Salve
sono impiegato, con il passatempo dell’orto, cosi’ come mio padre, adesso lui e’stanco vista l’eta’, ed io vorrei, senza presunzioni di sorta, proseguire sulla sua stessa strada, producendo, con sacrificio, fatica….., e , talvolta, con immense delusioni, il fabbisogno alimentare per i familiari, usando solo e soltanto, la natura…..
A Reggio Calabria, si è sempre detto e scritto, di essere, a livello climatico, sotto l’effetto del Mar Mediterraneo, quindi clima temperato, io non ne sono tanto convinto, comunque, a parte ciò, proseguo con la mia domanda….
“ogni anno, seminavo il pomodoro, dopo la seconda quindicina di gennaio, adesso, anzi, da qualche anno, lo semino dalla seconda quindicina di febbraio in avanti, quanto tempo passa tra la semina e il trapianto possibile in orto?”
Grazie,
(Giuseppe -Reggio – Calabria)

Risposta

Ciao Giuseppe,
il tuo progetto di tramandare la tradizione dell’autosostentamento coltivando l’orto biologico di famiglia è varamente lodevole ai nostri occhi!
Immaginiamo che la semina tu la faccia in una serra fredda, cioè non riscaldata da caldaie, giusto?
Per questo la distanza di tempo che indicativamente intercorre fra la semina e il trapianto è di circa 3 mesi, se la semina è a metà gennaio, mentre la distanza si riduce a 2 mesi, se la semina la fai a metà febbraio, immaginando che il trapianto in pieno campo lo farai dalla metà di aprile in avanti.
Salute e buon orto.

Carissimo,
da due anni sono in pensione.
Ho un terreno di 500 mq, a balze, che vorrei coltivare durante il mio tempo libero.
Finora ho coltivato alcuni ortaggi, non sempre con grande resa. Per concimare uso lo stallatico; non uso antiparassitari. Quello che produco è poco, ma “bio”.
Sia nel campo che nella parte dove c’è l’erba, mi cresce in abbondanza il vilucchio e il convolvolo.
Non riesco a “distoglierlo”, anche se quando vango cerco di togliere tutta la radice. Anche nel prato lo strappo cercando di scavare a fondo per eliminare tutto il fittone, è però una lotta impari: subito dopo ricresce.
Ho chiesto a vari giardinieri cosa posso fare. Mi hanno risposto di continuare, come faccio ora, a strappare fino all’ultimo pezzettino il fittone, oppure di usare il diserbante.
Quest’ultima soluzione non mi piace per niente e non la voglio praticare!
Tu hai un consiglio? Te ne sarei infinitamente grato.
Carissimi saluti.
(Alfio)

Risposta

Ciao Alfio,
immaginiamo molto bello il tuo campo coltivato a balze, come dici tu, “balze-bio”, potrebbe essere il suo nome!
Parlando di erbe spontanee-infestanti certo non ti suggerisco di utilizzare i diserbanti…avveleneresti tutto il tuo bell’ambiente biologico; a mio parare invece, nel caso di erbe spontntanee da contenere dovresti agire in due modi differenti:
1 – nelle aiuole di coltivazione del tuo orto non hai altre strade che eradicarle manualmente, andando a strappare la radice, e cercare poi, con la coltivazione deglio ortaggi di rubare loro spazio vitale.
2 – negli altri spazi limitrofi invece, come camminamenti o aree di sosta mi dedicherei al taglio della sola parte aerea verde della pianta, andando a creare di conseguenza un vero e proprio prato rigoglioso…puoi utilizzare decespugliatori o rasa erba anche elettrici.
Volendo rimanere nel biologico non vedo altre soluzioni…la lotta come la vedi tu potrebbe mutare in convivenza pacifica e magari anche redditizia se pensi che molte di queste erbe spontanee è molto buona da mangiare!
Salute e buon orto.

