Non pretendo, su queste pagine, dire cosa occorre fare nel mondo, ma solo quello che possiamo fare nell’orto, che poi è la stessa cosa in scala ridotta. Dobbiamo adattarci, cambiare i nostri comportamenti e resistere. Ho trascorso l’estate chiusa in casa, uscendo solo la mattina presto e la sera molto tardi e quando andavo nell’orto, l’unica cosa che potevo fare era annaffiare, annaffiare e ancora annaffiare. Il mio orto ha l’impianto ‘goccia a goccia’ programmato, ma le altre piante ne sono prive e anche la siepe di piante autoctone, che ha superato i tre anni di vita, ha avuto bisogno di acqua. Era uno strazio stare in giardino, non sapevamo se potevamo farcela e qualche pianta infatti non ce l’ha fatta.
L’orto ha avuto tempi sballati, ha raccolto chi rischiando aveva seminato presto, chi invece ha aspettato i tempi canonici ha dovuto attendere la fine del caldo torrido per vedere le piante ‘muovere i primi passi’. Così ho avuto tante melanzane messe in campo prestissimo, mentre i pomodori che avevo seminato in serra e che ho atteso qualche settimana in più a trapiantare, hanno prodotto pochissimo con il caldo e poi sono esplosi sul finire dell’estate e li sto ancora raccogliendo. Il caldo eccessivo inibisce, tanto quanto il troppo freddo. Programmare diventa sempre più difficile, occorre osservare e farsi guidare dall’istinto più che dalla ragione. E non siamo abituati a farlo.
Dovremo pensare a sostituire piano piano tutte quelle colture che necessitano di acqua e sostituirle con quelle che ne chiedano poco o punta e che sopportano meglio il calore. Le mie belle hidrangee o ortensie lasceranno il posto a ciuffi di aloe. Lo so non era esattamente quello che avrei voluto quando ho iniziato a fare il mio giardino, ma suppongo di non avere grande scelta.
E nell’orto dovremo operare nello stesso modo, ma essendo stagionale noi potremo giocare maggiormente e trovare nuovi stratagemmi. Per esempio scegliere per l’orto estivo solo ortaggi con scarse esigenze idriche e abituate alle alte temperature e lasciare quelli che amano il suolo fresco e clima mite all’orto invernale, considerando che ormai forse non dovremo più fare conti con le gelate. Magari di alcuni ortaggi, come le patate, potremo addirittura effettuare due raccolti all’anno. Dovremo coltivare nelle pause tra il troppo caldo e il troppo freddo (se ancora verrà), ma soprattutto dovremo sperare che piova.
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