Se desideriamo avere domani uomini attenti al proprio territorio, sarà ai bambini di oggi che dovremo insegnarne l’immenso valore. Per fortuna sono sempre di più le scuole sensibili a questo argomento, che si stanno responsabilizzando e attrezzando, tra queste l’Istituto Comprensivo Binotti di Pergola in provincia di Pesaro, che alla fine dello scorso anno scolastico ha salutato studenti, insegnanti, genitori e abitanti del luogo, presentando il proprio orto.
L’orto, di quasi duemila metri quadrati, si estende dietro la scuola, ed è gestito e curato dai ragazzi e dagli insegnati, sotto la guida esperta di Paolo, un agricoltore della zona che fin dall’inizio ha preso a cuore questo pezzo di terra.
Ultimamente la produzione si è intensificata, con l’ampliamento della terra adibita ad orto, e molti degli ortaggi coltivati possono essere destinati alla mensa scolastica. In questa scuola si è chiuso il ‘cerchio magico’: dalla produzione al consumo del proprio cibo. I ragazzi non solo partecipano alla vita dell’orto, ma ne raccolgono i frutti e li consumano al tavolo della mensa. Una lezione di vita incredibile!
La cura dell’orto va oltre la possibilità di passare qualche ora della giornata all’aria aperta, perché, come spiegano gli insegnanti, serve anche come stimolo allo studio delle altre materie (la storia, la geometria, la letteratura, ecc) ma soprattutto consente di toccare con mano e fare proprie tematiche come: il rispetto della terra e del paesaggio, la dignità del lavoro, la cooperazione tra persone, la ricchezza della diversità e la sana alimentazione, tutti valori che sono alla base del ‘sapere stare al mondo’.
Il dirigente della scuola, Angelo Verdini, ha raccontato che da quando l’orto è a regime, è aumentato il numero degli studenti che alle superiori hanno deciso di iscriversi all’Istituto Agrario. Ma non è l’unica conseguenza positiva che questo progetto ha portato: “La nostra esperienza è molto apprezzata ed ammirata – spiega Verdini – richiama in continuazione visitatori da tutta la Regione Marche (istituzioni, scuole, associazione naturalistiche e agricole, gruppi di acquisto solidale). Uno dei punti di attrazione è costituito anche dalla capacità del progetto di mobilitare tutti i linguaggi, anche quelli letterari ed artistici: infatti l’esperienza ha prodotto un libro di racconti “L’insalata era giù l’orto”, un documentario “Terra che sposa il cielo” e due corti di animazione, frutto anche della collaborazione con il famoso regista Simone Massi (questi ultimi stanno raccogliendo successi ai concorsi dove partecipano). Tutto ciò conferma che l’orto è uno straordinario luogo di apprendimento e di creatività, dove è bello studiare e dove è bello vivere”.
Noi di InOrto non avevamo dubbi al riguardo!
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