Gentilissimi,
mi chiamo Giulio e Vi scrivo in merito alla coltivazione delle bellisime ipomee.
La scorsa primavera ho provato a seminarle, ma non ho avuto risultati soddisfacenti e, proprio in ricordo degli errori di coltivazione di un anno fa, chiedo in anticipo a Voi i consigli perchè la coltivazione possa finalmente dare risultati.
Necessito quindi di tutte le informazioni necessarie, dal periodo di semina al tipo di terreno, all’eventualità di concime e che fertilizzante usare una volta cresciute le piante.
Dovrò seminarle in cassette di plastica rettangolari, quindi con spazio ridotto.
Bisogna dare una distanza tra seme e seme? Ho sbagliato lo scorso anno a piantare i semi perchè, spinto dall’entusiasmo di vedere una fioritura rigogliosa, ho seminato molte piantine sullo stesso vaso…creando invece l’effetto contrario. E’ vero, quindi, che meno piantine in un vaso permettono il loro pieno sviluppo e di conseguenza migliora anche la fioritura?
In ricordo dello scorso anno, chiedo inoltre consiglio anche in riferimento ai parassiti, quali pidocchi e formiche, che non ho saputo come eliminare.
Aspetto la Vostra cortese risposta, felice di mettermi in azione appena sarà il momento di dare vita a delle piantine di ipomee finalmente rigogliose!
Grazie!
(Giulio)

Risposta

Ciao Giulio,
grazie per la tua bella e precisa presentazione che fai di te stesso e della passione specifica che hai delle ipomee.
Per quanto riguarda la coltivazione delle ipomee ti suggerisco di leggere attentamente l’articolo che trovi nel link; comunque ti risponderò di seguito:
1 – E’ vero che per ogni pianta necessita di uno spazio vitale di vegetazione di modo che essa stessa possa esprimersi al meglio, vegetando e fiorendo come si deve, per le ipomee tieni una distanza di semina di almeno 10cm,
2 – riguardo al terriccio utilizza uno specifico per i vasettini della semina, invece usa pure un terriccio universale per quanto riguarda il trapianto nelle cassette definitive,
3 – per il concime, usa pure dello stallatico – 10/15 % – da mischiare al terriccio
4 – riguardo alla lotta contro gli afidi – pidocchi delle piante – ti suggeriamo l’utilizzo di prodotti biologici, come vedi nell’articolo presente nel link.
Felici siamo anche noi di in-orto nel riscontrare tanto entusiasmo!
Salute e buon orto.

Salve,
abito a Reggio Emilia in pianura e ho un terreno di 2000 mq, io lavoro come dipendente a tempo pieno.
Vorrei coltivare/allevare qualcosa di redditizio su questo terreno, che mi possa dare un reddito integrativo, tenendo conto che lavorando ho poco tempo da dedicare; cosa mi può consigliare?
Grazie mille.
(Andrea – ReggioEmilia – EmiliaRomagna)

Risposta

Salve Andrea,
considerato che hai a disposizione tempo limitato per dedicarti alla coltivazione della tua terra possiamo pensare di mettere a coltura per esempio, specie da frutto, in particolare piccoli frutti, come: more, lamponi, ribes, mirtilli, oppure anche specie erbacee ortive che richiedono meno cure come potrebbe essere la patata o barbabietole…considerato anche che hai uno spazio di modeste dimensioni, pensando ad un’agricoltra fatta a scopo redditizio.
Ovviamente quest’idea dovrà essere valutata attentamente e direttamente sul campo sia dal punto di vista economico dei costi e ricavi che agronomico, per capire la reale fattibilità del progetto.
Salute e buon orto.

Salve,
io con mio fratello, che fa il contadino e pianta soprattutto verdure, abbiamo sentito che coltivare l’aglio potrebbe essere una buona fonte di guadagno.
Se ipotizzassi ti prendere 1 ettaro di terra per coltivarlo, potrebbe essere una buona idea?
Che guadagni e spese potrei avere?

