Salve,
ho 58 anni, abito ad Assemini – provincia di Cagliari – faccio la bibliotecaria, ma da anni mi ha incuriosito questa cosa degli orti urbani, sui balconi, orti a km zero ecc.
Quest’anno mi sono decisa a praticarlo, nella mia veranda, non molto larga ma lunga e, utilizzando anche la ringhiera raddoppio lo spazio.
Siccome l’anno scorso mi sono mossa troppo tardi ne ho approffittato per documentarmi su come coltivare in vaso in modo biologico, utilizzando elementi naturali e altre piante anche per combattere insetti e malattie varie delle piante.
in effetti è una pratica che consiglio a tutti, perchè oltre al fatto che si produce qualcosa e vederlo crescere è anche un piacere, ti rilassa, ti fa staccare dallo stress del lavoro e di tutte le “porcherie” che succedono, ma ti fa rendere conto dell’importanza della natura che ci circonda e del rispetto che bisogna dargli; credo bisogna incentivare questa pratica soprattutto con i bambini e i ragazzi, praticandola in tutte le scuole dove ci sia un minimo di spazio si esterno, che interno, le renderebbe migliori.
Vengo alla mia questione: qualche mese fa ho trapiantato del rosmarino, ma dopo 2 mesi mi sembra che non stia crescendo diversamente da tutte le aromatiche, il vaso mi sembra sufficentemente grande lo innaffio a giorni alterni, il sole lo prende dalla mattina per mezza giornata, il terricio è per piante orticole biologico, non capisco perchè non cresca,
sapete darmi qualche aiuto?
Grazie.
(Noemi – Assemini – Sardegna)

Risposta

Salve Noemi,
la storia che ci racconti è molto interessante e importante perchè la tua testimonianza sostiene pienamente anche la filosofia di in-orto: Coltivare l’orto aiuta a coltivare noi stessi, prenderci cura cioè della nostra salute iniziando dall’alimentazione.
La questione che ci poni invece è singolare; immagino comunque che la tua pianta sia bella verde e sana ma che non dimostra ancora evidenti segni di crescita soddisfacenti. Sono sicuro che la spiegazione a quanto ci descrivi sia riconducibile al fatto che il rosmarino è una pianta a lenta crescita e che nel caso tuo specifico la pianta stia ancora ambientandosi nel nuovo vaso e che ancora non abbia mosso tanto le sue radici, per questo ti domando: quando hai fatto il rinvaso hai ben districato il vecchio apparato radicale per permettere la formazione di nuove radici nel nuovo vaso? Forse la spiegazione è tutta qua, in ogni caso devi comunque aspettare che la pianta decida di crescere, probabbilmente in maniera maggiore nella stagione autunnale.
Salute e buon orto.

Salve,
mi chiamo Lorenzo, ho 44 anni, sono sposato con figli. Insieme a mia moglie, da qualche anno, stiamo cercando di avviare una azienda agricola, con non poche difficoltà.
Prima abbiamo ristrutturato una vecchia stalla, poi abbiamo piantato delle serre con piccoli frutti e un pò di ortaggi a celo aperto.
La mia azienda si trova in veneto a 1250 m.s.l.m., in provincia di Verona, non dispongo di acqua a parte quella piovana.
Come potrei utilizzare circa 1,5 ettari di terreno con una pendenza di circa 50-60 % per rendelo redditizio per me e la via famiglia? (da dicembre a marzo nevica), attualmente c’è pascolo-prato.
Grazie per ogni suggerimento.
(Lorenzo – Verona)

Risposta

Ciao Lorenzo,
grazie per averci raccontato la tua storia, vediamo come possiamo aiutarti.
Da quello che ci descrivi deduciamo che il tuo terreno risulta attualmente difficilmente coltivabile, sopratutto per questioni di pendenza eccessiva, che ne impedisce le lavorazioni meccanizzate – fondamentali per gestire l’estensione di 1,5 ha. Quindi considerato che attualmente hai a disposizione un bel pascolo ed una stalla appena restaurata la nostra idea per la tua azienda agricola sarebbe quella di destinare tale terreno al pascolo di specie caprine per la produzione di formaggi tipici della tua zona, ovviamente dovrai pensare a realizzare una recinzione per contenere gli animali. Che ne dici?
Salute e buon orto.

Salve,
il mio rosmarino, dopo un regolare attecchimento in vaso, nello sviluppo dei rami ha perso colore e presenta la cima con qualche foglia secca.
Che fare?

Salve,
abito a Ponte d’Avorio – Perugia, sono un pensionato con la passione dell’orto, del giardino e del frutteto.
Molte felicitazioni per il vostro bel sito. La mia domanda è come posso acidificare l’acqua e poi, la sabbia per l’orticoltura è diversa da quella ad uso edile?
Grazie.
(Carlo – Ponte d’Avorio – Umbria)

Risposta

Ciao Carlo,
grazie per i complimenti che fai al sito in – orto, siamo felici anche noi del nostro bel lavoro!
Per quale scopo hai necessità di acidificare l’acqua? Solitamente per alcune colture che si avvantaggiano di terreni a reazione più acida si utilizzano terreni-terricci appositi e se l’acqua d’irrigazione è particolarmente calcarea allora si può correggere l’acidità mettendo del solfato di ferro, un sale che sciolto nel terreno lo acidifica.
Riguardo alla sabbia ti suggerisco di utilizzare quella proveniente da sedimenti d’acqua dolce – fiume o lago – che puoi acquistare anche dai rivenditori di materiali edili.
Salute e buon orto.

