Aromatiche1Le piante aromatiche sono il primo passo per per avere un piccolo-orto giardino. Oltre ad essere esteticamente gradevoli, sono indispensabili per caratterizzare i piatti con profumi e aromi particolari. L’ideale è creare una piccola collezione di aromatiche per avere la possibilità di imparare a conoscerle da vicino, apprezzando le qualità olfattive e organolettiche di ciascuna. Inizialmente per orientarci nel riconoscimento sarà sufficiente mettere vicino ad ogni nuova pianta, un cartellino in legno (io li ho creati con del semplice compensato) con su scritto il nome con un pennarello indelebile.

La cosa fantastica è che per avere una piccola collezione di aromatiche non sarà necessario avere un orto, in questo caso potrebbe essere interessante dedicare a queste piante un’apposita area, ma basterà un balcone in grado di accogliere almeno cinque o sei vasetti, ma il numero potrebbe crescere sensibilmente se siete particolarmente curiosi e intraprendenti.  Potremmo iniziare con le più comuni: rosmarino, salvia, timo (ne esistono diverse varietà) , maggiorana, origano, santoreggia, dragoncello, erba cipollina…

Se seguiremo dei piccoli ma fondamentali accorgimenti le piante aromatiche cresceranno quasi da sole e a noi non resterà che raccoglierne gli aromi e gustarne i sapori. Ecco allora tutti i consigli utili per iniziare questa avventura.Aroma

Vasi e contenitori –  Nella maggioranza dei casi le aromatiche sono piante di piccole o modeste dimensioni a cui si addicono contenitori della medesima taglia, per cui andranno bene i comuni vasi di 20/24 cm di diametro. Per quelle dal portamento arbustivo più sviluppato, come il rosmarino o la salvia, utilizzeremo invece dei contenitori più grandi. Per rendere la nostra collezione meno monotona e più divertente, potremo utilizzare vasi dalle forme diverse (in terracotta ne esistono di bellissimi) oppure colorarli. Inoltre invece di allinearli come tanti soldatini, potremmo posizionarli su una scaletta, in ferro o in legno, ne esistono di ogni forgia e dimensione nei ‘garden-shop’!

Se proprio siete a corto di spazio potete pensare di inserire alcune piante, magari le più piccole, in dei vasi da appendere al muro.

Esposizione – Quasi tutte le aromatiche crescono spontaneamente dove il clima è temperato e l’esposizione è soleggiata, per questo non dovremo far mancare loro dalle quattro alle sei ore di sole al giorno, solo così potranno essere ricche di oli essenziali e non ammalarsi.

Terreno o terriccio – Anche il suolo dovrà essere simile a quello del loro habitat naturale e, eccetto qualche eccezione come il prezzemolo e alcune varietà di menta, le aromatiche preferiscono un substrato povero e ben drenato. Sarà sufficiente mescolare due parti terriccio da fiori, o semplicemente quello del nostro orto, con una parte di sabbia grossa e due manciate di pomice o lapillo vulcanico. Se siete fra quelli che preferite ‘il tutto pronto’, potrete acquistare in vivaio il terriccio per agrumi, che è già sufficientemente leggero e adatto a questa tipologia di piante.

Prima di mettere il terriccio nei vasi, accertiamoci che il drenaggio sia perfetto: mettiamo sui fori di sgrondo i ‘classici’ cocci e poi facciamo uno strato di 2-5 cm di lapilli o argilla espansa. Meglio non utilizzare sottovasi perché l’acqua deve defluire liberamente.

Se decidiamo di associare diverse specie, accertiamoci che le piante da assemblare abbiano le stesse esigenze idriche.

Rinnovamento e riproduzione – I piccoli cespugli di aromatiche vanno rinvasati abbastanza frequentemente, in genere ogni tre o quattro anni. Basterà osservarli per capire quando è arrivato il momento, per esempio il timo tenderà ad allungarsi troppo e a diventare legnoso, più sensibile al freddo e povero di oli essenziali. L’erba cipollina invece con il tempo tenderà a riempire il vaso con i suoi bulbilli e di conseguenza le foglie diventeranno sempre più sottili, meno carnose e aromatiche.

