L’importante è non arrendersi e andare avanti anche quando qualcosa ti dice che non ce la puoi proprio fare che il caldo è troppo e che in fondo ‘chi te lo fa fare’. Perché un barattolo di conserva biologica si può anche comprare, ma la stessa cosa non si può dire delle chiacchiere spese tra una fila e l’altra di pomodori mentre le gocce di sudore ti rigano le tempie. Perché il pomodoro che si compra magari ha dentro del licopene, sali minerali e vitamine, ma non la voglia di stare insieme, di confrontarsi, di provare a noi stessi che si può anche essere produttori e non solo consumatori.
Certo il nervosismo si è fatto sentire più volte nel corso di questo incantesimo e nessuna bacchetta magica può risolvere le questioni e i conflitti se ciascuno non si mette in ascolto dei sentimenti e dei bisogni altrui. La comprensione è la prima cosa da sviluppare se vogliamo stare insieme nell’orto o altrove.
Quindi una cosa l’abbiamo imparata: la difficoltà non è tanto coltivare un pomodoro, che bene o male cresce sempre, ma coltivarlo insieme. Su questo dobbiamo lavorare e imparare ad accettare gli errori nostri e altrui, perché intanto, per quanto bravi si possa essere, con la terra c’è sempre da imparare e questa dà sempre delle grandi lezioni a tutti!
E’ stato un incantesimo zoppicante, che ha avuto momenti di difficoltà, sicuramente non perfetto, ma di grande respiro e apprendimento per tutti. La perfezione accadrà, se accadrà, un’altra volta…
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[…] Coltivazione di agli e cipolle nell’orto collettivo (dove si compiono incantesimi di pomodori) […]
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