Salve,
cosa mangiano i pesci in coltivazione acquaponica?
Grazie.
(Francesco)

Risposta

Ciao Francesco,
l’acquaponia è un sistema di misto che prevede l’unione di due attività agricole quali: acquacoltura – allevamento di pesci – e coltivazione idroponica.
I pesci quindi vivvono e si riproducono nelle vasce di acqua dove regnano anche le radici delle piante coltivate in idroponica; le piante si avvantaggiano delle concimazioni organiche fatte dai pesci – deiezioni – i pesci godono invece della ripulitura dell’acqua fatta ad opera delle radici delle piante, ma i pesci devono comunque venire nutriti normalmente ad opera dell’uomo, anche se possono nutrirsi in più dei residui vegetali che normalmente le piante rilasciano nelle vasche.
Salute e buon orto.

Salve,
sono una settantenne, ho due figlie e tre nipoti.
A marzo un amico dalla Valcamonica ci ha portato una radice di rafano e mia figlia l’ha messa in un vaso. Speriamo di aiutare la pianta ad arrivare ai due anni per utilizzare la radice. Mio marito era del Trevigiano e ricordo il cren conservato sotto aceto dalla sua Mamma.
La pianta è nata, aveva messo anche le foglioline dentellata al centro, ma sono seccate.
Ora ha le foglie grandi e al centro sta crescendo una foglia simile a quelle grandi. Vorrei mettere la pianta in terra perchè mi sembra costretta nel vaso oramai, ma non so se in questa stagione va bene, all’isola d’Elba, dove abito, è caldo e piove poco; quindi quale momento dell’anno è migliore per trapiantare il cren?
In più è stata attaccata da tante formiche che ho cacciato soffiandoci sopra e forse per liberarla da loro dovrei estrarla dal vaso.
Grazie.
(Elyangela – isola d’Elba – Toscana)

Risposta

Ciao Olga,
la pianta del cren è veramente rustica – leggio pure l’articolo che trovi nel link – quindi vedrai che riuscirai a farla ariivare ai due anni e ancora di più.
Per trapiantarla dal vaso alla piana terra ti suggerisco di aspettare la stagione autunnale, ottobre-novembre. Intanto adesso potresti pensare a trovare un bel posto nell’orto e scavare per la pianta un’ampia buca. Per quanto riguarda l’attacco di formiche non temere che non sono dannose alla pianta.
Salute e buon orto.

Salve sono un pensionato di 60 anni e residente a Siracusa.
Sono proprietario di un terreno di circa 30 ettari sito nel territorio Melilli-Sortino (prov. Sr),
in una zona collinare, privo attualmente di luce elettrica e un impianto idrico autonomo.
Al presente il fondo è stato concesso per uso a terzi che lo coltivano a frumento e, in parte, a foraggio per animali da stalla.
Per il futuro ho intenzione di gestire il suddetto terreno in maniera autonoma.
Oggi sarebbe conveniente per me continuare nella medesima coltivazione a grano o, considerati i costi, dovrei orientarmi su altre tipologie di colture?
Voglio precisare che non ho esperienze in tale settore e ignoro i costi di produzione per la coltivazione e la raccolta.
Grazie in anticipo per la risposta.
(Sebastiano – Melilli/Sortino – Siracusa)

Risposta

Salve Sebastiano,
la locazione geografica del tuo terreno, compresa la notevole estensione, ti permette di poter differnziare ampiamente diversi tipi di colture fra le quali: cereali, legumi, vite, olivo, fruttiferi, foraggi ecc ecc. Magari, visto la mancanza di acqua, eviterei di pensare alla coltivazione di ortaggi, che richiede comunque irrigazioni regolari.
Visto che attualmente il terreno ha per te – credo e spero – una rendita agraria data dalla riscossione dei canoni d’affitto da parte dei coltivatori terzisti potresti pensare di iniziare progressivamente a coltivare porzioni di terra, dedicandoci una coltura che potrebbe essere anche quella di un legume, adatta anche al rinnovo/rotazione della terra, sfruttata dalla presenza dei cereali; per avere un’idea riguardo alla coltivazione dei legumi in Sicilia, ti suggerisco di visitare il sito che trovi nel link. Inoltre considerata l’entità degli investimenti che farai ti suggeriamo prima di fare qualsiasi passo di rivolgerti sempre prima alla associazioni di categoria della tua regione per es: C.I.A. e Coldiretti, per avere consigli a riguardo. Tienici aggiornati sugli sviluppi futuri!
Salute e buon orto.

