Salve,
sono “Alluce Marrone”, già vostro affezionato lettore, sessantenne e “piccolo colono” come mi definiscono prendendomi in giro i miei colleghi d’ufficio.
Per motivi di spazio vorrei ottimizzarli, quelli del mio piccolo orto; per esempio tra le file dei pomodori – di larghezza 60 cm – cosa possono inserire: una fila di insalata o cos’altro?
Grazie come sempre per la vostra disponibilità a risolvere i nostri problemi.
(Saverio)

Risposta

Salve Saverio,
grazie a te di scriverci in maniera così ironica e scherzosa, ti rispondiamo sempre volentieri!
La tua idea di sfruttare gli interfilari dei pomodori è un’idea buona per diversi motivi, oltre all’ottimizzazione della superficie, per esempio gli ortaggi che crescono alla base delle piante dei pomodori funzionano esattamente come una pacciamatura naturale e vivente direi, quindi avrai meno infestanti e più umidità mantenuta al suolo e meno necessità di sarchiare il terreno. Oltre all’insalata, io, di solito sfrutto tali spazi mettendo del basilico, pianta che si consocia benissimo con i pomodori…provar per credere.
PS: Ricordati di lasciare lo spazio per camminarci negli interfilari, mi raccomando.
Salute a te Alluce Marrone, buon orto!

Salve,
vorrei seminare la pianta di Tanaceto, ma non riesco a trovare la bustina con questi semi. Potete indicarmi dove li posso trovare, magari nella zona del Casale Monferrato oppure in Torino?
Grazie e cordiali saluti
(Rosanna – Piemonte)

Risposta

Salve Rosanna,
il tanaceto è una pianta particolare e per questo non diffusamente coltivata negli orti o giardini, però la si può ritrovare crescere spontanea nei campi incolti ai bordi della strada ecc. ecc. Quindi, per averla nel proprio giardino, bisogna acquistare direttamente le piante dai vivaisti specializzati che la producono: in Piemonte puoi comprare il tanaceto – var. Crispo – in questo vivaio – come vedi nel link. Ti segnalo anche questo bel vivaio in Toscana – come troverai nel link – interessante per la produzione anche di tanaceto. Ho provato anche a cercare il seme, come ci hai richiesto tu, ma non ho trovato alcun produttore, semplicemente perchè la pianta del tanaceto si propaga principalmente per talea legnosa in estate o per divisione del cespo di piante madri.
Salute e buon orto.

Salve,
vivo a Milano ed ho anche una casa al mare in Riviera Ligure di Ponente .
Sia a Milano che in Liguria ho alberi di agrumi in vaso che fruttificano, compresi due Bergamotti che mi sono stati regalati da un amico calabrese, ho anche un arancio amaro che fruttifica copiosamente a Milano.
Uno dei bergamotti sta in liguria insieme a due limoni molto produttivi, ma dopo tre anni di acclimatazione non ha ancora fruttificato, ne messo fiori, l’altro bergamotto invece sta a Milano e ha sempre fruttificato, anche se non copiosamente, ma fa almeno 4/5 frutti all’anno. Mi viene il dubbio che in Liguria non faccia abbastanza caldo in estate, che ne pensate?
grazie e saluti.
(Enrico – Milano)

Risposta

Ciao Enrico,
coltivare gli agrumi in vaso è molto affascinante, ti invito a leggere questo articolo che trovi qui nel link, per informarti e appassionarti ulteriormente sull’argomento… e poi chissà quanta marmellata di arance amare che fai!
Pensando a quanto ci descrivi delle tue piante non credo che in Liguria non sia abbastanza caldo in estate da scoraggiare la fioritura della tua pianta di bergamotto, considerato anche la fruttificazione copiosa dei limoni – liguri. A parer mio le cause della mancata fioritura del tuo bergamotto è dovuta al fatto che la pianta sta crescendo ancora molto vegetativamente – magari risiede in un vaso bello grande e pieno di terra fertile – in attesa poi di una sua futura fioritura; quanto ti dico lo riscontri visivamente sulla tua pianta? Oppure la pianta di bergamotto ligure non è esposta al sole come i due limoni…però se ci fornisci altre informazioni ti sapremo aiutare anche meglio! Ti invito poi anche ad utilizzare la nostra sezione del forum per invitare anche altri utenti a questa discussione che possono avere anche una situazione simile alla tua, che ne dici?
Salute e buoni agrumi

