ha già tre limoni grandi e anche moltissimi fiori,
alcuni dei quali si sono aperti e ci sono anche dei frutti piccoli appena allegati, la mia domanda è: posso fare comunque il cambio di vaso?

grazie mille

(Stefania)

Risposta

Ciao Stefania
la tua pianta di limone è un vero successo, complimenti!
Il periodo migliore per rinvasare gli agrumi in genere è proprio quello che coincide anche con la loro maggiore attività per questo ti dico di si; magari qualche fiore o fruttino potrai perderlo anche solo per la movimentazione della pianta nell’operazione del rinvaso, ma ne rifarà degli altri, sono sicuro.
Dai Stefania, buon lavoro allora!

Salve
Ho da poco una pianta di limone, coltivato in vaso, vorrei sapere se lo devo rinvasare e eventualmente di quanto devo aumentare la grandezza del vaso.

Grazie

(Massimo)

Risposta

Salve Massimo
Mi sembra che sta crescendo in te una nuova passione, ti facciamo innanzi tutto i nostri complimenti.
Per valutare se una pianta ha bisogno di essere rinvasata devi innanzitutto svasarla, per valutare la quantità di radici che essa ha, rispetto alla terra e se queste iniziano già ad essere in contatto con la superficie del vaso, se hai bisogno di aiuto nel capire questo aspetto puoi spedirci delle foto!
Nel caso tu debba rinvasarlo allora ti consiglio di acquistare un vaso di grandezza appena superiore a quello originario, questo permette alla pianta di fiorire in abbondanza.
Per la coltivazione degli agrumi poi ti spedisco questo articolo molto interessante.
A presto e buon divertimento!!

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