Ciao,
ho 26 anni e sono dissoccupato, sto pensando di mettermi in proprio, puntando sull’agricoltura…è un periodo che ci sto pensando e sto cercando di studiare soluzioni fattibili.
Mio nonno ha 14 ettari di terreno in Sardegna, vorrei iniziare da li, tornare al paese natale di lui e provare a intranpendere questa lunga e sacrificata strada, però vorrei 2 dritte su cosa “investire”… se riuscissi a trovare
l’inghippo del dilemma, mi ci applico di più e comincerei a vedere e le varie agevolazioni e possibili investimenti…io leggendo cosi un po’ qua e la ho visto delle cose ma nessuna mi ha attirato abbastanza..vi ringrazio per l’attenzione. cordiali saluti.
(Marco)

Risposta

Ciao Marco,
la tua idea di iniziare a intraprendere nell’agricoltura, partendo proprio dalle tue origini, è molto interessante e per questo cerchiamo di aiutarti a ragionare su come fare i primi passi.
Anche se non sappiamo dove precisamente è sita la proprietà agraria di famiglia diciamo che comunque la Sardegna è generalmente una regione vocata all’agricoltura e per questo le possibili colture avviabili possono essere diverse, fra queste elenco qua sotto: 1 – colture annuali erbacee: cereali come grano, farro, orzo… oppure legumi secchi come lenticchie, cicerchie ecc. 2 – Colture erbacee perenni, fra queste nomino il carciofo, che è anche un prodotto tipico regionale – Carciofo spinoso sardo – consulta pure il link al sito. 3 – colture arboree perenni: Vite, olivo, aromatiche, frutti. Come vedi le possibilità sono molteplici fra le quali potrai decidere quali scegliere anche in base a delle precise indagini di mercato della tua zona che ti suggeriamo di fare, per capire cosa poter vendre al meglio di prodotti agricoli – per queste informazioni specifiche ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria della tua zona quali: C.I.A. o Coldiretti, che ti aiuteranno anche a svolgere tutte le pratiche burocratiche – finanziamenti compresi – necessarie all’avvio di una azienda agricola professionale.
Importante nella scelta è anche però che tu ti faccia chiarezza personale su quale tipologia di coltura tu desideri avviare anche indipendentemente dai ricavi ma semplicemente quale ti attrae di più, è secondo noi importante curare anche questo aspetto. Quandoa hai fatto mente locale su qualche coltura possiamo anche insieme valutare un approfondimento sulla stessa.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un giovane di 20 anni, la mia famiglia dispone di un appezzamento di 4 ettari di terreno nel cuore dell’Irpinia ad 800 mt. di altezza, posizionato in dolce declivio e ben esposta.
Estati calde di giorno, fresche di sera ed inverni anche con neve.
Si trova ad 1 km dal centro abitato, facilmente raggiungibile con autostrada e strade provinciali.
Attualmente non è utilizzato, sono presenti vecchi alberi da frutta e querce (sotto ad alcune di queste, sono stati trovati Tartufi scorzoni). Nel terreno, dove già c’è una casa, c’è anche l’allacciamento idrico ed elettrico ed inoltre nella terra esiste un pozzo naturale.
Escludendo l’impianto di viti (di cui la zona abbonda) e puntando su un’attività redditizia, tenendo conto che non abitiamo sul posto, ma siamo ad 80 km di distanza, quale tipo di impresa si potrebbe attivare attingendo ai fondi per imprenditoria giovanile? (siamo 3 cugini studenti di 25, 20 e 19 anni)
La ringrazio anticipatamente per tutto quanto ci potrà consigliare.
Un saluto da Napoli,
(Alessandro – Napoli)

Risposta

Ciao Alessandro,
grazie per la dettagliata descrizione che fai del tuo terreno, vediamo come poterti aiutare a capire come utilizzarlo al meglio.
Considerato la distanza che c’è fra la terra e dove abiti, sicuramente il tipo di coltura che mi sento di consigliarti sono colture perenni sia arboree quali: piante da frutta – meli, peri, noci, ecc, specie legnose per la produzione di tartufi: quercie, noccioli, ecc,ecc. Oppure anche specie arbustive come piante officinali e aromatiche: lavanda, rosmarino, ecc Tutte colture per le quali necessitano cure colturali non molto intensive.
Riguardo alla questione dei finanziamenti però ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria quali: Coldiretti, cia ecc. ecc. le quali potranno darti informazioni aggiornate e precise per l’accesso eventuale ai finanziamenti comunitari per l’imprenditoria giovanile. Una volta capito la coltura migliore da effettuarsi, anche in base alle richieste di mercato della tua zona, possiamo fare anche una ricerca maggiormente specifica e dedicata.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho un terreno di circa 14 ettari in Sardegna (nella campagna di Carbonia più precisamente), quest’ultimo è di carattere argilloso, quindi non tutte le piante da reddito sono idonee.
Qualcuno mi può consigliare quali piante da reddito si adattano al meglio al mio tipo di terreno??
Terreno argilloso, clima abbastanza secco.
Grazie.
(Federico – Carbonia – Sardegna)

