Di lettere a InOrto ne arrivano molte, perlopiù sono richieste di aiuto su come risolvere problemi o su come coltivare le piante. Ma ogni tanto arrivano anche e-mail di chi vuole dare consigli e condividere competenze. Sono preziosissime perché basate su esperienze personali e fanno di InOrto un luogo bellissimo di incontro e di scambio.
La mail che ci ha scritto Francesco Lorenzon è una di queste, ci racconta come da un ‘capriccio’ di gola è nata una passione: la passione di coltivare funghi a casa propria, in un magazzino qualsiasi senza troppi accorgimenti, all’inizio così, quasi per gioco. La lettera di Francesco è divertente e istruttiva e pensiamo possa essere utile a chi in futuro volesse cimentarsi e sperimentare questo tipo di coltivazione. Buona lettura!
“Tutto è iniziato perché un bel giorno volevo mangiare dei funghi chiodini con la polenta e decisi di andare nel bosco a raccoglierli, ma l’esito fu scarso: ne trovai soltanto tre. Pensai così a come avrei potuto produrli in casa da solo e iniziai a cercare in rete come procurarmi dei ‘panetti’ inoculati di micelio di chiodini, ma anche in questo caso la ricerca non ebbe esiti positivi. Dopo qualche giorno però, parlando al lavoro del mio desiderio di coltivare funghi da solo, un mio collega mi disse che avrebbe potuto aiutarmi e procurarmi al suo paese (Montemilone in provincia di Potenza) delle ballette per coltivare funghi. Fu di parola e al ritorno dalle vacanze natalizie si presentò con due sacchi inoculati con micelio di Pleurotus eryngii, detto anche cardoncello, fungo che nelle Murge pugliesi cresce naturalmente ed è anche molto pregiato.
La balletta è composta da paglia di grano bionda macinata fine e arricchita dagli scarti delle barbabietole. Pressata e sterilizzata viene poi inoculata di micelio e avvolta in un sacchetto di polietilene. Quando il micelio è maturo si apre la parte superiore del sacco e si mette un velo di terra da campo, circa 1 centimetro, si inumidisce con un nebulizzatore e dopo circa 10 giorni (ma a seconda della luna, della temperatura e dell’ambiente si può aspettare anche 3 settimane) incominciano a spuntare i primi funghi. E non potete immaginare la soddisfazione!
Per quanto mi riguarda ero al settimo cielo. Poi arrivò finalmente anche il momento di raccoglierli, tagliarli e mangiarli. Per l’occasione feci venire a casa il mio amico Marco, grande esperto di funghi, per avere un suo parere sul gusto di quelli da me coltivati. Quando Marco arrivò stavo spadellando, lo feci accomodare e poco dopo appoggiai sotto il suo naso un bel piatto di funghi pronti per l’assaggio. Lui ne mise in bocca uno, lo assaporò con grande attenzione senza dire niente, poi ne mise in bocca un secondo e finalmente sorridendo mi disse: “Fra’ lo sai che sono veramente buoni!”
E da quel momento è iniziata la mia avventura di coltivatore di funghi, subito ne comprai 10 sacchi, ma un anno e mezzo dopo passai già a 156 sacchi, ovvero un bancale intero.
Inizialmente regalavo funghi a tutti, perché nessuno li conosceva, essendo un fungo soprattutto del Sud Italia, ma poi sono arrivate anche le soddisfazioni! Ora purtroppo ho smesso di produrre, perché molto probabilmente dovrò spostarmi per lavoro e non avrò più il tempo necessario per occuparmi della coltivazione dei funghi. Spero però che questa mia esperienza possa essere utile a qualcuno che nutre per funghi la mia stessa passione.”
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