Sarà a questo punto che dovremo svasarle per dividere le radici o fare nuove talee – (talea di rosmarino)

Concimazione – Se vogliamo dare alle nostre piccole aromatiche un po’ di energia in più quando arriva la primavera, interriamo nel terreno, del vaso o dell’orto, della cornunghia,  un concime organico a lenta cessione che oltre a nutrire le piante previene la formazione di funghi e muffe nel terreno.

Protezione dal freddo – In inverno, soprattutto se viviamo in zone a clima rigido, potremo ritirare le aromatiche in un  una piccola serra, ne esistono di tutte le misure, per balconi grandi o piccoli, potremo acquistarle, ma anche costruirle da soli se siamo dei bravi ‘bricoleur’. Dovremo però fare attenzione affinché siano munite di aperture che possano permettere la circolazione dell’aria. In mancanza della serra, si possono radunare le piante in un angolo del terrazzo e coprirle con del tessuto non tessuto e il terreno con della pacciamatura. Le piante in serra, che non possono avvalersi delle precipitazioni atmosferiche, anche se sembreranno in competo letargo, avranno la necessità di ricevere della annaffiature di tanto in tanto. In questo caso sarà sufficiente un mezzo litro di acqua per ciascun vaso ogni 15 giorni. Sospenderemo del tutto solo in caso di forti gelate!

Potature e rinvasi – Una volta arrivata la primavera e la ripresa vegetativa delle piante ci apparirà evidente, toglieremo le coperture e daremo un’occhiata generale al loro aspetto: le ripuliremo dalla parti secche e malandate, divideremo i ceppi troppo grossi e rinvaseremo quelle piante il cui vaso si apparirà ormai troppo piccolo, dando a tutte un po’ di fertilizzante.

Cure colturali – Riprenderemo le regolari irrigazioni, facendo attenzioni alle esigenze specifiche di ogni singola pianta e controlleremo il drenaggio dei fori di scolo. In seguito, toglieremo le infiorescenze secche, ripuliremo il terreno dalle erbe infestanti e osserveremo che non ci siano ospiti indesiderati (parassiti) in agguato: in quel caso prima interverremo con prodotti naturali e meglio sarà.

Teniamo le aromatiche vicino alla cucina: che si abbia un giardino, un balcone oppure un semplice davanzale, vale proprio la pena di provarci!

2 commenti
  1. micmauro58
    micmauro58 dice:

    Buongiorno, complimenti per il sito molto bello ed istruttivo.
    Volevo mettere a conoscenza della vostra attenzione un quesito:
    ho comprato 2 anni fa una pianta di Rabarbaro in vaso, per due anni mi ha fatto dei bei frutti.
    Quest’anno a inizio primavera tutto il fusto e le foglie mi sembrano troppo ingiallite.Vi volevo chiedere:

    1 lo devo mettere interrato il fusto o posso lasciarlo ancora in vaso?

    2 quale tipo di trattamento devo fare e quale concime è possibile utilizzare?

    Grazie e buon lavoro
    (Mauro)

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    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Mauro,
      grazie per i tuoi apprezzamenti al sito, per noi di in-orto sono un vero fertilizzante!
      Il rabarbaro è una pianta erbacea perenne…per questo il mio consiglio è di trovargli una collocazione in piena terra, il vaso dopo due anni gli andrà stretto di sicuro e per questo che la pianta ha iniziato a soffrire, ingiallendo le foglie. Per fare questo apri una bella buca e mischia alla terra del letame maturo e del terriccio…amalgamali bene insieme per creare un impasto omogeneo, a questo punto togli le foglie gialle e interra la pianta nella sua nuova sede…irriga bene il tutto e vedrai che nuova vegetazione verde ritroverai.
      Salute e buon rabarbaro!

      Rispondi

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