Buongiorno,
ho un vasetto di alluminio con semini di rosa nera e un pugnetto di vermiculite.
Le istruzioni non sono chiare e non so come piantarli; devo aggiungere terriccio o parto solo con i semi e la vermiculite?
Grazie per l’aiuto
(Fulvia)

Risposta

 

Buongiorno Fulvia,
la vermiculite – leggi attentamente l’articolo che trovi nel link – è un materiale che se ben usato coaudiuva realmente le operazioni di semina in vaso in quanto è un naturale ritentore idrico cioè assorbe l’acqua d’irrigazione e la rilascia poi gradualmente alla pianta; inoltre funziona anche come materiale drenante dei terricci per la semina, per questo motivo ti suggerisco di utilizzarla come scritto qua sotto:
1- mischia la vermiculite – una minima parte – con il terriccio, allo scopo di alleggerirlo e renderlo così più drenante
2 – una volta riempito il vaso ed eseguita la semina distribuisci uno strato puro di vermiculite sulla superficie del vaso, tale copertura sevirà a proteggere il terreno dalle evapotraspirazioni favorendo così la germinazione dei semi.
Salute e buon orto!

Salve sono Antonello,
ed ho un terreno di 1 ettaro situato nell’appenino occidentale abruzzese a 1.100 mt.s.lm. circa, vorrei dei consigli e idee per renderlo un minimo redditizio.
grazie e buon lavoro a tutti
(Antonello – Chieti – Abruzzo)

Risposta

Ciao Antonello,
la descrizione del tuo terreno ci stimola molto la fantasia e per questo potresti pensare di avviare questi tipi di coltivazioni quali:
1 – Piccoli Frutti: Lamponi, mirtilli, ribes, more ecc ecc. Che in montagna vengono bene
2 – Patate, varietà di montagna ovviamente – per ispirarti consulta pure il sito che trovi nel link – Consorzio della Quarantina.
3 – Zafferano – vedi il sito linkato – tipico della tua regione nella Piana di Navelli.
Tutte queste opsioni devono essere valutate bene, prima di essere intraprese, tramite analisi agronomiche e di mercato da svolgersi direttamente nella zona interessata.
Salute e buon orto.

Buon giorno,
abito ad Imperia, dove ho un grande terrazzo sul quale mi diletto a coltivare varie piante, le ultime messe sono state l’uva fragola e una pianta di maldaranci che questa primavera era carica di piccoli frutti; la pianta vegeta in un vaso ed essendovi molto sole tutte le sere lo innaffio, mi sono accorto però che perde i frutti la mia domanda è: quale è l’errore che sto commettendo….grazie della sua disponibilità, un saluto da Imperia.
(Paolo – Imperia – Liguria)

Risposta

Ciao Paolo,
chissà che bel terrazzo pieno di piante hai.
Riguardo al tuo mandarancio ti dico che il fenomeno che ti si presenta si chiama cascola dei frutti ed è associabile a tre cause:
1 – Patologiche, la pianta cioè ha una malattia che fa perdere tutti i frutti o quasi
2 – Nutrizionali, la pianta subisce una carenza di elementi nutritivi che le fa perdere la maggiorparte dei frutti
3 – Fisiologiche, la pianta perde normalmente una minima parte dei frutti, in quanto non riesce a mandare avanti tutti quelli che produce.
Quindi se i frutti che cadono sono una minima quantità il fenomeno è normale, invece se ne perde tanti allora ti suggerisco di concimare il vaso con un prodotto apposito composto di Microelementi – chiedi al tuo consorzio agrario di fiducia – ma è probabile che la ragione della perdita dei frutti sia la numero 3. Riguardo alla coltivazione degli agrumi in vaso ti suggerisco la lettura di questo aricolo che trovi linkato.
Salute e buon orto.

