Il Giardino di Castel Ruggero

Nel bel mezzo del Chianti, a circa 12 km di distanza da Firenze, si nasconde un giardino pieno di sorprese dove verdure e fiori si intrecciano fino a creare un’armonia sorprendente.

Se si potesse usare una sola parola per identificare questo giardino, sarebbe Biodiversità.
Il primo impatto è forse quello di un caos ordinato, un insieme di piante da fiore mescolate a piante da ortaggi insoliti.
Ma negli anni si è creato un equilibrio ,un ecosistema che è unico nel suo genere.

Il giardino di circa un ettaro è frutto di anni di riflessione e ha preso forma negli anni 2000. La famiglia d’Afflitto lo ha creato da sola, con fallimenti ma anche con grandi successi.

Il giardino è strutturato su 8 aiuole collegate da due pergole principali. Una pergola dona una fioritura magica di glicine doppio bianco a maggio, l’altra di uva da tavola. Attorno a queste pergole dominanti ruotano delle aree coltivate che ogni anno seguono la classica rotazione annuale. Per agevolare la rotazione, ogni aiuola ospita una famiglia ben precisa di verdure. L’aiuola delle solanacee con pomodori,melanzane, peperoni e peperoncini. Quella delle cucurbitacee con zucche, meloni, cetrioli  e zucchini, ed infine la zona delle fabacee con piselli, fave, e taccole. Una parte del giardino è dedicata alla coltivazione delle piante orticole perenni. Vi sono carciofi, asparagi, fragole, lamponi e mirtilli.

 Ogni anno un’aiuola è dedicata al riposo, dove solitamente viene effettuato un sovescio per arricchire il suolo in materia organica.

Le aiuole di verdure sono delimitate da sentieri che ospitano centinaia di varietà di fiori, tra annuali e perenni. 

Incamminandosi in questo giardino, la cosa che più sorprende è questo intrecciarsi di fiori e verdure. In ogni aiuola dedicata alla coltivazione di ortaggi appare, inaspettato, un filare di fiori.

A volte sono delle Cosmee, che si fanno valere tra le zucche, altre volte delle Euphorbie marginate tra i carciofi, o ancora zinnie ricoperte di farfalle tra le melanzane e i pomodori.

Molti possono pensare che sia tutto un pò così, senza criterio.

Ma in realtà questa consociazione di fiori ed ortaggi ha un’utilità ben precisa. Favorire la biodiversità.

Un giardino pieno di sorprese

Nell’orto ci sono poi elementi che non possono mancare. Un angolo per produrre il proprio compost, una vasca con papiri e ninfee e una serra per la produzione di semenze. Perché, si, quasi ogni pianta è prodotta da seme.

Vi è anche una zona limitrofa dell’orto che ospita alberi rustici come il giuggiolo, il nespolo germanico, il sorbo, il nocciolo o ancora fichi e noci. 

Tutt’intorno al giardino ci sono poi alberi da frutto come peri, meli, peschi, susini e ciliegi.

C’è un cassone dedicato alla coltivazione delle piante aromatiche: decine di varietà di basilico, molteplici mente, ma anche elicrisio, santoreggia, timo, artemisia, rabarbaro, origano e verbena.

In fondo al giardino, nascoste, troviamo una zona interamente dedicata alla coltivazione delle peonie erbacee ( circa 100 varietà differenti).

Non mancano poi le galline e le capre che mangiano gli scarti dell’orto.

Alla scoperta della biodiversità

La cosa che più colpisce in questo giardino è la quantità diversa di fiori e verdure, che attirano poi di conseguenza decine di insetti. 

Le piante sembrano aver trovato il loro posto ed accolgono dolcemente gli ospiti impollinatori,essenziali per favorire la produzione di frutti e semi. 

Si creano come corridoi fioriti tra un’aiuola all’altra, per agevolare gli spostamenti di questi animaletti. Ci sono casette per uccelli, utili soprattutto in inverno. Ma anche nidi per insetti o addirittura l’hotel  “insolito”.Una struttura, in materiali naturali, capace di ospitare decine di varietà di animali. Formiche, Api solitarie, Ricci e Farfalle.

La famiglia si è accorta quindi, che introducendo diverse tipologie di piante hanno favorito l’arrivo di specie diverse di insetti.

Il giardino è un tripudio di fiori, ma anche di varietà orticole molto particolari.

Nell’aiuola delle carote, dove il terreno è principalmente sabbioso,non ci sono solo carote arancioni. Ma anche viola, gialle rosa e rosse.

Tra le zucche spunta una pergola di zucche rampicanti. Sono varietà  africane che a maturazione si induriscono per poter diventare molteplici cose. Diventano nidi per uccellini, borracce o ancora lanterne.

Le zucche contano una cinquantina di varietà. tra quelle più particolari abbiamo la zucca spaghetti, che una volta cotta,crea dei filamenti simili a spaghetti.

Tra le melanzane si nascondono dei piccoli frutti rossi. Sono le melanzane Rosse di Rotonda,dal sapore deciso ed insolito.Il mais padroneggia da lontano nell’aiuola delle piante più particolari, e come potete immaginare non vi è soltanto il classico giallo da pannocchia. Ci sono anche delle varietà Inca, dal colore verde o nero. Ci sono poi il Tomatillo, frutto messicano acidognolo, il Gombo ,la pianta del cotone, il Kiwano, il Cucamelon e la Perilla.

Ma i veri protagonisti dell’orto di Castel Ruggero sono i pomodori.

La famiglia d’Afflitto colleziona da circa 10 anni 500 varietà diverse di pomodori. Sono coltivati in diversi modi: vi sono varietà che si adagiano su un letto di paglia. Ma anche altre erette su canne di bambù o ancora alcune coltivate in stile teepee. 

Camminando tra i filari ci si accorge di quante forme e colori diversi possono avere i pomodori. Appaiono qua e là poi , piante di tagete, agli, insalate , bietole  e diverse varietà di basilici. 

Pomodori_InOrto

Insomma, questo giardino è un tripudio di fiori, ortaggi insoliti, insetti impollinatori che sono la base per creare un intero ecosistema di biodiversità.

Tavola della Biodiversità_InOrto
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