Buongiorno sono Fabrizio,
abito a Marchirolo in provincia di Varese, un paese situato a circa 500/600 metri di altitudine, in pratica sono in mezzo alle Alpi e siccome ho circa 1000 mq di terreno che non uso, e visto questa forte crisi che ci colpisce vorrei poter coltivare qualcosa di redditizio, mi date qualche consiglio?
Grazie mille e complimenti per il forum e per il sito.
(Fabrizio)

Risposta

Ciao Fabrizio,
grazie per i complimenti che fai al sito in – orto, ci sostengono!
Da come descrivi la tua situazione e il tuo terreno a me viene in mente di suggerirti una coltura particolarmente pregiata, e quindi redditizia, che può essere adatta alla tua zona – almeno così intuisco – che è quella dello zafferano – ecco nel link un articolo interessante da leggere. La coltura dello zafferano prevede un impianto estivo – da giugno ad agosto – la raccolta degli stigmi del fiore poi si esegue in autunno; bisogna farla manualmente al mattino presto quando i fiori sono aperti; successivamente si deve essiccare il prodotto fresco per ottenere lo zafferano che si trova in commercio. Per avere ulteriori e specifici consigli però, ti suggerisco la consultazione di questo sito specializzato sulla coltura dello zafferano in Italia.
Importante precisare che quello che ti suggeriamo è comunque da valutare più nello specifico attraverso analisi agronomiche precise e indagini di mercato mirate alla produzione e vendita del prodotto, prima di iniziare qualsiasi produzione!
Salute e buon investimento

Salve,
ho 74 anni e mi sono sempre piaciute le piante, vivo a Genova dove coltivo: rose, azalee, ciclamini, mirto, rosmarino, salvia, alloro e aromi in vaso su un terrazzo. Sono nata in questa casa alla quale sono molto affezionata, ci sono cresciuti i miei 2 figli e ora i miei 2 nipoti con i loro genitori. Sono una casalinga, una madre e una nonna….questa sono io.
La domanda è per il mio alloro di 2 anni che comincia ad avere le foglie appiccicose, come era successo precedentemente su di un’altra pianta di alloro, ma credevo fosse per vecchiaia perchè era ancora quello coltivato dalla mia mamma.
La pianta presentava dei parassiti attaccati sotto le foglie, grossi come lenticchie, si presentavano come piccolissime arselle scure attaccate agli scogli. Avevo chiesto a vari specialisti, ma mai nessuno mi ha saputo dare un rimedio valido. Adesso ho rimpiazzato la vecchia pianta con una nuova e si stanno ripresentando i medesimi sintomi, mi sapreste dare un aiuto? Grazie!
Vi saluto e vi auguro una buona giornata.
(Germana – Genova)

Risposta

Salve Germana,
grazie per averci raccontato così spontaneamente di te e della tua vita e di tutte le piante che coltivi sul tuo terrazzo, sono tante e varie, complimenti!
Da quello che ci descrivi le tue piante di alloro sono infestate da un parassita, per la precisione una cocciniglia, molto probabilmente la Ceroplastes japonicus. Questo insetto si sviluppa in due fasi che sono: una giovanile – neanide mobile – e una adulta, – quando si fissa alle foglie e ai rametti – quella che tu descrivi come una lenticchia o un arsella scura. La cocciniglia succhia la linfa del tuo alloro sia nella fase di neanide, muovendosi per tutta la vegetazione che nella fase adulta quando si blocca attaccandosi alle foglie e rametti, producendo una grande quantità di melata – il prodotto appiccicoso che ritrovi sul tuo terrazzo in piena estate. La pianta attaccata soffre e può perdere molte delle sue foglie. Per contenere l’infestazione della cocciniglia ti suggerisco due rimedi diciamo naturali: rimedio con alcool e sapone di marsiglia e rimedio con olio bianco: , leggi pure i relativi articoli che trovi nei link. Ricordati di eseguire i trattamenti una volta alle settimana da maggio a luglio, quando ancora l’insetto è nella sua fase giovanile, la neanide.
Salute e buon orto!