Buongiorno,
sono un privato e sto provando ad dare vita a una piccola coltivazione di more Chester.
Le prime che ho raccolto erano grandi e tutte nere adesso ho notato che in alcuni frutti le drupe restano bianche. Come mai?
Grazie.
(Olga)

Risposta

Buongiorno Olga,
da come descrivi il danno ai tuoi frutti credo che le tue more siano attaccate da un piccolo insetto della famiglia degli Eriofidi – Acalitu essigi – che pungendo e succhiando dalle tue more ne blocca la maturazione.
Riguardo ai rimedi che ti posso suggerire, l’unico biologico abbastanza potente è l’olio di neem consulta pure il link.
Non ti scoraggiare che il rovo è una pianta rustica.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un neo pensionato della Pubblica amministrazione con la passione per l’agricoltura, sono abruzzese della provincia di Chieti.
Vorrei un consiglio su come utilizzare, circa 6000 mq di terreno leggermente scosceso, lasciato incolto per oltre 50 anni , dove per la verita crescono solo rovi, spinaci selvatici e rosmarino sempre selvatico. il terreno di origine sabbiosa e pietrisco, cosa posso farne? Si ringrazia anticipatamente per la risposta.
(Franco – Chieti – Abruzzo)

Risposta

Ciao Franco,
il terreno che ci descrivi sembra abbastanza rustico e difficile da coltivare; non so quali sono i tuoi scopi e se hai acqua a disposizione per irrigarlo.
Personalmente a me il tuo terreno ispira la coltivazione di specie arboree: Frutteto antico – consulta pure l’articolo nel link, vigneto per la produzione di vino bianco, passito; oppure specie erbacee perenni quali il carciofo, magari associato ad arbustive perenni aromatiche come lavanda, rosmarino – che già viene bene li – salvia ecc ecc. Ti abbiamo stimolato la fantasia?
Salute e buon orto.

Salve, sono un giovane, 38 anni, ex imprenditore nel settore della pelletteria e profondo amante della natura alla ricerca di una nuova avventura che mi garantisca un determinato reddito.
Ho a disposizione due ettari di terreno vicino al fiume Topino nella provincia di Perugia.
Nella zona ci sono gia’persone che coltivano aglio e cipolla, con successo, ormai da innumerevoli generazioni.
Ho studiato agraria, ma non ho alcuna eperienza pratica della coltivazione su campo.
Ho comunque la possibilita’ di essere seguito da una persona che coltiva aglio da 3 anni e da un terzista che provvedera’ ad aiutarmi a lavorare la terra.
Ho intenzione di mettere in atto un progetto pilota per la coltivazione di aglio da vendere almeno all’inizio in blocco all’ingrosso.
In un secondo momento, e con maggior esperienza e tempo, posso valutare di crearmi un portafoglio clienti piu’ricercato e variegato, e di ampliare la superficie di coltivazione fino a 6 ettari cosi da poter spuntare migliori prezzi di vendita.
Cosa ne pensate?
Quale varieta’ di aglio mi consigliate?
Quanto puo’rendermi per ettaro in prodotto secco e ricavo in denaro?(domanda ardita lo so…ma almeno avere un’idea)
Dove posso trovare l’andamento dei prezzi all’origine dell’aglio degli ultimi 5/10 anni?
Con cosa abbinereste questo tipo di coltivazione per la rotazione dei terreni?
In attesa di un Vostro gradito riscontro cordialmente saluto e ringrazio per la collaborazione.
(Alessandro – Perugia)

Risposta

Ciao Alessandro,
il tuo progetto di cambio attività lavorativa ci sembra veramente chiaro e realizzabile, bravo Alessandro!
Se la tua passione è quella di coltivare l’aglio allora ti elenchiamo qua sotto le tre principali varietà, maggiormante coltivate in Itala, che sono:
1 – Aglio Bianco o Comune – “Grosso Piemontese”, “Bianco Napoletano”, ecc ecc. E’ la classica tipologia di aglio a ciclo tardivo, che si raccoglie in estate e cioè adatto alla produzione secca, per la conservazione.
2 – Aglio Rosa – o Precoce: “Rosa Napoletano”, “Rosa di Agrigento” ecc – che produce anche un mese in anticipo e quindi adatto alla produzione di aglio fresco.
3 – Aglio Rosso di Sulmona – consulta il sito -: una varietà a meta strada fra il Bianco e il Rosa, tipico Abruzzese.
Riguardo alle produzioni i valori sono molto variabili, sopratutto in base alla varietà, ma considera un valore di 80 – 100 quintali per ettaro.
Il prezzo di vendita al mercato generale potrebbe essere di 4-5 euro al kg – Aglio da coltivazione biologica. Ma per avere informazioni più aggiornate, specialmente per la tua zona, ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria quali: C.I.A. o Coldiretti – consulta pure i link.
Considerato il lungo ciclo di coltivazione dell’aglio – dall’autunno all’estate, una coltivazione che protresti associare, dopo la raccolta potrebbe essere quella delle crucifere: Rape in genere – ta radice, da foglie o da fiore.
Salute e buon orto.

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