Di nuovo salve,
mesi fa avevo chiesto informazioni riguardo alla talea di edera; devo dire che la pianta si è sviluppata molto bene, ma avevo una domanda ulteriore da farvi ovvero:
Ora che la pianta può essere posta in un vaso più grande, cosa succede se non la faccio appoggiare ne al muro ma nemmeno ad un bastone, ma la faccio crescere come una qualsiasi altra pianta? (la varietà è quella classica), grazie.
(Lorenzo)

Risposta

Ben ritrovato Lorenzo,
ci fa piacere che la tua edera abbia ben attecchito, e fai bene a travasarla in un vaso più grande, in autunno quando sarà il momento giusto.
Riguardo al mancato appoggio per rampicare non ti preoccupare a riguardo, la pianta svilupperà in alto i suoi rami fino a che poi li farà ricadere, andando a formare così una bellissima vegetazione – “parrucca verde” – rigogliosissima.
Attendiamo una foto della tua pianta!
Salute e buon orto.

Salve!
Vivo al centro Sardegna, a circa 500 m sul livello del mare. Sto per dare avvio ad una società agricola: alcuni Ha di terreno sono già coltivati, vorrei sapere cosa poter ancora seminare o piantare (sia frutta che verdura) che mi possa garantire una resa sia economica che quantitativa cercando di rimanere (al meno inizialmente) con costi ridotti grazie!!
(Nicola – Sardegna)

Risposta

Ciao Nicola,
la tua terra deve essere molto bella e fertile; pur non sapendo cosa stai coltivando negli altri ha di terra ne quanti ancora vorrai coltivare mi viene in mente che potresti allestire una coltivazione consociata di due specie vegetali tipiche della Sardegna quali: il Carciofo Spinoso Sardo D.O.P. – consulta pure il sito nel link – e il Fico. Essendo colture poliannuali i costi d’impianto sono ammortizzabili nei futuri anni di coltivazione, le due specie poi sono rustiche e poco inclini a malattie, inoltre la produzione dei fichi come dei carciofi è vendibile sia fresca ma anche come trasformato: carciofi sott’olio e fichi secchi, una bella entrata economica direi. Tienici aggiornati sul futuro della tua azienda.
Salute e buon orto!

Salve,
come mai l’uva (bianca da tavola) marcisce quando sta per maturare?
Grazie.
(Spartano)

Risposta

Ciao Spartano,
è probabile che la tua pianta di vite da tavola sia colonizzata da un fungo patogeno – probabilmente una botrite – che nel momento della formazione e crescita dei grappoli li attacca portandoli a marcescenza prima che tu li possa raccogliere belli maturi.
Ti suggerisco per questo di fare dei trattamenti con prodotti a base di rame – per esempio la poltiglia bordolese, come puoi vedere nel video qui linkato – dal momento in cui la tua pianta di vite sta per risvegliarsi dal letargo invenale fino alla completa maturazione dei grappoli. Vedrai che riuscirai a mangiare la tua uva!
Salute e buon orto.

Salve,
sono una appassionata dell’orto, vivo a Letino nel Parco del Matese a 1050 m.s.l.m.
Coltivo l’orto e ho anche a disposizione una serra fredda in policarbonato.
Quali piante posso far germinare nella serra da trapiantare poi successivamente in pieno campo?
Grazie!
(Maria – Letino – Campania)

Risposta

Cara Maria,
la tua serra anche se non riscaldata ti sarà utilissima specialmente a te che hai la terra in montagna, all’interno quindi potrai iniziare a seminare ortaggi da trapiantare in primavera iniziando da fine inverno e dentro la serra potranno rimanere belli protetti. Esempio: i pomodori e le zucchine, cetrioli, zucche potranno essere seminati in febbraio, i peperoni in marzo. Per le semine ti suggerisco di utilizzare dei terricci specifici, che compri in vivaio, belli drenanti e leggeri, adatti alla germinazione dei semi. Non ti preoccupare degli eventuali insuccessi, è una cosa più che normale in agricoltura.
Salute e buon orto.