Risposta

Ciao Federico,
l’entità della superfice di terra che hai a disposizione è notevole e ti da per questo la possibilità di scegliere fra più colture.
Considerando la natura della terra e il clima arido le colture che ci vengono in mente di consigliarti sono: Vite – per frutta o vino – olivo – per olio o frutto, leguminose da granella secca quali: Cicerchie, lenticchie, ceci, ecc ecc, Frutti tipo: Fichi, mandorlo, ecc, ecc.
Questi i nostri consigli a distanza che dovrai poi valutare anche tramite analisi dirette sul campo.
Considera che per tutte le coltivazioni arboree prese in considerazione devi mettere in conto di poterle irrigare nei primi 2-3 anni.
Tienici informati sugli sviluppi futuri!
Salute e buon orto.

Buona sera ho 34 anni e sono della provincia di Reggio Emilia,
dispongo di un terreno di proprietà in Pianura Padana, di 1 ettaro e mezzo.
Circa 1 ettaro è utilizzato per fare foraggio, vorrei utilizzare il restante terreno per avere una integrazione al reddito? Avrei pensato a un piccolo allevamento di galline, oppure api, e qualche altra coltivazione, che dia reddito dedicando un tempo parziale all’attività mi puo’ dare un consiglio?
Grazie.
(Lina – Reggio Emilia)

Risposta

Ciao Lina,
la tua idea ci stimola molto a trovare soluzioni a riguardo.
La nostra idea potrebbe essere questa: sulla superficie di mezzo ettaro protresti allestire un frutteto, misto di diverse varietà, e questo sarebbe una parte di reddito derivante dalla produzione di frutta fresca da destinare sia alla vendita al dettaglio – cassette di frutta mista.
Da un lato del terreno invece potresti costruire una rimessa per un piccolo allevamento di galline che di giorno potrebbero pascolare a terra, sulla superficie del pollaio, tenendolo libero dalle erbe infestanti e anche concimando con le deiezioni relative; farei il pollaio nella parte del terreno più vicina a casa tua, per comodità.
Invece nella parte opposta al pollaio, se adatta allo scopo, potrebbe essere opportuno allestire un apiario con 10-15 arnie, sia per la produzione di miele ma anche per la funzione fonadmentale d’impollinatrici.
Ecco quanto abbiamo pensato.
Salute e buon orto.

Ciao sono Davide,
ho un 5000m di terreno coltivato con piante di mele vicino Merano sui 600 mt di altezza s.l.m.
Vorrei provare di sostituirlo con dello zafferano.
Puo funzionare? Non so se il tipo di terreno puo’andare bene o se all’inverno fa troppo freddo per i bulbi.
E Si vende facilmente?
Grazie.
(Davide – Merano – Trentino Alto Adige)

Risposta

Ciao Davide,
la tua idea di nobilitare la coltivazione del tuo terreno è interessante e lo zafferano è veramente una coltura molto particolare perchè comunque di nicchia e pure redditizia.
Per capire se realmente il tuo terreno è adatto alla coltivazione dello zafferano – consulta intanto il link al sito – ti suggeriamo di far eseguire un sopralluogo specifico da parte di un agronomo, che ne valuti sia le caratteristiche ambientali – altitudine, esposizione, ecc ecc, che edafiche – cioè le analisi specifiche alla terra.
Inizialmente potresti però valutare la coltivazione del bulbo solo su una parte del terreno, che rimarrebbe principalmente a meleto nel frattempo, facendo così una coltivazione sperimentale per capire la reale fattibilità.
Ti segnalo una realtà italiana di coltivazione delle zafferano – consulta pure il link al sito.
Salute e buon orto.

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