Ciao a tutti, sono nuovo del sito in – orto e in generale dell’agricoltura. Ho avuto la fortuna di ottenere una porzione di un terreno – circa 1600 m2 – e vorrei sfruttarlo, dato che è sempre stato un terreno fertile!
Essendo alle prime armi però, non basta solo la passione, l’amore per il verde e la natura; bisogna anche che io ascolti i più esperti e chi prima di me ha già portato avanti il proprio progetto.
Premetto che sono un infermiere di 24 anni, quindi giovane e con le finanze che sono quel che sono…Ma la passione prevarrà.
Il terreno è da delimitare per prima cosa, poi ci sarà da dissodare la terra, analizzarla per conoscere il tipo di terreno (a quanto mi hanno detto è un ottimo terreno per la presenza media sia di argilla che sabbia), poi sarà il momento di progettare l’orto.
Vorrei qualche consiglio per poter iniziare: per la recinzione ho visto che i prezzi e non sono abbordabili. Ho pensato quindi di utilizzare delle siepi e dei paletti di legno giusto per creare il perimetro. Che ne pensate? Accetto tutti i consigli possibili e immaginabili!
Grazie!
(Francesco)

Risposta

Ciao a te Francesco,
benvenuto nel sito di in-orto! Si,anche noi ti riteniamo fortunato per intraprendere la coltivazione di un terreno, anche abbastanza esteso, visto che sei attualmente l’unico ortista di riferimento, almeno ci sembra di capire, ma come dici te la passione ti sarà sicuramente d’aiuto…sempre!
Le fasi preparatorie, che elenchi, sono tutte importanti per avviare una coltivazione del tuo orto, ben condotta. La recinzione poi è particolarmente necessaria, sia semplicemente per definire la proprietà, come dici te, sia, come in certi casi, per escludere l’accesso a persone o ad animali che possono ostacolare o danneggiare le tue colture.
Se la recinzione ha però solo lo scopo di delimitare il perimetro del terreno – senza dover escludere il passaggio ne di uomini o animali – allora puoi realizzarla perimetrando l’area con dei paletti di legno (in commercio esistono di diversi tipi di paleria, come il legno di castagno naturale oppure in legno di pino, questi ultimi però sono spesso trattati con sostanze chimiche per aumentarne la propria durabilità alle condizioni atmosferiche esterne, per questo suggerisco sempre l’acquisto dei pali di castagnoo). Una volta ben piantati i pali nel terreno (almeno 50 cm di profondità e con una distanza di uno dall’altro di 2 – 2,5 metri di distanza uno dall’altro) potresti, semplicemente, collegarli fra di loro con del filo di ferro su almeno due ordini di altezza dal terreno, il primo a 50 cm da terra il secondo a 100 cm circa – allestire questa rete di fili contribuisce a rendere più resistente e solidale la struttura e poi i medesimi fili possono essere sfruttati come supporto per la crescita delle piante che formeranno la siepe che farai. Anche la scelta delle piante che allestiranno il tuo contorno è importante, ti suggerisco di scegliere specie arbustive miste: Viburnum tinus – Lentaggine – Laurus nobilis – Alloro – Pyracantha coccinea – Agazzino – ecc. ecc. che ti daranno in ogni stagione diverse forme e colori….vedrai che bel contorno avrà il tuo orto!
Salute e buon lavoro.

Salve,
sono pensionato e mi dedico appena ho del tempo libero al mio orticello,
vorrei sapere se si possono adoperare i fondi di caffè come compost per concimare l’orto ed eventualmente, in che quantità?
Grazie
(Roberto)

Risposta

Salve Roberto,
che bella immagine di rilassamento ci regali…quella di te che per riposarti, coltivi il tuo orticello, grazie!
I fondi di caffè sono costituiti da sostanza organica che danno al terreno una reazione sostanzialmente acida, quindi nel caso di coltivazione di specie ortive sarebbe meglio non utilizzarli direttamente nella terra dell’orto ma altresì, affinchè si formi un buon compost con tanto humus è necessario mischiarli con l’altro materiale organico vegetale che deriva dal tuo orto: Foglie secche e verdi, rametti di potatura, rifiuti umidi della cucina ecc ecc. nel sito di compostaggio – come puoi leggere nell’articolo qui di seguito linkato -, insieme a tutti gli altri materiali presenti; tutti questi ingredienti insieme realizzeranno un concime ottimale (cioè equlibrato e a reazione non acida) che potrà essere distribuito direttamente nelle aiuole del tuo orto.
Salute e buon compostaggio!

