Ci sono orti di città, orti didattici, orti storici e orti così belli da diventare luoghi di evento. Poi c’è l’orto-Giardino Torrigiani a Firenze che racchiude tutte queste anime.
L’orto-giardino Torrigiani ha più o meno cinquecento anni, ma non li dimostra. Pur conservando il suo impianto originario e alberi centenari, ha dato nuova vita e vocazione a questo patrimonio verde, per buona parte restaurato e custodito con cura.
Conosciuto come il più grande giardino privato d’Europa, il Giardino Torrigiani è un enorme gioiello (quasi sette ettari) celato all’interno delle antiche mura cittadine.
Inserito nell’elenco dei Grandi Giardini Italiani , nasce nel Cinquecento come orto botanico, ma conosce poi una seconda rinascita nell’Ottocento, quando il marchese Pietro Torrigiani lo trasforma in un romantico parco all’inglese.
Oggi lo si può visitare su prenotazione o lo si può frequentare, partecipando ai numerosi corsi o eventi culturali e mondani che lo animano. Quelli a noi più affini sono tuttavia i Corsi di Orticoltura Urbana e i Corsi di Giardinaggio, che si tengono sia in lingua italiana, che in lingua inglese. Corsi che mirano ad avvicinare i cittadini alla natura, alla cura della terra e al rispetto dell’ambiente, per approdare ad una giusta e sana cultura del cibo.
Il tutto succede all’interno di un contesto estremamente raffinato, ma semplice al tempo stesso, dove al fianco di uno storico giardino all’italiana trova spazio la sperimentazione di un orto sinergico, dove all’interno delle aiuole i fiori si alternano agli ortaggi, dove le serre ottocentesche, perfettamente restaurate, accolgono spesso ‘carovane’ di bambini, che la mattina abbandonano le aule scolastiche per scoprire i prodigi e i misteri di un seme, di una foglia o di un albero. Li accompagna spesso in questa scoperta, Stefano Pissi, agronomo curioso e appassionato e, come saprete, collaboratore di InOrto.
E’ un vero piacere sapere che esistono luoghi come l’orto-giardino Torrigiani, che pure essendo nascosto e protetto da alte mura, sa aprire le proprie porte alla cultura del verde e al suo diffondersi.
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