Salve,
ho un appezzamento di circa 4000m con 2 serre di circa 300m2, mi trovo a Napoli, vorrei qualche consiglio su cosa coltivare che non richieda troppo tempo in quanto trattasi di un’attività che ho intenzione di svolgere come hobby.
Avete suggerimenti?
Grazie.
(Joy – Napoli)

Risposta

Ciao joy,
le possibilità di poter sfruttare sia la terra come le serre sono tante, essendo poi un hobby, partirei dai tuoi gusti, che non conosco però.
Considerato però che hai a disposizione delle serre da poter utilizzare e del terreno da coltivare potresti pensare di sfruttare le serre per la germinazione di semi, o la produzione di talee, di piante che poi metterai a dimora in pieno campo; per esempio è abbastanza facile fare talee di piante aromatiche: Rosmarino – consulta pure il video nel link – salvia, mirto, menta ecc ecc che potresti produrre in serra per poi trapiantare nella stagione autunnale, allestendo così un campo misto di aromi.
Questa una probabile soluzione.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho parecchie piante di pomodori tutte con la peronospora, ho tolto parecchie foglie, lasciato qualche ramo sano…qualche pomodoro è marcito: la pianta si puo riprendere o devo fare qualche trattamento,cresceranno altri pomodori o e troppo tardi?
Grazie saluti.
(Massimo)

Risposta

Ciao Massimo,
le piante di pomodoro sono soggette agli attacchi di peronospora, dalla quale possiamo salvarci facendo della prevenzione attraverso trattamenti con prodotti rameici – Es. Poltiglia bordolese vedi il link.
Nel caso di piante attaccate come le tue ti suggerisco di:
1 – eliminare tutte le piante colpite all’80% della chioma
2 – mondare tutte le altre dai rami e frutti attaccati
3 – eseguire trattamenti rameici regolarmente – ogni 10gg – per recuperare le piante non ancora compromesse.
La stagione è avanti adesso ma vedeiamo come reagiscono le piante…coraggio e avanti!
Salute e buon orto.

Salve,
Ho 65 anni, e vivo attualmente a Capo Miseno (NA), in una casa antica,con Lory e Todek, nostro figlio.
Assieme stiamo imparando a crescere l’orto sinergico, siamo soci di corto circuito flegreo, un’associazione della filiera corta come consumattori.
Ho viaggiato molto nella vita, contati 53 paesi di cui 25 africani dove sono nato e cresciuto da padre udinese e madre polacca che si sono trovati alla fine della guerra per loro vicende in Uganda, ed io nato in Tanzania.
Sono Ingenere Idraulico, ma mi occupo di altro, tra cui l’acqua.
Abbiamo 15 Kayak con cui Lory organizza escursioni con la sua “Culturavventura”
A proposito di Topinambur, li ho piantaitati nel 2014 in un anglo del giardino, vicino a dei Girasoli, e li ho dimenticati.
Poi in autunno sono spuntati questi fiori simili ai girasoli, alti, ma non li avevo studiato, e li ho confusi per girasoli.
Quest’anno ce ne sono una quantità, ma troppo vicini all’orto sinergico, amato e curato.
La DOMANDA E’: come posso realzzare una barriera nel suolo per evitare che invadono lo spazio dell’orto sinergico che sta a 5 metri di distanza.
So che per il bambu una barriera di metallo sotto terra per 40 cm evita questa sua tendenza ad essere invasivo.
Hai un consiglio per noi?
(Lory e Riccccardo – NAPOLI)

Risposta

Ciao Riccardo,
grazie per raccontarci tutta la tua vita….avventurosa!
Per limitare lo sviluppo invasivo del topinambur ci possono essere due soluzioni principali: una è quella che dici tu, cioè limitare lo sviluppo circoscrivendo la terra con una barriera fisica – anche in metallo potrebbe andare. Altrimenti puoi circoscrivere lo sviluppo semplicemente lavorando la terra annualmente, scalzando i tuberi che raccoglierai e poi rimettendone di nuovi per la successiva cultura. W il Topinambur! – vedi articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto!

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