Salve,
abito a Ravenna, ho 66 anni e sono pensionato.
Ho acquistato l’anno scorso due vasetti di piante di zafferano che ho piantato in un vaso, non ho ottenuto nessun fiore, ed ora le piante sono come da foto:

Come devo comportarmi per riutilizzare i bulbi che saranno nel terreno?
Grazie
(Alberto – Ravenna)

Risposta

Salve Alberto,
la pianta dello zafferano – Crocus sativus L. – è una coltura di montagna. I bulbi – cormi – di tale essenza vegetale si trapiantano in estate – quando la vegetazione epigea (cioè le foglie filiformi) diventa secca. I fiori fuoriescono nell’autunno successivo e a seguire poi si formeranno le foglie, che rimarranno verdi fino alla successiva estate. Se tu hai rispettato le operazioni, che ti ho elencato qua sopra, avresti dovuto avere i fiori in autunno, altrimenti credo che la causa di una mancata fioritura possa ricondursi ad un’esposizione del vaso poco assolata. A questo punto ti consiglio di aspettare la successiva estate per dividere i bulbi ed effettuare un nuovo trapianto…per così aumentare la tua produzione di zafferano, casalingo. Per avere però informazioni complete e specifiche su come coltivare lo zafferano – in piena terra o nel vaso – ti suggerisco la lettura di questo articolo che ho allegato nel link.
Salute e buon zafferano!

Salve,
sono un’insegnante, sportiva e molto attiva, da sempre attenta all’alimentazione, appassionata di cucina e di medicina, vivo a Piove di Sacco in provincia di Padova.
Ho assaggiato da poco gli spaghetti di batata, conditi con succo di limone e tahin e li ho trovati squisiti, quindi sto considerando l’acquisto della spaghettatrice, ma vorrei sapere in quale periodo dell’anno si trova la batata in Italia?
Grazie in anticipo.
(Sara – Padova)

Risposta

Salve Sara,
che salutare descrizione che ci fai di te, fa venire proprio l’appetito, cioè invoglia a stare bene iniziando proprio dal cibo, grazie!
La batata – Ipomea batatas – come puoi leggere dall’articolo che hai allegato nel link, è una pianta della famiglia delle convolvulacee, originaria del centro america; questo ortaggio minore per il mercato occidentale viene coltivato perciò nei climi caldi dell’Asia, Africa e America e da li importato verso i nostri mercati; in Italia perciò ha una coltivazione marginale, comunque – in Italia – la stagione di trapianto dei tuberi è la primavera inoltrata – maggio – e la raccolta avviene almeno 6 mesi dopo, perciò novembre; per le batate d’importazione invece, quelle le puoi acquistare in tutti i periodi dell’anno, o meglio quando la riesci a trovare sul mercato.
Magari fra le batate che acquisterai, un tubero, invece che cucinarlo prova coltivarlo in un vaso, per abbellire la tua casa!
Salute e buona batata.

Salve,
abito a Udine ed ho iniziato l’anno scorso a coltivare un piccolo orto per le esigenze mie e della mia famiglia, sono un vero neofita e navigo un po’alla ricerca delle risposte alla mia inesperienza!
Il ravanello è un ortaggio che mi piace molto, l’anno scorso l’ho seminato 4-5 volte ma solo in un’occasione ho avuto un risultato soddisfacente, negli altri casi le radici si ingrossavano un po’, si allungavano contorcendosi, fino a che poi non estirpavo il tutto.
Sapete a cosa è riconducibile questo fenomeno? Ho provato a cambiare l’epoca di semina – cioè la fase lunare corrispondente – per la semina ma il risutato non è cambiato.
Che si possa ricondurre al fatto che la crescita è ottimale in periodi temperati? A ben pensarci l’estate scorsa è stata tutt’altro che calda però.
Vi ringrazio per la condivisione della vostra esperienza.
Mandi!!
(Renato – Udine)

Risposta

Ciao Renato,
sei il benvenuto a In – orto, viva i veri neofiti dell’orto! Se desideri documentarti ancora sulla coltivazione del ravanello ti consiglio la lettura di questo articolo che trovi nel link.
Per quanto riguarda il problema che tu ci descrivi – quello della distorsione nella crescita e formazione delle radici – ci possono essere a mio avviso almeno tre cause : 1 – crescita delle piantine troppo fitte fra di loro (cioè hai seminato in maniera troppo densa e non hai diradato poi le piantine successivamente), l’alta concorrenza che si riscontra fra di esse fa si che le singole radici non hanno spazio a sufficienza per espandersi e crescere bene, 2 – scarsa irrigazione delle piantine, gli squilibri chimici che si verificano con le scarse irrigazioni provocano un ridotto sviluppo delle radici 3 – terreno eccessivamente compatto – argilloso probabilmente – che costringe le radici a crescere poco e in maniera contorta, in questo caso devi ammorbidire il terreno con lavorazioni e aggiunta di terriccio ammendante. Che ne dici, ti ritrovi in uno di questi casi elencati? Altrimenti continua a scriverci e vediamo di risolvere il caso del ravanello contorto….
Salute e buon orto!

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